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VIRTUS – La Virtus vince la propria sfida contro Torino – 17 dic

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Segafredo Bologna: A. Gentile 14, Umeh, Pajola n.e., Baldi Rossi 3, Ndoja 7, Lafayette 7, Aradori 16, S. Gentile 11, Berti n.e., Lawson 16, Slaughter 10. All: Ramagli   

Fiato Torino: Garrett 15, Parente, Vujacic, Poeta n.e., Stephens n.e., Patterson 15, Washington 7, Okeke 9, Jones 2, Mazzola 10, Mbakwe 12, Iannuzzi 6. All. Banchi

Tiri liberi: BO 22/28, TO 12/15; falli: BO 19, TO 28; rimbalzi:  BO 40,  TO 38.

Arbitri: Paternicò, Caiazza, Morelli

 

In rimonta per quasi tre quarti di partita, la Segafredo batte la Fiat 84-76 (15-23, 23-22, 22-15, 24-16)

Segafredo-Fiat è una partita carica d’attese probabilmente oltre il lecito. La classifica dice che Bologna è nona, ma con lo stesso punteggio di Varese, che occupa attualmente l’ultima posizione buona per la Coppa Italia, ed è quindi in linea con le ipotetiche ambizioni di una neopromossa. Torino veleggia là in alto, tranquilla. I numeri però impietosamente dicono anche che la Virtus ha perso cinque partite delle ultime sei, e la recente vittoria contro Cremona è stata poco più che un brodino per un pubblico che aveva ricominciato a sognare dopo le prime giornate. Il PalaDozza si è così trasformato in una bolgia quasi da ultima spiaggia, come in effetti potrebbe essere per il coach bolognese Ramagli, nonostante la società ufficialmente abbia in settimana ribadito la sua intoccabilità. Alla partenza entrano i soliti quintetti, tranne che per la novità Baldi Rossi, in casa virtussina, al posto di Ndoja. Subito a segno A. Gentile, e questa è un po’ una novità, cui risponde immediatamente Torino con la tripla di Patterson. Poi, per alcuni minuti l’inerzia è tutta bianconera, per il + 6, con palle rubate, stoppate, rimbalzi che fanno ben sperare i bolognesi, ma è un attimo: una serie di soluzioni discutibili dei virtussini riportano Torino sul 9-12, a metà primo quarto. Al 6’ Ndoja rileva Baldi Rossi, mentre Mazzola segna i suoi primi punti su tiro libero, fischiatissimo dalla curva bianconera. La Virtus ora sembra aver perso un po’ la bussola, complici, secondo il pubblico, alcuni fischi arbitrali, quando finalmente Aradori rimuove il risultato, portandolo sull’11-16 all’8’. Con la forza fisica di Okeke e Washington però Torino alla fine del quarto è sopra di 8: 15-23. Il secondo quarto inizia all’insegna del faccio-tutto-io, da una parte e dall’altra, con la Virtus che trova la forza per riavvicinarsi con due canestri da sotto di Lawson: 23-26 al 14’. Al 17’ la tripla di Aradori riporta in vantaggio la Virtus: 31-30. La partita continua punto a punto, finché Garrett non segna dalla lunga distanza e dall’altra parte Aradori getta la tripla sul palo; il quarto finisce 38-45, con una prodezza di A. Gentile da una parte e Garrett dall’altra, entrambe in penetrazione. Per la Virtus la situazione pare sempre quella: che sia contro la difesa a zona che contro la uomo, fatica parecchio ad andare oltre le soluzioni individuali, e così fare canestro è ogni volta un’impresa. La difesa patisce alti e bassi, ad alcune belle palle recuperate alterna amnesie che spianano la strada a realizzazioni anche semplici. Ma la differenza fondamentale sta soprattutto nelle percentuali di tiro: il 32% al tiro complessivo di Bologna contro il 48% di Torino suona come una sentenza, e non tutti i tiri virtussini per la verità sono sembrati di esecuzione tanto complessa. L’entusiasmo si accende nella ripresa con l’alley-oop di Gentile per Slaughter (41-45) e con la tripla di Lafayette si arriva al -1 dopo tre minuti e mezzo. A. Gentile getta una palla in contropiede, ma il pubblico adesso ci crede e accompagna ogni azione con un boato. La difesa è molto più solida e convinta, Torino vi si infrange e con Lawson arriva il vantaggio: 58-56 al 29’. Il pareggio tuttavia arriva con un pazzesco sottomano sulla sirena di Patterson su assist di Washington dalla rimessa dal proprio canestro: 60-60. L’ultimo quarto è un punto a punto drammatico in cui ovviamente i nervi contano più della ragione. Quando a tre minuti e mezzo dalla fine Patterson esce per cinque falli la situazione è 75-72 e il caos è pressoché totale, tale da coinvolgere pure l’arbitraggio: prima una stoppata irregolare su S. Gentile, poi uno “strano” doppio fallo tecnico a un minuto e mezzo dalla fine per S. Gentile e Mbakwe, che per quest’ultimo è però anche il quinto. La tripla di S. Gentile chiude comunque la partita a 45’’ dalla fine e il +8 bolognese conclusivo tacita tante critiche e accende l’entusiasmo sulle tribune. La Virtus non ha certo risolto tutti i suoi problemi di gioco, ma almeno in questa occasione alla lunga è uscito quel carattere vincente che le era fin qui quasi sempre mancato. Ottima partita del duo Slaughter e Lawson (che rende peraltro abbastanza incomprensibile lo scarso minutaggio del duo in coppia), convincente pure quella di A. Gentile, a dispetto di certe statistiche, ma segnali convincenti da un po’ tutti i giocatori, per quanto mvp oggi sia stato decisamente S. Gentile, protagonista assoluto nella concitazione del finale. Torino ha giocato una partita energica, distribuendo abbastanza bene le responsabilità di gioco, ma ha peccato in lucidità nei momenti cruciali, soffrendo forse l’assenza dell’esperienza di Poeta, in panchina ma indisponibile. Decisiva l’inversione di tendenza nelle percentuali di tiro virtussine nella seconda parte di gara (da 12/38 a 16/32), come pure aver trovato in Stefano Gentile il giocatore in grado di gestire gli ultimi minuti, fin qui tallone d’Achille dei bolognesi. 

 

Di seguito le parole di Stefano Gentile, nostro Mvp, e Coach Ramagli (video Valentino Orsini)

 

 

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