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Virtus Segafredo: da qui vietati – o quasi – gli inciampi

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foto di Bianca Costantini per 1000 Cuori Rossoblu/Basket City


Finalmente torna il basket giocato, per la Virtus Segafredo. Questa sera alla Segafredo Arena arriva il Bursaspor, per un recupero causato dal covid in una Eurocup che gli effetti della pandemia hanno reso complicata in casa virtussina. Sarà interessante verificare in quali condizioni sia una squadra che non potrà di certo essere ancora al meglio, ma a questo punto dovrebbe riproporre una fisionomia più simile a quella dello scorso autunno, solida e creativa, piuttosto che a quella invernale incerottata e convalescente. I giorni di relativo riposo indotti dagli impegni delle nazionali non è che abbiano concesso granché al recupero, dato il coinvolgimento di metà formazione, però almeno sul piano fisico Hervey, Teodosic, Sampson, Weems, Belinelli, Ceron e Ruzzier si spera abbiano avuto modo di ritemprarsi. Stasera col Bursaspor potrebbe diventare gara tosta, anche se i turchi arrivano da una sconfitta al supplementare con il Besiktas, in un campionato dove non stanno proprio brillando, giacché il primo rivale da battere per l’attuale Segafredo è lo stato mentale col quale scenderà in campo: sulla carta Bursa dovrebbe essere avversario più che affrontabile, non essendo squadra dotata di enorme fisicità, priva, tra l’altro di Allerik Freeman, il solo dei loro andato in doppia cifra nella vittoria bolognese all’esordio in Turchia, passato un mese fa al CSKA. Però abbiamo visto come sia facile sciogliersi, in certi casi, magari sotto un imprevisto tiro a segno dalla distanza, cosa di cui sarebbero anche capaci un Needham o un Andrews, per cui staremo a vedere. Credo che oltre all’imperativo di una vittoria sarà necessario riscontrare quei miglioramenti sia tattici che mentali che potrebbero permettere ancora alla Virtus di rientrare nelle prime quattro del girone. Intendiamoci, non tanto per la classifica e il conseguente vantaggio nel prosieguo del cammino in Coppa, poiché trovo esagerato il peso che gli si dà se si nutrono ambizioni da finalista, quanto piuttosto perché se si continua a posticipare, ancorché con giustificazioni anche valide, il ritrovamento di uno stato adeguato il rischio è che poi diventi troppo tardi.

Nel frattempo, i tifosi si infiammano sui social per le voci sui possibili arrivi di giocatori che la guerra potrebbe liberare dagli impegni con le squadre russe. Pareva già fatta per Hackett, si è vociferato tanto per nomi di lunghi che sarebbero parsi una favola, da queste parti, fino all’altro ieri. Temo che le cose possano essere più complicate di quanto apparso inizialmente, anche se Hackett dovrebbe ormai essere giù tornato in Italia, Di sicuro, sarebbe un’aggiunta clamorosa in un pacchetto di esterni che sarebbe da solida Eurolega, ma come sempre in questi casi preferiamo attendere l’ufficialità. Per l’occasione, sarebbe stata auspicabile la riservatezza con la quale si sono condotte altre trattative, come nel caso di Belinelli, per esempio; forse una coerenza nei comportamenti in queste situazioni attesterebbe il conseguimento definitivo di un certo status societario. Ma sono tutti passaggi di un percorso di crescita comunque indubitabile.

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