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Corriere di Bologna – Una squadra che non punge e pochi punti, cosa c’è che non va?

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Il missile di Dzemaili al 95esimo ha finalmente riportato punti in casa Bologna, anche se il momento negativo di certo non è stato superato: domenica sarebbe potuta arrivare la quarta sconfitta di fila, fortunatamente il capitano felsineo è riuscito ad evitarla con un gran gol. “Basta alibi, dobbiamo tornare quelli della scorsa stagione”, tuona a fine partita Dzemaili. Le partite ora passano, i punti diventano sempre più pesanti: attualmente la squadra di Miha si trova al quindicesimo posto in una situazione non certo tranquilla.

C’è stato un cambio di rotta importante per la squadra: dopo aver raccolto 7 punti nelle prime 3 gare, ne sono arrivati solamente 6 negli ultimi 10 turni di campionato. Troppo poco. Se l’attacco pare funzionare discretamente, a preoccupare è soprattutto la fase difensiva: con il Parma la coppia di centrali era praticamente inventata, anche a causa delle assenze di Danilo e Bani. Nelle ultime 7 partite i rossoblù hanno subito 15 reti, più di 2 gol a partita di media: è soprattutto una questione di errori individuali, perché spesso delle disattenzioni risultano fatali, come quelle di Denswil domenica a pranzo.

C’è poi un altro quadro statistico che potrebbe essere preso in considerazione, ed è quello degli expected goals, ovvero una tabella che sintetizza la propria produzione offensiva relazionata a quella avversaria: nelle prime 10 gare il Bologna aveva ottimi numeri, che pian piano si sono invertiti: da una media di 2,10 xG creati a partita si scende ad un pietoso 0,54 xG nelle ultime 3 gare. I problemi però non sono solamente in fase difensiva, bensì anche in quella di manovra: Orsolini abbaia ma non morde, Sansone pare esser sceso in un limbo infinito. A tutto questo si aggiungono i molteplici infortuni di Soriano. L’unica nota positiva sembra essere la terza vita di Palacio, che sembra non stancarsi mai. 

Delle colpe potrebbero essere date alla dirigenza, liberatasi troppo facilmente di pedine come Pulgar e Lyanco; c’è poi l’impressione che alcuni giocatori siano stati sopravvalutati, e i risultati attuali ne sono la chiara dimostrazione. Ora testa magari al mercato di gennaio, con Sabatini che deve essere bravo a pescare dal mazzo le carte giuste per vincere la seconda mano di gioco.

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