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VIRTUS – Segnali incoraggianti e impresa sfiorata. Milano non crolla e si impone per 87-72 – 8 nov

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EA7 MI: Jamel 15, Lafayette 2, Gentile 17, Amato 2, Cerella, Macvan 12, Magro, Cinciarini 2, Jenkins 1, Hummel 9, Barac 2, Simon 25. All. Repesa.

 

OBIETTIVO LAVORO BO: Pittman 16, Fabiani n.e., Vitali 12, Cuccarolo 2, Gaddy 9, Williams 13, Fontecchio 5, Mazzola 5, Oxilia, Odom 10. All. Valli.

 

Nel giorno in cui l’intero stivale recrimina e grida vendetta per il triste, e soprattutto antisportivo, epilogo del mondiale MotoGp conclusosi in quel di Valencia, la Obiettivo Lavoro fa visita alla corazzata dell’EA7 guidata dal tandem azzurro Cinciarini-Gentile. Ospiti chiamati ad un’impresa che appare decisamente ardua sulla carta, ma i primi minuti mostrano tutt’altro. L’essersi allenati assieme (finalmente!) per tutta la settimana ed aver oliato meglio gli ingranaggi della macchina bianconera, produce ottimi frutti in appena metà della prima frazione. Guidate da un rivitalizzato Williams, e da una difesa concentrata e feroce, le V nere scappano sul 11-2. Padroni di casa in confusione, innervositi dalle palle perse e da una continua lotta con i ferri che non li premia. Massimo vantaggio Bologna con i liberi del proprio gigante Pittman, ma sul più bello arriva il blocco. Macvan guida la rimonta, completata poi da Gentile con la bomba che manda le squadre alla primo break sul 22-19. Il copione non cambia: EA7 che fa propria l’inerzia del match, aumentando il gap sino al +17 (43-26) nel segno di Simon. Buona la reazione ospite sull’asse tricolore Vitali-Fontecchio, grazie ai quali la Virtus dimezza il divario prima della pausa lunga. Il gigante bianconero scuote i suoi con una schiacciata, dimostrando come quest’oggi Bologna sia coriacea e concentrata, credendo particolarmente nei propri mezzi. Gli uomini coach Repesa (sicuramente in odore di derby visti i suoi trascorsi tra le fila delle aquile biancoblu), accelerano il ritmo, ricacciando gli ospiti a 12 lunghezze, ma qualche errore di troppo, forse dovuto ad eccessi di sicurezza, offre il fianco alla Valli band che non si fa trovare impreparata. Un paio di bombe, ripetute buone difese ed un’importante precisione dalla lunetta, consentono ai bianconeri un ulteriore recupero, che al 30’ li porta sul -5 (62-57). Virtus sulle ali dell’entusiasmo, capace di rimontare ancora sino al -1 (64-63) con i liberi di un solido Odom, quando ancora sul cronometro sono presenti più di 7’ da giocare. Qui, purtroppo, si spengono le speranze della Obiettivo Lavoro, incapace di dare continuità alle proprie trame offensive, complice una granitica difesa in maglia Armani. Gentile guida con punti e assist il nuovo allungo: 14-2 il parziale con cui i biancorossi si riportano a distanza di sicurezza. Milano in controllo, nonostante i coraggiosi assalti degli ospiti, mai domi, che non rinunciano a pressare sino alle battute conclusive dell’incontro. La sirena finale sancisce la vittoria meneghina per 87-72.

Nonostante sia arrivata la quinta sconfitta in fila, per mano di un avversario attrezzato a lottare per le posizioni che contano, la Virtus ha messo in campo una prestazione gagliarda e consistente, che fa ben sperare per il proseguo. Nuovamente orfana del proprio capitano (ancora incerto il suo rientro per la prossima gara), la Valli band ha trovato energie e buone giocate dai suoi americani su ambo i lati del campo. Pittman è apparso ritrovato, seppure ancora non al 100%, e da sottolineare la prestazione di un sempre presente Vitali, generoso difensore ed ottimo in cabina di regia. Peccato per le sbavature arrivate sul -1, quando l’impresa pareva possibile. Di sicuro coach Valli può esser soddisfatto per l’atteggiamento mostrato sino all’ultimo possesso, oltre ad una ritrovata vena realizzativa del collettivo. Ripartire da qui è l’imperativo per riprendere un cammino interrotto dopo la prima giornata. Non sarà semplice, ma piazza, società e gli stessi giocatori meritano altro. Si può fare! 

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