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La Virtus Segafredo prima domina, poi soffre, ma porta comunque a casa la vittoria in Eurocup a Trento: 67 – 73 alla Dolomiti Energia

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foto Virtus Pallacanestro/Ciamillo Castoria


DOLOMITI ENERGIA TRENTINO – VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA   67 – 73  (13-26; 30-39; 48-54)

Dolomiti Energia: Kelly 8, Blackmon 9, Craft 9, Pascolo 6, Mian 8, Forray 24, Knox, Mezzanotte 3, Voltolini n.e., Ladurner n.e., Lechthaler. All. Brienza

Virtus Segafredo: Gaines, Pajola 3, Baldi Rossi 4, Markovic 8, Ricci 7, Delia n.e., Cournooh 2, Hunter 11, Weems 2, Nikolic n.e., Teodosic 23, Gamble 13. All. Djordjevic

Arbitri: Rocha, Radojkovic, Sukys

Tiri liberi: TN  7/9; BO 12/19

Falli: TN 23; BO 15

Rimbalzi: TN  34; BO 35

Tiri da 2: TN  18/42; BO 20/35

Tiri da 3: TN  8/27; BO 7/26

Partita non decisiva ma quasi, per entrambe le formazioni. Trento è con le spalle al muro, non può permettersi un passo falso che 11la condannerebbe quasi certamente all’eliminazione in questa Eurocup; Bologna deve stare molto attenta a non perdere per strada punti che le avversarie dirette – vedi Belgrado – hanno già guadagnato. Si tratterà di verificare con che spirito la Segafredo entrerà in campo: se sarà la leonessa delle ultime partite potrebbe non esserci gara; dovesse, viceversa, cadere nei tanti pisoli in cui ogni tanto cade tutto tronerebbe impronosticabile. Tra i padroni di casa, che recentemente hanno perso l’oggetto misterioso King, stasera mancherà Alessandro Gentile: si vedrà se e quanto peserà la sua assenza.

Quintetto “creativo” trentino: Craft, Forray, Mian, Mezzanotte, Kelly; risponde Bologna con i soliti Markovic, Teodosic, Weems, Ricci e Gamble. Partenza decisa della Segafredo, che chiude in difesa e attacca con scioltezza. 0-9 prima della tripla di Mian. La Virtus predica basket in modo anche divertente, Trento tira quasi solo da 3. Quando, dopo sei minuti e mezzo, viene il suo primo canestro da 2, con Craft, è 8-19. Qualche eccesso di confidenza (non raro in casa Virtus) potrebbe permettere di rientrare agli avversari, sotto la guida del play americano; però Brienza lo cambia e lo scarto rimane significativo, a fine primo periodo: 13-26, con già 9 assist bolognesi.

Le tante rotazioni di Djordjevic non stanno cambiando troppo la fisionomia della sua squadra, a conferma dei progressi registrati negli ultimi tempi a livello di panchina. Tra i padroni di casa però Craft cerca di ridare morale con le sue belle giocate che permettono ai trentini di non crollare e invitano gli ospiti a un time out dopo 3 minuti e un po’, sul 17-28. Gamble sotto canestro è un gigante, Craft replica con 8 punti su 19 e 3 assist al 14°. Un’incursione di Blackmon riporta i suoi sotto la doppia cifra di svantaggio, la Virtus continua a scherzare col fuoco per la leggerezza forse eccessiva che mette nei suoi plastici movimenti d’attacco. Quando l’intensità viene a mancare anche dietro, Djordjevic si vede costretto ad un nuovo stop, sul 26-32, al 17°. Hunter oggi è un po’ impreciso e non sfrutta al meglio il vantaggio guadagnato con un antisportivo subito, Pascolo, Blackmon e anche Forray iniziano invece a seguire l’esempio di Craft. Alla sosta lunga si va in tal modo sul 30-39. Patrimonio guadagnato inizialmente (fino al +16) nella sostanza buttato dai bolognesi, anche perché il canestro per loro è come se si fosse improvvisamente ristretto. Così diviene imprescindibile il massimo della concentrazione in difesa.

Mian ricomincia subito con una gran tripla, ma Santeodosic replica uguale. La difesa bianconera non è più la stessa dei primi minuti e la Dolomiti Energia ritrova fiducia al tiro, arrivando a -4 al 23°. Teodosic perde palla in un paio di occasioni, denunciando una certa stanchezza, Markovic ha però in mano la situazione e costringe in pratica Knox al quarto fallo servendo un alley oop a Hunter. Bologna non riesce più a centrare una tripla, vanificando tanti sforzi, e allora prova ad insistere nel cercare di servirla dentro. Se, tuttavia, lo scarico diventa inefficace, l’arma si spunta enormemente. Ultima sosta sul 48-54. Discorso totalmente aperto, quindi.

Hunter non riesce ad avere la medesima incisività di Gamble e dopo poco più di un minuto di avvio dell’ultimo periodo Djordjevic urla time out perché Trento torna lì, a -4. La Segafredo concede a Trento diverse occasioni per il sorpasso, ma intanto a 7’ dalla fine arriva il pareggio, 54-54, con bella penetrazione di Forray. Il play trova poi il vantaggio con un 3 su 3 dalla lunetta che dà un 12-0 di parziale ai suoi. Pareggia Santeodosic dall’arco, ma l’azione successiva è costretto all’antisportivo da Craft che intercetta una palla malamente indirizzatagli da Markovic. Trento ne approfitta per il +4, ma anche Pippo Ricci va a segno da 3. Forray ora appare incontenibile, anche se costretto al quarto fallo da Teodosic, che poi mette la tripla del nuovo pareggio (63-63). Meno di quattro minuti alla sirena, ora sarà tanto questione di nervi ed esperienza. E qui Santeodosic fa la differenza, col supporto, nell’ultimo minuto, del “gemello” Stefan Markovic. Vince, 67 – 73, la migliore, anche se questa sera la Segafredo ha fatto di tutto per smentire di esserlo. La squadra di Djordjevic ha riproposto i propri umori ballerini, ma la squadra è fatta così, predilige i finali al cardiopalma, evidentemente. Alla lunga, Trento non ha proprio sofferto l’assenza di Gentile, perché le sue cose più ghiotte sono arrivate proprio da quegli esterni cui solitamente l’ex di Bologna toglie momenti di gestione della gara. Bravissimi Craft e Forray, quindi, soprattutto, mentre per Bologna resta una fondamentale vittoria in trasferta che la mantiene a pari punti con le altre due contendenti, Partizan a Darussafaka. Sabato sarà la volta della trasferta a Venezia. Ma questa è già tutta un’altra storia

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