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Corriere di Bologna – Un patto atlantico per un nuovo sistema del calcio italiano

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Un patto definito “atlantico” quello tra i club con dirigenza nordamericana, che si sono incontrati lunedì scorso per trattare di vari temi tra cui: fondi, infrastrutture, procuratori, e l’idea di salary cap. L’obiettivo è quello di rinnovare il calcio italiano, introducendo una dose di novità che sfrutterebbe l’esperienza oltreoceano per approdare in Italia. 

I club coinvolti in questa vicenda sono: Bologna, Fiorentina, Genoa, Roma, Milan, Venezia e Spezia. In ballo c’è però anche l’elezione del Presidente di Lega, dopo le dimissioni di Dal Pino: martedì saranno necessari almeno 14 voti su 20 (poi dal turno successivo si scenderà a 11), in cui saranno presenti anche le sette dirigenze nordamericane, che auspicano l’elezione di una figura che possa dialogare anche con la politica, in particolare sul tema dei ristori. 

Tra i vari candidati, spicca il nome di Rocco Commisso, un personaggio piuttosto scontroso, ma deciso ad aumentare la competizione italiana. Alla sua prima volta al Dall’Ara affermò: “Compravo formaggi da Lino Saputo per i miei locali”, di fatto stringe ottimi rapporti sia col Bologna di Saputo, sia con la dirigenza viola di Joe Barone, che con la Roma dei Friedkin. L’obiettivo quindi è quello di inserire altri club, tra cui magari le big Napoli e Lazio, per ampliare il palcoscenico e pensare di impostare una nuova linea direttiva.  

Il Milan del fondo Elliott invece rimane più concentrato sulla questione stadio, con una forza economica che vale 261 milioni, fatturando circa 850 milioni annui. Genoa, Venezia e Spezia devono invece guadagnarsi la Serie A, prima di ragionare sul futuro della Lega: “Rispettiamo molto gli altri investitori americani e pensiamo di poter collaborare bene con loro, per raccogliere le idee comuni e creare insieme valore per il calcio italiano”, queste le parole pronunciate da Juan Arciniegas, ad del Genoa, della società 777 Partners. Philip Raymond Platek, dirigente dello Spezia, risponde affermando che: “Negli Stati Uniti il calcio italiano è molto amato, ci sono grandi chance di espandere il brand Serie A in tutto il mondo”.

Anche il Bologna, nonostante non avesse accettato l’allontanamento tra Lega e Figc di inizio febbraio, si presenta comunque partecipativo e attivo nelle riunioni. Nelle prossime giornate di incontri si cercherà di definire le nuove direttive del calcio italiano.

Fonte: Alessandro Mossini e Fernando Pellerano, Corriere di Bologna 

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