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Terzo Memorial Porelli: Virtus vs Vanoli Cremona 74 a 76 – 24 set

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Calcato il parquet dell’Unipol Arena per la prima volta quest’anno, la formazione di coach Valli ha disputato contro Cremona un incontro che di volti non ne ha avuti solo due, ma molteplici. Se nel primo quarto l’aggressività offensiva e a rimbalzo della Virtus era la vera grande assente (nessun tiro libero tentato e diverse seconde opportunità concesse agli avversari da rimbalzo d’attacco), nei successivi 10 minuti i padroni di casa si sono trasformati, complicando la vita ai cremonesi con un asfissiante pressing difensivo. A fine primo tempo il tabellone citava 46 a 44 in favore della compagine guidata da Cesare Pancotto. In un terzo quarto da segnalare principalmente per una serie di palle perse della Virtus (leggasi 5 nell’arco di 6 azioni nei minuti centrali del periodo) e per l’imprecisione nei tiri da tre punti di Cremona (1 canestro su 10 tentativi), si è giunti celermente alle fasi finali, senza strappi decisivi per nessuna delle due contendenti. Da sottolineare come il gioco si sia mantenuto fluido anche a causa di uno scarso utilizzo dei time-out da parte dei due coach, che si ritrovavano con rotazioni accorciate per la mancanza in maglia bianca di Allan Ray e Gino Cuccarolo, mentre in maglia blu di Luca Vitali e Marco Cusin.

 

I quattro secondi e ottantadue centesimi finali servono a fotografare l’intera partita: perforata da una penetrazione fulminea di McGee che ha suggellato il 76 a 74 per gli ospiti, le V Nere hanno avuto palla in mano per cercare quantomeno di portare la gara al tempo supplementare. Dopo il time-out, la rimessa da metà campo prevedeva un doppio blocco di Mazzola e Pittman al fine di consegnare la sfera all’ottimo Simone Fontecchio. L’azione non si è però concretizzata, terminando con un pallone sporcato dalla difesa lombarda e un tentativo da oltre centrocampo di Michele Vitali, stampatosi sul tabellone proprio mentre suonava la sirena finale. 

Come durante l’estate, anche questo match ha evidenziato certe lacune nell’impostazione del gioco della Virtus, che in assenza di Abdul Gaddy non dispone di un playmaker puro, il che rende più complicata la gestione di determinate situazioni offensive. Il fulcro del gioco Virtussino dovrebbe poi essere sempre Dexter Pittman, che però latita sui pick’n’roll, tanto offensivi quanto difensivi a causa di piedi non troppo veloci. L’impressione avuta da questo terzo Memorial Porelli è di una squadra comunque in crescita rispetto alle primissime uscite estive, ma sulla quale coach Valli dovrà ancora lavorare in termini di coesione. E l’ideale sarebbe farlo continuando a responsabilizzare i giovani eccellenti che vestono la casacca bolognese, da Michele Vitali a Tommaso Oxilia, per giungere naturalmente a Simone Fontecchio – che in una serata agrodolce ha dimostrato di meritarsi gli elogi di molti allenatori della Lega A che lo indicano come il possibile miglior giovane dell’intero campionato.

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