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Bologna FC

Bologna – Frosinone 2 a 2: la cronaca del match – 14 dic

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Se questa doveva essere la prova del nove, il salto di qualità dell’armata rossoblù, possiamo onestamente dire che i nostri eroi sono stati rimandati a settembre. E’ giusto , ad onor di cronaca, anche sottolineare il fatto che qualche attenuante Mister Lopez poteva addurla alla prova non eccellente dei suoi (leggasi primo tempo, ndr), ma il risultato finale è quello che definisce meglio la partita della squadra di casa. La mancanza del geometra Francelino è pesata sull’assetto tattico della squadra, dovendo il mister schierare i tre soli centrocampisti che rimanevano  in rosa (out Perez e Buchel), ma Lopez ci ha messo del suo, mettendo in cabina di regia Casarini e spostando sulla sinistra Bessa. Nel secondo tempo, invertendo l’ordine degli addendi, la partita del Bologna è decollata e il risultato è stato ripreso. Si potrà ragionare sul fatto che il ruolo di centrale permetteva al rientrante Casarini di percorrere meno chilometri rispetto al ruolo di mezzala, ma Federico (non ce ne voglia) ha caratteristiche diverse da Daniel e nel primo tempo si è visto; molto meglio nel secondo tempo, in una zona del campo che più gli si addice. Il Frosinone, dal canto suo, ha dimostrato di meritare il suo secondo posto in classifica: squadra ruvidissima ma molto ben organizzata, che ha giocato un primo tempo quasi tutto di prima, mettendo sotto un Bologna confuso e in ritardo su molti palloni. Il gol di Ciofani, al 38simo, ne è una piccola dimostrazione, ma il suo marcatore (Marios) episodi del goal a parte, ha messo in mostra tanta qualità in tutta la partita. Poi è chiaro che errori di concentrazioni e/o su palle inattive necessitano di un lavoro specifico in quel di Casteldebole: due goal ieri, uno a Spezia (giusto per ricordare gli ultimi episodi) dimostrano che qualcosa in tal senso va fatto. Il secondo tempo parte con il centrocampo modificato e al 4° si colgono i primi frutti: azione tambureggiante nell’area frusinate, palla che arriva al limite e sciabolata di Bessa che coglie impreparato Zappino (che si ripeterà qualche minuto più tardi sul gol di Maietta). Il Bologna sale di tono, la squadra di Mister Stellone si produce in una serie di contropiedi che rendono il pomeriggio di Coppola un tantino più complicato, ma sono i rossoblù a fare la partita. Eppure al 17 altro blak out del pacchetto difensivo: calcio di punizione dalla sinistra, Zanon libero come l’aria  stoppa e tira e Marios completa la frittata con il più classico degli autogoal, evocando Comunardo Niccolai. Ma, come già detto, il Bologna del secondo tempo è un’altra cosa rispetto a quello della prima frazione di gioco: volitivo ed efficace in impostazione, torna a mulinare gioco e a creare occasioni. E così a 5 dalla fine, sull’ennesimo corner, sintomo della pressione sviluppata, improvvida smanacciata dell’estremo difensore frusinate e Maietta, trasformatosi in Pippo Inzaghi, si fa trovare pronto a ribattere in rete un pallone invitante. Se la panchina corta permette a Mister Diegon di portare alcune giustificazioni sul suo operato (ma Giannone poteva entrare prima, così come Masina), la vera chiave di lettura è il cambio tattico del secondo tempo. Venerdì sera, al Partenio di Avellino, rientra Matuzalem e Casarini avrà una settimana in più di allenamenti e a Gennaio Buchel sarà di nuovo disponibile: con la speranza di rimanere fino ad allora attaccati ben saldi alla classifica che ci dovrebbe portare a conquistare a maggio la serie A.

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