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Atalanta vs Bologna 2 a 0: la cronaca del match – 20 mar

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Tracollo Bologna

Da qualche settimana aleggiavano su Casteldebole alcune nuvole cariche di pioggia. Ovviamente non sto parlando delle condizioni meteo in senso letterale. Quelle nuvole rappresentano metaforicamente parlando i problemi del Bologna, già presenti da tempo. La sfortuna ha voluto che non ci si accorgesse subito delle difficoltà della squadra perché i rossoblu sono già salvi e perché due pareggi contro Palermo e Carpi non sono certo una disgrazia. La pesante sconfitta di oggi per 2 a 0 con l’Atalanta ha evidenziato le carenze bolognesi. Prima di tutto la squadra di Donadoni manca di carattere e di motivazioni: oggi abbiamo assistito ad una squadra fiacca e praticamente già in vacanza; solo nel secondo tempo c’è stata una reazione, ma totalmente errata per le espulsioni di Mbaye e Gastaldello. Un altro aspetto evidente è la debolezza difensiva dei terzini: oggi Morleo, preferito a Masina (perché?), e Mbaye sono stati disastrosi in difesa. Ma il problema più grande è l’attacco. Siamo incredibilmente legati a Destro. Se il bomber felsineo è in giornata (senza per forza segnare) allora tutto il Bologna gira a meraviglia. Floccari non è adatto ai meccanismi della squadra. Inoltre Giaccherini è in palese difficoltà fisica per mancanza di fiato mentre Rizzo e Mounier non riescono mai veramente a spaccare in due la partita.
A queste problematiche aggiungiamo anche un po’ di sfortuna, perché Atalanta-Bologna non è stata una passeggiata di salute per i bergamaschi, vediamo perché.
La gara inizia subito a favore dei neroblu che dopo due minuti sono pericolosi con Gomez, sfruttando un Bologna rimasto negli spogliatoi.
Gli uomini di Donadoni sembrano distratti e inesistenti, e l’Atalanta ne approfitta, creando diversi grattacapi alla retroguardia emiliana. Brighi è troppo lento e Brienza fa fatica ad adattarsi al ruolo di mezzala, data la pressione degli orobici. Mbaye e Morleo invece sono sempre troppo alti e concedono il fianco alle ripartenze atalantine. È proprio quello che accade in occasione del gol dei padroni di casa: al 27′ la catena di sinistra del Bologna perde palla e concede all’Atalanta il contropiede. Il centrocampo neroblu lancia in avanti l’ex della partita, l’uomo più discusso dell’intero match… Alino Diamanti! Il 23 dell’Atalanta cerca vendetta e ha gli occhi della tigre. Il giocatore di Prato ha davanti a sé il solo Gastaldello. Diamanti di fronte alla maglia bianca della sua ex squadra è come un toro e tenta di scartare l’ex Samp. Con una finta a sinistra e poi a destra Diamanti fa fuori il suo “torero” e serve Papu Gomez che appoggia in rete grazie alla mancata marcatura di Mbaye. Questo è il primo di una serie di errori del senegalese.
Il BFC sente le urla indiavolate di Donadoni e prova immediatamente a riparare il match. Sicuramente non è il solito Bologna, ma i felsinei agguantano il pareggio al 33′ con Mimmo Maietta in una mischia furibonda in area. Ma l’arbitro, il signor Giacomelli, annulla il gol per fuorigioco del numero 20. Dai successivi replay però si vede che Masiello tocca la sfera, e in tal caso la rete del Gladiatore di Bologna sarebbe del tutto regolare. È un vero peccato perché il Bologna è stato molto penalizzato dagli arbitri negli ultimi tempi e poiché il pareggio di Maietta avrebbe potuto cambiare la partita. I rossoblu reclamano ancora al 42′ quando Masiello travolge in area Giaccherini ma Giacomelli ignora le proteste. La sfida si innervosisce perché i petroniani attaccano a pieno regime mentre i bergamaschi praticano ostruzionismo. I rossoblu si mostrano ancora una volta ingenui però quando alla fine del primo tempo, Stendardo rilancia in avanti per Pinilla che vince il duello aereo con Maietta, l’ex Cagliari mette in mezzo dove Diamanti sfrutta la voragine lasciata da Mbaye e segna il due a zero. Alino non esulta, dimostrando il forte legame che lo unisce anche a distanza di anni, alla terra bolognese. Finisce quindi il primo tempo. Così non va bene, questo è evidente, e perciò Donadoni toglie Brienza per dare spazio a Mounier.
La seconda frazione di gioco sembra dare qualche spiraglio di resurrezione dei bolognesi. Al 60′ Morleo va al cross, Masiello si allunga per allontanare la palla ma il suo rinvio è indirizzato verso Sportiello che compie un miracolo per evitare l’autorete. Sul corner successivo Mounier e Brighi provano la conclusione, ma nessuno dei due ha fortuna e l’Atalanta può spazzare via. Il Bologna è più vivo che mai e cerca il gol per riaccendere le speranze: al 63′ Floccari ha l’occasione più ghiotta dell’intero incontro perché si trova da solo in area, ma il suo tiro di sinistro è centrale e Sportiello ringrazia deviando la brutta conclusione. Due minuti dopo Mbaye prova a trasformarsi da colpevole a eroe del match, con un’incornata di testa. Tuttavia la conclusione è centrale e di facile presa per il portiere atalantino. Il Bologna meriterebbe anche il gol, ma gli errori banali dei propri attaccanti fanno sì che il tabellino dei marcatori sia ancora vuoto dalla parte del Bologna. I neroblu sono più cattivi, complice la difficile classifica mentre i rossoblu sono passivi e poco incisivi. Tutto questo si vede al 77′ quando Gomez prende palla dai quaranta metri, si gira, salta quattro avversari ed entra in area dove viene fermato da capitan Gastaldello. L’arbitro indica il dischetto e ancora una volta abbiamo qualche dubbio sulla sua decisione. Ci pensa però Mirante a mettere tutti d’accordo: il numero 83 si distende sulla sua destra e para il rigore a Pinilla, alla faccia di chi non l’ha convocato in Nazionale. Dopo la bellissima parata di Mirante però finisce la partita dei bolognesi. Gli uomini di Donadoni si innervosiscono, complici le provocazioni degli uomini di Reja (Gomez su tutti). I rossoblu ci cascano e prima Mbaye, poi Gastaldello abbandonano il terreno di gioco anzitempo. Il resto è cronaca. La partita finisce 2 a 0 per l’Atalanta.
I rossoblu si dovranno interrogare sulle cause di questo periodo no, come testimoniano i due punti conquistati nelle ultime quattro partite e l’unica rete segnata in altrettante presenze. Solo dopo aver individuato i problemi si potrà iniziare a lavorare sodo per uscire da questo tunnel più forti di prima. E sono sicuro che ci riusciremo.
Certo però le cause di questi tonfi non sono da attribuire interamente agli emiliani. Gli arbitri non stanno aiutando i rossoblu, come testimonia il rigore non concesso nella partita col Carpi.
L’aspetto che però sta condizionando maggiormente la rendita dei bolognesi è il discorso allenatore: tutto questo chiacchiericcio su Donadoni (e su Corvino) potrebbe aver condizionato i felsinei, che ora pagano anche la sfortunata assenza di Destro.
Questa sconfitta evidenzia i limiti del Bologna e fa capire a tutti che il campionato non è ancora finito.
Le nuvole su Casteldebole sono cariche di pioggia…

Foto (Bolognafc.it)

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