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Non bastano i 30 punti di Isabelle Harrison: la Virtus Segafredo deve arrendersi all’Allianz Geas Sesto San Giovanni 70-73

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VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA   ALLIANZ GEAS SESTO S. GIOVANNI 70 – 73 (23-16; 38-40; 54-61)

Virtus Segafredo: Micovic 7, D’Alie n.e., Begic 2, Tassinari 12, Salvadores 17, Tava, Cabrini 2,  Tartarini n.e., Martines n.e., Harrison 30, Rosier n.e., Cordsco. All. Liberalotto

Allianz Geas: Zampieri 11, Arturi, Botteghi n.e., Verona, Crudo 4, Oroszova 18, Williams 24, Panzera 6, Ercoli, , Brunner 10. All. Zanotti

Arbitri: Moretti, Corrias, Bandinelli

Tiri liberi: BO 10/11; SG 18/21

Falli: BO 17; SG 17

Rimbalzi: BO 37; 34

Tiri da 2: BO 24/42; SG 20/45

Tiri da 3: BO 4/14; SG 5/22

Molto interessante lo scontro di questa sera al PalaDozza, tra la Virtus Segafredo femminile e l’Allianz Geas di Sesto San Giovanni: per la squadra di coach Liberalotto si tratta di un test che ne metterà alla prova le potenziali ambizioni: mantenersi in tranquilla zona salvezza o puntare a qualcosa di più? Giocando, purtroppo, ancora senza Raelin D’Alie.

L’avvio è di marca bolognese: subito la Micovic apre le marcature prima di una minifuga delle padrone di casa, ovviamente pilotata dalla Harrison: dopo 3 minuti e mezzo è 8-2, con 6 punti dell’americana. Il time out della coach Zanotti non sortisce particolari effetti, tanto che il vantaggio virtussino arriva anche in doppia cifra: 21-10 all’8. Poi, però, le lombarde stringono le maglie della difesa a zona e un minuto e mezzo di impasse le riporta in partita, tanto che all’intervallo il tabellone segna 23-16. Notizia non bellissima, il secondo fallo della Harisson poco prima della sirena.

La Williams, pericolo n.1 dell’Allianz, è stata fin qui relativamente contenuta, ma quando si presenta con una rubata e conseguente contropiede per il suo ottavo punto, che riporta le rosse a -5, 25-20, è il turno per Liberalotto di chiedere una sospensione per schiarire le idee alle sue giocatrici, al quattordicesimo minuto. Intanto, la Oroszova si aggiunge alla Williams nelle marcature, mentre la Salvadores alterna ottime cose a errori che il coach bolognese censura vistosamente. Peraltro quando la Zampieri si mette a cannoneggiare da lontano l’incontro si riapre totalmente: è 36-35 a 1’13” dall’intervallo. Brava la Salvadores a colpire dalla media, ma altrettanto la Zampieri a pareggiare con un terzo tempo più aggiuntivo. La beffa arriva sulla sirena: Oroszova dall’angolo dà il primo vantaggio alle lombarde, 38-40. Giusto per le statistiche: Harrison18 punti, con 7 su 7 al tiro da 2 e 2 su 2 ai liberi, oltre a 7 rimbalzi. Diciamo che la sua assenza per buona parte del secondo quarto è costata cara alla Segafredo.

Non comincia bene il terzo periodo: al pareggio della Harrison ai liberi segue uno 0-13 che lancia l’Allianz e rischia di rivelarsi pesantissimo per i destini dell’incontro. Tocca alla Salvadores trovare il primo canestro dal campo; poi, ricompare la Harrison, che nel frattempo ha un po’ sporcato il tabellino, a ridare speranza alle compagne, con 6 punti consecutivi per il 48-53. Anche la Tassinari mette un mattoncino, ma all’ultima sosta il tabellone sancisce un parziale in deficit: -5, per il 54-61.

Pure la Tassinari, dopo la Harrison e la Salvadores, entra in doppia cifra e la Virtus riprende a crederci, anche perché ora in difesa è tutto un altro andare e le lombarde non segnano quasi più. La Salvadores invece è di fuoco, e a 5’ precisi dalla fine impone un 63-64 che significa partita di nuovo tutta da giocare. L’ultimo parziale però è un 7-9 che premia l’Allianz. L’ultimo canestro è della Micovic, come all’inizio, ma non basta, anche perché la stessa giocatrice fallisce la tripla del possibile pareggio. Finisce 70-73, che non ridimensiona, però, completamente le bolognesi. Vero è che rimangono fondamentalmente Harrison dipendenti (oggi 30 i suoi punti a referto), ma hanno mostrato momenti di buon attacco e grande difesa che lasciano sperare in una potenziale buona conclusione di campionato. Il problema forse rimane la continuità, e questo è soprattutto una questione di testa. L’Allianz, sotto questo aspetto, ha evidenziato tutt’altra esperienza, sapendo aspettare che la partita venisse a lei senza patemi, ma non certo una assoluta superiorità.

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