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Bologna-Udinese

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Era stata etichettata come la partita da vincere. Da vincere assolutamente per mille motivi. Il primo, manco a dirlo, la classifica, ossia la cosa più importante nel campionato.

Gli altri motivi secondari erano per rendere più salda la posizione di Pioli, per ridare fiducia alla squadra, per rasserenare lo spogliatoio e così via.

Vittoria invece non è stata, ma ancora i Maya non sono arrivati, la Terra esiste ancora.

Nonostante il miserabile punto in tre partite, non dobbiamo quindi farci cadere il mondo addosso. Il come lo sanno veramente in pochi, ma è un dato di fatto che siamo ancora attaccati a diverse squadre di poco sopra a noi, nonostante il pessimo inizio di campionato.

Ora però non possiamo neanche più giustificarci dicendo che affrontavamo squadre superiori a noi. Bisogna solo iniziare a fare punti.

Quanti? Tanti!

Ieri è stata una brutta partita, perché entrambe le pretendenti non hanno brillato. Era il Bologna però la squadra che doveva avere più fama in virtù della sciagurata posizione in cui si trovava e purtroppo, in cui si trova.

Il Bologna invece non è sembrato così affamato.

Pioli, data anche la sfortunata ricaduta avuta da Perez nel riscaldamento, ha schierato un 3-4-1-2 con Taider e Pazienza mediani.

Io non vado a Casteldebole tutti i giorni, per cui non posso giudicare a 360° la situazione; mi limito a giudicare ciò che vedo sul campo.

Pazienza è lontanissimo dai tempi di Udine. E’ un giocatore completamente assente sia in fase difensiva che offensiva, sia come incontrista che come regista. Veramente un disastro. Si lo so, viva la logorroicità.

Pioli l’ha comunque schierato titolare per la terza volta di fila, accorgendosi dopo un tempo che forse non è stata la scelta più saggia da compiere.

Ribadisco anche la mia teoria secondo cui questo Bologna deve giocare col centrocampo dispari, permettendo alle mezzali che si hanno in rosa di potersi inserire per cercare il gol, cosa che Guarente e Taider sanno fare bene.

Guidolin, saggio e astuto lupo di mare, ci ha incartati bene; anche se all’inizio si è visto un Bologna propositivo e superiore all’Udinese.

Dopo l’infortunio a Morleo, il quale poveretto era da tanto che soffriva e risentiva di giocare ogni volta 90’, l’Udinese è venuta fuori sovrastandoci sulle fasce, nostro punto debole, per giunta, senza Morleo.

Basta e Armeno, sovrapponendosi con Lazzari e Pereyra hanno senza dubbio creato notevoli problemi a Abero e Garics, dediti ieri alla fase offensiva.

La pericolosità creata dalla migliore qualità degli esterni bianconeri non riusciva però a essere finalizzata perché la difesa del Bologna reggeva molto bene e sventava qualsivoglia pericolo.

In merito, mi è piaciuto molto il metodo attuato da Pioli che faceva uscire a turno, anche su Maicosuel, i tre centrali che si scambiavano anche di posizione tra loro andando ciascuno a ricoprire almeno per una volta il centro della difesa.

Su Diamanti era appiccicato Allan, il giovane piccolino, ma grintoso, bianconero; mentre a Gilardino era francobollato Angella, graziato tante volte dall’arbitro, che comunque merita la sufficienza.

Alino è l’anima di questa squadra, nel bene e nel male. Ha volte è troppo egoista e confusionario, altre volte compie giocate di autentica fattura trascinando la squadra.

Diamanti lo conosciamo, è questo qua. Se ci mettiamo a criticare anche lui, abbiamo davvero finito.

Finito un primo tempo di lunghi e ripetuti sbadigli, ne inizia un altro subito intrigante.

Entra in campo un Bologna molto convinto spronato da mister Pioli.

Taider galoppa con costanza (che non è la fidanzata), scarica sulla fascia per Gabbiadini che astutamente mette dentro un pallone rasoterra per il taglio di Diamanti che incrocia, battendo e sorprendendo Brkic.

Il Bologna dopodiché prende fiducia cercando il gol del 2-0.

Prima Diamanti troppo altruisticamente prova a servire Gilardino che con controlla, poi lo stesso Alino che in contropiede tira centrale su Brkic mette in apprensione la difesa friulana.

Ci sarebbe stato anche un rigore per fallo di mano sul colpo di testa di Gilardino, sanzionato però giustamente in fuorigioco.

Dopo ciò, è l’Udinese è darsi una svegliata col Bologna che si trasforma in una bella bambolina.

Pioli aveva perfettamente azzeccato il cambio Gabbiadini per Konè. Ovvero, togliere una punta per un centrocampista lottatore in grado sia di difendere che di ripartire spezzando la partita.

Non ci è andata fatta bene neanche stavolta perché dopo pochissimi attimi siamo stati per un ennesima volta sverginati da Di Natale, che non deve mai giocare, mentre oltre che giocare, gonfia sempre anche la rete.

Il gol è vero che è figlio di un rimpallo, o meglio di Antonsson che colleziona il suo secondo assist personale dopo quello per Nainggolan, ma i nostri difensori, sono andati come i bimbi in cortile tutti sulla palla, lasciando libero Di Natale e se lasci libero Di Natale, si può già provvedere a mettere un gol avanti l’Udinese sullo schermo, senza neanche vedere come finirà l’azione. Si sa già come finisce.

Il Bologna non ha avuto una reazione e questo è abbastanza preoccupante.

Delle due è stato l’Udinese a cercare con maggiore insistenza il gol del vantaggio.

 

Le pagelle del Bettu

 

Agliardi 6: non viene praticamente mai chiamato in causa, anche se stavolta è stato perfetto nelle uscite. Incolpevole sul gol.

 

Sorensen 6/7: maiuscola prova del difensore danese. Le prende tutte, sia di testa che di piede. Sbroglia ingarbugliate situazione pericolose ed è sempre puntuale negli interventi. Se è questo, non si spiega il suo mancato utilizzo fino ad ora.

 

Antonsson 6: sfortunato nel rimpallo che lo porta a servire Di Natale, per il resto partita dignitosa e ordinata, ma nulla più.

 

Cherubin 6+: sta crescendo per personalità e tempismo. Compie un ottimo salvataggio in scivolata anticipando un giocatore friulano.

 

Garics 5,5: benino in fase offensiva, male in quella difensiva. Mai una volta che purtroppo le due cose vengano abbinate.

 

Taider 6+: buona prova di uno dei pochi che ha giocato sempre e comunque. Sempre grande grinta e spirito di sacrificio. Avvia anche l’azione del gol di Diamanti.

 

Pazienza 4,5: disastroso in tutto. Lentissimo nel costruire, nullo nel difendere perdendo anche palloni potenzialmente pericolosi.

 

Abero 5,5: al ragazzino che sempre abbia 12 anni non manca di certo il sorriso. Ride sempre, chissà poi perch. Comunque come esordio in Serie A non sfigura, anche se non sa affatto difendere.

 

Diamanti 6,5: nel bene e nel male, Alessandro Diamanti. E’ lui che prova sempre ad accendere la partita, a volte riuscendoci, a volte perdendo palla.

 

Gabbiadini 6: fa l’assist per il gol del capitano, a parte quello poco altro.

 

Gilardino 6+: tiene sempre in apprensione la difesa friulana e appena gli arriva un pallone giocabile si rende pericoloso.

 

 

Khrin 6: è da tre partite che entra, gioca più che dignitosamente e poi riparte sempre dalla panchina. Forse è ora di diplomarlo il ragazzo.

 

 

Pioli 5,5: ha la colpa, seppur in parte dettata dall’infortunio di Perez, di continuare a schierare Pazienza. Per il resto aveva letto bene la partita, annullando la pericolosità dell’Udinese.

 

Voto al Bologna: 5,5.

 

 

Adesso inizia una serie di partite assolutamente alla nostra portata, probabilmente l’ultimo treno per risalire.

Bisogna vincerne il più possibile, semmai rischiando anche di perderne qualcuna, ma coi pareggi adesso, si fa poca strada.

Bisogna fare tanti tanti punti, a cominciare da domenica prossima col Torino, partita difficilissima.

Bisogna essere più forti delle sfortune, come probabilmente le assenze di due giocatori importantissimi quali Perez e Morleo.

La città si è stretta intorno a Pioli e alla squadra. La piazza il suo l’ha fatto e senza dubbio continuerà a farlo.

Ora anche mister e giocatori devono fare la propria parte.

Coraggio! L’impresa è difficile, ma raggiungibile.

 

In eterno, forza Bologna!

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