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Oggi stop per la Virtus Segafredo, ma il turno di riposo non è sempre indolore

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Oggi, domenica 24 novembre, la Virtus Segafredo osserva, in campionato, un turno di riposo. A volte il non giocare, però, può non essere indolore.

 

 

Nella storia della V nere ci sono state squadre molto vincenti in termini di trofei conquistati, ma anche lo stabilire determinati record ha il suo fascino. La formazione che nel 2000/01 fece il Grande Slam detiene anche due record difficilmente superabili: le 33 vittorie consecutive totali e le 21 consecutive solo per quello che riguarda il campionato.

 

 

Anche la Virtus del 1997/98 uguagliò un record, i 13 successi iniziali in campionato, performance che aveva ottenuto pure la squadra del 1960/61 (che non vinse alcun titolo, ma detiene anche la migliore striscia iniziale totale con 16 vittorie). Quella formazione di quasi fine secolo che mise in bacheca la prima storica Eurolega e il famoso scudetto vinto in 5 emozionanti finali contro la Fortitudo, il cui ultimo atto si concluse al supplementare dopo il famoso canestro da 4 di Danilovic a 18 secondi dalla fine dei 40 minuti, avrebbe potuto aggiungere un successo ai 13 che le consentirono di terminare imbattuta il girone d’andata. Si sarebbe probabilmente verificato se la Kinder non fosse stata costretta a un turno di sosta, non dovuto a un calendario stilato con un numero dispari di squadre come quest’anno, ma ad un singolare rinvio di una gara. Il girone di ritorno avrebbe dovuto cominciare con l’arrivo della Viola Reggio Calabria a Casalecchio, ma la squadra  calabrese aveva avuto notevoli problemi finanziari che avevano portato al fallimento della Cestistica Piero Viola il 23 dicembre 1997 e la Virtus accettò di rinviare la gara in programma il 4 gennaio 1998. Così i bianconeri iniziarono la seconda parte della regular season dalla seconda giornata sul campo di Varese. Virtus con il rientrante Sconochini, assente in settimana nel successo a Parigi in Eurolega (10 punti), ma il primo tempo fu tutto dei padroni di casa, 40-30. Nella ripresa si scatenò Danilovic, però i lombardi ressero, +11 al 31′; ma uno 0-10 quasi tutto di Sconochini e Binelli (il migliore dei lunghi) portò i bianconeri al pareggio al 35′, 63-63; a 8″ dalla fine Danilovic mise a segno i liberi del sorpasso 72-73, ma Meneghin, con un terzo tempo di altissimo coefficiente di difficoltà, portò i suoi alla vittoria 74-73, impedendo a Sasha di contare anche questa sfida tra le sue tante gare da match winner, ponendo fine a una striscia di 21 vittorie consecutive della Kinder tra campionato e coppa (12+9), ma soprattutto facendo terminare la sequenza di 13 successi consecutivi in campionato.

 

 

Il recupero contro Reggio Calabria (nel frattempo divenuta Basket Viola Reggio Calabria, una soluzione ponte in attesa della nascita della Nuova Basket Viola Reggio Calabria ’98) si svolse il 10 febbraio: fortissima difesa bianconera, Nesterovic azzerò Brown, Danilovic ad occuparsi di Larranaga (4 su 15 e 1 su 7 da tre), Sconochini di Willougby (4 su 18 e 1 su 11). Nel primo tempo, chiuso sul 42-21, con i calabresi doppiati, la Kinder aveva 16 su 23 da due (70%), 2 su 4 da tre, 6 assist (4 di Hugo) e al suo attivo molti contropiedi effettuati. La valutazione della Viola solo 7 e ben 4 bianconeri ne avevano una più alta, Nesterovic 16, Danilovic 13, Abbio 12 e Sconochini  9. La ripresa partì con un 2-6, ma la Virtus tenne tranquillamente (anche perché Brown si commise un inutile antisportivo su Rigaudeau), anche con un quintetto Crippa, migliore realizzatore con 13 punti, al pari di Savic e Danilovic, Panichi, ben 15 minuti in campo, Binelli, Nesterovic e Abbio. Finì 82-61, stesso divario dei primi 20 minuti. L’agevole successo bianconero lascia presagire che, molto probabilmente, se la Virtus avesse affrontato i calabresi nella prevista data di campionato avrebbe portato il record di  vittorie consecutive iniziali a 14, invece si dovette arrestare a 13, record da dividere con la Virtus Idrolitina del 1960/61.

 

 

 

 

 

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