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Virtus: buona la prima. Sconfitta Piacenza per 72-63 – 2 ott

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SEGAFREDO BO: Spissu, Umeh 14, Pajola, Spizzichini 8, Graziani n.e., Petrovic, Rosselli 8, Michelori 6, Oxilia, Penna 10, Lawson 26. All. Ramagli.

ASSIGECO PC: De Nicolao 7, Jones 11, Raspino 6, Infante 10, Persico, Rossato 4, Brigato n.e., Livelli n.e., Gaadoudi n.e., Zucchi n.e, Hasbrouck 22, Borsato 3. All. Andreazza.

(parziali 16-11; 32-27; 48-39) 

Ramagli chiama, i Forever Boys rispondono. Immediatamente accolta la richiesta del coach bianconero di avere un costante supporto per spingere i propri ragazzi sin dalle prime battute del match. Spettacolari le coreografie preparate dalla curva che illuminano la scena prima della palla due. 

Nonostante il grande entusiasmo, il primo canestro è firmato dall’ex di turno: Hasbrouck segna dalla media dopo una buona circolazione di palla. Bologna parte contratta perdendo tre palloni in fila, ma è brava a rialzare immediatamente la testa segnando un parziale di 7-0 firmato dal tandem Lawson-Umeh. Ancora qualche sbavatura di troppo consente il rientro ospite grazie al layup in contropiede di Raspino. Ramagli striglia i suoi dalla panchina spingendoli ad aumentare i giri del motore della macchina bianconera. La difesa alza un muro quasi impenetrabile, concedendo poco o nulla agli avversari mentre l’attacco trova canestri in successione. Primo quarto che si chiude sul 16-11. Penna, al suo esordio stagionale, infiamma subito il palazzo con 5 punti in fila, bruciando la retina da oltre l’arco. Buono l’approccio anche del giovane Pajola, la cui intensità difensiva si fa sentire con un paio di recuperi importanti. La Virtus appare in controllo, raggiungendo la doppia cifra di vantaggio per la prima volta nel match. Il finale di frazione, però, è tutto di marca ospite. I biancorossi aumentano la pressione e, complice l’imprecisione dei padroni di casa, riescono a dimezzare il gap. Alla pausa lunga V nere ancora avanti sul 32-27.

Al rientro sul parquet sono ancora gli ospiti a premere sull’acceleratore, avvicinandosi pericolosamente. Sono solo tre, ora, le lunghezze di svantaggio. La V nere si rifugiano nelle mani di Lawson, una vera spina nel fianco per la retroguardia piacentina. È proprio l’americano a suonare la carica per i suoi, in evidente confusione. Tanti gli errori in successione sia nelle scelte sia nell’imprecisione dal campo. Anche gli ospiti entrano in modalità “confusion” e, contagiati dalle difficoltà bianconere, non trovano più la via del canestro. Al 30’ la Segafredo conduce per 48-39. Ultimo periodo che si apre con le triple di Spizzichini e Umeh. Bombe che fanno esplodere di gioia i presenti, permettendo alla truppa di coach Ramagli di incrementare il gap. Massimo vantaggio che tocca anche il +16 (62-46) quando sul cronometro ci sono ancora poco meno di 5’ da giocare. Gara che appare ormai in ghiaccio per i bianconeri che hanno, però, il demerito di non sferrare il colpo decisivo. Qualche palla persa di troppo e una mira non più così precisa dal campo, lasciano qualche flebile speranza di rientro alla Assigeco. Gli ospiti sono bravi nel crederci sino alla fine cercando di recuperare grazie ai tiri scoccati da oltre l’arco da Jones e De Nicolao. Coach Andreazza si gioca anche la carta della pressione difensiva a tutto campo, ma è ormai troppo tardi. La sirena finale sancisce la vittoria bianconera per 72-63.

Primo successo stagionale della Ramagli band, in grado di sconfiggere un ostico avversario come Piacenza. Tra le fila ospiti in evidenza l’ex Hasbrouck, autore di una gara di sostanza che gli ha fruttato un bottino di 22 punti che hanno fatto storcere un po’ il naso a tutto il popolo di fede virtussina. 

La Virtus ha messo in campo quell’energia e voglia di buttarsi su ogni pallone che lo stesso Ramagli aveva richiesto a gran voce. Lawson migliore in campo per distacco, ma da sottolineare anche le prove di Spizzichini e del bolognese doc Lorenzo Penna. Il numero 24, intervenuto a fine gara, ha mostrato grande maturità e umiltà. Le sue parole: “È solo una partita, ho giocato bene perché il gruppo mi ha aiutato. È questa la nostra forza, poiché sono tutti pronti a sostenerti quando sbagli e incoraggiarti sempre a far bene”. 

Benino anche Pajola, mentre gli altri giovani del vivaio sono apparsi ancora un po’ indietro e timorosi. Certamente avranno occasione di mostrare il proprio valore. 

Buona la prima, ma pensare una partita alla volta sarà la miglior strada da percorrere per dare seguito a risultati importanti come quello odierno. Stay tuned. 


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