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Alé Bulåggna – Andèr a sgaravlèr

La rubrica “Alé Bulåggna” esplora il dialetto bolognese e lo collega al calcio. Quello di oggi è un modo alternativo di raschiare il fondo del barile

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Nuova puntata della rubrica dialettale bolognese, che con la frase di oggi ci fa tornare al passato campestre dei nostri avi grazie ad un proverbio che ne ricalca uno molto più famoso.

Andèr a sgaravlèr

In italiano si traduce in “andare a raspollare”, cioè quella fase di raccolta dell’uva che indica l’andare a cercare i piccoli grappoli che sono rimasti dopo la vendemmia, e che spesso non servono per vinificare.

E’ un detto che può essere utilizzato in alternativa al molto più inflazionato “raschiare il fondo del barile”. E con questo chiunque può andare a ricollocare all’interno della propria vita da stadio la frase “andèr a sgaravlèr”, visto che diventa molto più di semplice utilizzo.

Potremo quindi dire che il Direttore Sportivo “l’è andè a sgaravlèr” quando propone un acquisto particolarmente inaspettato o sconosciuto, senza per forza voler intendere che sia scadente, ma semplicemente sottolineando che non si è fermato alla prima vendemmia, i calciatori più famosi e conosciuti, ma che “l’è andè a sgaravlèr” fino a trovare il profilo presentato.

Allo stesso modo, anche un allenatore può “sgaravlèr”, quando in difficoltà a causa della mancanza di numerosi titolari, debba inserire qualche giovane del settore giovanile.

Questa frase va benissimo anche per questa rubrica (e per diversi articoli di alcuni giornalisti), perchè in fondo per scriverla ho dovuto “andèr a sgaravlèr” l’ennesima frase dialettale.

Tutte le uscite della rubrica dialettale Alé Bulåggna le trovate a questo link.

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