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Chi più spende (alle volte) male spende – Luca Rizzo

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crediti immagine: 1000 cuori rossoblu - Sara Melotti


Torna il consueto appuntamento con la rubrica settimanale dedicata agli acquisti più onerosi dell’era Saputo in questi ultimi sette anni. Acquisti che poi non si sono rivelati funzionali agli obiettivi del club.
L’articolo odierno è dedicato a una vecchia conoscenza del club rossoblù, un centrocampista che ha vestito la maglia del Bologna dal 2015 al 2017 ma che di fatto ha lasciato poco il segno: Luca Rizzo.
A differenza dei precedenti giocatori presi in esame, che appartenevano alla gestione sportiva di Riccardo Bigon, Luca Rizzo fu preso e scelto da Pantaleo Corvino, direttore sportivo del Bologna da fine 2014 a maggio 2016.

L’operazione Rizzo vide la fumata bianca il 30 giugno del 2015. Quel mercato estivo del Bologna fu certamente particolare, dal momento che la squadra era appena stata promossa in Serie A dopo un anno passato in serie cadetta. L’obiettivo era costruire un gruppo solido che potesse permettersi una salvezza tranquilla.
Il centrocampo era uno dei reparti chiave da rifondare in quell’annata, e l’occhio del ds pugliese ricadde su Luca Rizzo, centrocampista allora 23enne di proprietà della Sampdoria. Il ragazzo aveva mostrato buone doti tecniche proprio sotto la guida di Sinisa Mihajlovic (a quel tempo tecnico della Sampdoria). Soprattutto, si era rivelato un centrocampista particolarmente duttile, potendo essere impiego come centrale, come mezzala e perfino come trequartista; anche se a inizio anno il tecnico serbo era partito impiegandolo come difensore.
Il Bologna e la Sampdoria trovarono l’accordo sulla base di un prestito con obbligo di riscatto fissato a 6 milioni di euro per l’estate successiva.
Al giocatore venne offerto un ingaggio da 350.000 euro a stagione.

Il primo anno sotto le due torri di Rizzo si rivelò positivo. Nonostante i diversi problemi fisici che lo costrinsero a saltare ben otto gare, il centrocampista totalizzò 24 presenze sotto la guida di Roberto Donadoni, portando alla causa anche tre assist. L’impressione che si ebbe del giocatore fu quella di un centrocampista che potenzialmente aveva ancora ampi margini di miglioramento. Di certo fu un grande vantaggio per lui giocare al fianco di un centrocampista di grande qualità come Diawara, allora appena 18enne.

Visti i presupposti positivi della prima stagione, la seconda annata di Rizzo sotto le due torri partì piena di aspettative. Tuttavia, quella che sarebbe dovuta essere la stagione della definitiva consacrazione si rivelò un’annata decisamente sottotono rispetto alla precedente. I minuti disputati dal centrocampista furono a malapena 511, per un totale di sole 13 presenze. C’è poi da considerare il fatto che, anche in quella seconda stagione sotto le due torri, Rizzo fu costretto a saltare ben 11 partite per problemi fisici.

Ad ogni modo, le ultime prestazioni non all’altezza delle aspettative convinsero il Bologna a girarlo in prestito alla Spal nell’estate del 2017. Prestito che però si interruppe dopo soli sei mesi, nei quali Rizzo aveva collezionato appena 4 presenza da titolare (11 in totale). Da lì poi iniziò un grande giro di prestiti tra Serie A e Serie B per Luca Rizzo. Il contratto con il Bologna sarebbe andato a scadenza solo nel 2020, ma il centrocampista non rientrava più nei piani tattici di Donadoni, e lo stesso è valso con Inzaghi e Mihajlovic (sebbene il tecnico serbo lo avesse lanciato ai tempi della Sampdoria).

Dopo la Spal si sono susseguiti i prestiti all’Atalanta a inizio 2018, al Foggia nell’estate dello stesso anno, e al Carpi e al Livorno, entrambi nel 2019. In nessuna di queste piazze, tuttavia, Luca Rizzo è riuscito a lasciare il segno.
Questo è stato il principale motivo per il quale, nell’estate di due anni fa, il Bologna ha deciso di lasciarlo andare a parametro zero. 
Una volta svincolatosi, Rizzo ha dovuto attendere sei mesi per una chiamata. Chiamata giunta poi dalla Pro Vercelli. 
A Vercelli, il centrocampista sembra aver trovato la sua dimensione. Classe ’92, Rizzo potenzialmente avrebbe ancora diversi anni di carriera davanti, e tutto il tempo per potersi rilanciare in campionati superiori alla Serie C.

Tra stipendio e cartellino, la cifra spesa dal Bologna per il centrocampista si attesta sui 7 milioni di euro. Cifra troppo elevata per un giocatore spesso tormentato da problemi fisici e che dopo il primo anno si è decisamente perso.
37 presenze, 3 assist e nessuna rete in due anni sotto le due torri. Questo recita il tabellino del centrocampista. 

Luca Rizzo si è rivelato una delle tante meteore sotto le due torri, anche se il costo dell’operazione avrebbe suggerito il contrario.

(Fonti: Transfermarkt, Gazzetta)

 

 

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