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ESCLUSIVA 1000 CUORI – Andrea Mingardi: pensieri di un “Cuore Rossoblu” – 17 Feb

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Andrea Mingardi e il Bologna: un legame indissolubile. Il cantautore tifosissimo rossoblu ha voluto raccontare in un libro, dal titolo eponimo della canzone ”Cuore rossoblu”, le sensazioni e le sofferenze vissute da tifoso del Bologna in questi ultimi due anni, dal dicembre 2012 fino ad oggi. Dalla retrocessione, passando per lo spettro del fallimento, fino ad arrivare alla nuova società. Il libro è stato presentato ieri alle Librerie Coop di via degli Orefici. Noi lo abbiamo intervistato per fargli due domande sul libro, sul Bologna attuale, ma anche sulla Virtus.

Nel titolo del libro c’è dietro tutto il suo amore per il Bologna

“Sì, ‘Cuore rossoblu’  è connotato da colori che si insinuano in te fin da bambino per poi non abbandonarti  più. Non si guarisce da questa ‘malattia’. È proprio vero quello che dicono, quando due persone nella buona o nella cattiva sorte si sposano, poi può capitare che si separino, ma nel calcio questo non accade: quando uno nasce rossoblu poi lo è per sempre”.

Passando al Bologna attuale e al suo allenatore molto criticato ultimamente. Un giudizio sull’operato di Lopez?

“Lopez è figlio di Fusco e nipote di Corvino. Deve avere a che fare con una chimica nuova che gli hanno infilato nello spogliatoio e che lui ha anche accettato di buon grado. Due giocatori per ogni ruolo vuol dire mettere insieme una squadra di molti elementi che poi deve andare a vincere le partite. A volte il troppo può cambiare la chimica e i connotati di una squadra che aveva le sue problematiche già prima che arrivassero questi giocatori. È ovvio che la gente, anche con il mercato, ora abbia delle aspettative diverse rispetto all’inizio”.

Visto che si parla di Bologna, non si può non citare Giacomo Bulgarelli. In settimana è stato l’anniversario della sua morte e in questi giorni il comune ha dato il via libera per intitolargli uno spazio pubblico. Cosa ne pensa di questa iniziativa?

“Mi fa tristezza parlare di Giacomo perché lo vedo ancora vivo, sgambettare in campo che ‘picchia’ gli avversari e mette tutta la sua intelligenza sul terreno di gioco. Non credo che sapere che esista la rotatoria Bulgarelli  faccia tanto meglio al mio metabolismo, sono più contento di averlo conosciuto, di averci giocato insieme e di averlo visto crescere. Sono contento anche del fatto che non sia mai andato via dal Bologna, nonostante Rivera lo pregasse tutti gli anni per andare al Milan”.

In chiusura, uscendo da “Cuore rossoblu”, quindi dall’ambito calcistico, ma restando sempre su uno sport bolognese: ieri la Virtus ha ottenuto una grande vittoria con Cantu. Pareri sulla squadra di Valli?

“Una grande vittoria ottenuta da  una squadra che corre, salta e gioca. Ieri ha segnato molto, 108 punti a Cantù non è  facile farli. La Virtus ha margini di miglioramento enormi e può contare su giocatori come  che come Allan Ray che sanno  giocare e fanno la differenza. Hazell ieri ha fatto  il fenomeno, mentre a Caserta ha giocato male a dimostrazione del fatto  che l’equilibrio mentale di questa squadra è ancora tutto da decifrare. Vediamo un progetto in crescita molto diverso da quello dello scorso anno”.

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