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Bologna-Vicenza: una delle chiavi tattiche è in cabina di regia – 28 Feb

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Bologna-Vicenza doveva essere anche una sfida nella sfida, quella fra due registi con i piedi buoni che riescono a dettare al meglio i tempi alle loro squadre. Doveva, perché Matuzelem è stato costretto a dare forfait questa mattina, saltando lo scontro diretto con Di Gennaro, ex dell’incontro. Al posto del brasiliano, in cabina di regia, Lopez ha schierato Daniel Bessa che ha deluso la fiducia del tecnico. Il numero 23 era già stato impiegato in quel ruolo contro il Frosinone, nella gara in cui arrivò il suo primo e, fino ad ora, unico goal in rossoblu. Nel prepartita Lopez loda le sue doti di palleggio: è per quello che lo ha scelto in cabina di regia come vice Matuzalem, ma Bessa dopo soli 34’ si è fatto espellere regalando agli ospiti un enorme vantaggio. Un errore di inesperienza, forse, e allora qui i rimpianti aumentano al solo ripensare a un Matuzalem titolare questa sera.

La chiave tattica, dicevamo, è anche in cabina di regia, perché se il Bologna nei 34’ in cui Bessa è in campo non è riescito a trovare i movimenti giusti anche a causa della lentezza con la quale circolava la palla, dall’altra il palleggio dei giocatori di Marino è stato uno spettacolo. Il Vicenza ha giocato di prima, ha fatto girare il pallone con i tempi giusti e tutte le azioni sono passate dai piedi di Di Gennaro. Il merito di aver riscoperto per lui questo ruolo va soprattutto a Marino che ha contribuito alla sua metamorfosi tattica da esterno d’attacco a regista. Sembra assurdo il solo fatto di non essere riusciti a preparare la gara senza pensare a come arginare Di Gennaro. Le soluzioni potevano essere tante, una su tutte preparare una sorta di box and one, con un giocatore a uomo sul regista del Vicenza, come fece D’Aversa a Lanciano, mettendo Agazzi su Laribi.

Il Vicenza ha giocato a calcio, ma per davvero, dall’altra invece sono emersi tutti i limiti di un gioco lento e prevedibile. Inutile nasconderci dietro ad un dito, questa partita è stata lo specchio della verità: al Bologna manca un’identità di gioco, indovinate di chi è la colpa? Come dite? Ha fatto 8 risultati utili consecutivi, forse avete ragione.

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