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Consigli per gli acquisti – Leroy Sané, il baby fenomeno che ha incantato il Bernabeu – 18 mar

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Nuovo appuntamento con la rubrica “Consigli per gli acquisti”. Oggi andrò ad analizzare il profilo di un giocatore di cui di sicuro avrete sentito parlare, se avete visto la partita tra Real Madrid e Schalke04 della scorsa settimana, gara di ritorno degli ottavi di Champions League. Leroy Sané è stato uno dei protagonisti del match con un goal e un assist, che hanno permesso ai tedeschi di vincere al Bernabeu e di arrivare ad un passo dalla qualificazione.

 

 

Leroy Sané nasce l’11 gennaio 1996 ad Essen, importante centro della Renania Settentrionale. Si tratta di un figlio d’arte, il padre, Souleymane Sané, è stato un attaccante della Nazionale senegalese, capocannoniere intorno agli anni 90 della massima divisione austriaca e della seconda divisione tedesca. In famiglia, inoltre, la madre, Regina Weber, è stata una ginnasta e i suoi due fratelli Kim (1995) e Sidi (2001) stanno intraprendendo la carriera di calciatori e sono entrambi di proprietà dello Schalke 04. Leroy inizia la propria carriera calcistica a soli 5 anni nel Wattenscheid, società di quarta divisione, formazione nella quale ha militato per diversi anni il padre venendo eletto alla fine come miglior calciatore della storia del club. Nel 2005 però lo Schalke 04 si interessa a lui e decide di portarlo a Gelsenkirchen. La sua trafila nelle giovanili però non finisce qui, perché Rudi Voeller resta stregato dal talento del ragazzo e nel 2008 il Bayer Leverkusen lo acquista. Tre anni dopo però, lo Schalke, spinto dallo stesso Sané, decide di riportarlo a casa e da qui il ragazzo non si muoverà più. Dopo una parentesi con la compagine under 17, Leroy ha saputo trascinare la scorsa stagione l’under 19 fino alle semifinali di Uefa Youth League, quando è stata eliminato solamente dal Barcellona di un certo Munir. Prestazioni che gli hanno permesso il 21 marzo 2014 di esordire in Bundesliga a soli 18 anni. Successivamente non è stato più convocato, fino all’arrivo di Roberto Di Matteo, che ad ottobre, quando è subentrato sulla panchina dello Schalke, ha deciso di aggregare Sané alla prima squadra. In sei gare Sané, in realtà in sei scampoli di partita (solo 94 minuti totali), è riuscito a realizzare una rete contro il Colonia alla sua terza apparizione ma sta inoltre continuando a trascinare i propri compagni nella Uefa Youth League di questa stagione con 3 gol in 4 partite. Poi arriva l’occasione della vita, un treno da non lasciarsi scappare. Si infortuna Choupo-Moting e ti ritrovi a dover esordire in Champions League nello stadio forse più famoso del mondo. Lo Schalke 04 sfiora l’impresa al Bernabeu, Leroy realizza il 3 a 3, serve l’assist ad Huntelaar per il 3 a 4 e si vede negata la doppietta e il gol qualificazione da uno strepitoso intervento di Casillas. Lo Schalke non riesce nel colpaccio, ma torna a Gelsenkircken con la consapevolezza di avere in casa una nuova stella.

Una delle caratteristiche che è balzata subito agli occhi di Leroy Sané è la grande personalità. Se esordisci in Champions in un ottavo di finale contro il Real Madrid, in uno stadio come il Bernabeu, giocando con la tranquillità di un veterano e facendo giocate di alto spessore, non puoi non avere le stimmate del campione. Può giocare sia come trequartista sia come esterno, ma le sue qualità non cambiano: fantasia, imprevedibilità, rapidità, determinazione e tiro.

Lo Schalke non si lascerà sfuggire un talento del genere, anche se dopo la partita della scorsa settimana contro il Real, i grandi club avranno cominciano a segnarsi il nome sul taccuino. I tedeschi, però, già lo scorso anno lo hanno blindato prolungando il contratto fino al 2017 con un congruo adeguamento economico.

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