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Esclusiva – Bagnolini: ‘’Ho cominciato a giocare facendo il terzino. Mihajlovic? All’esordio mi ha detto di entrare e divertirmi’’

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crediti immagine: Bologna FC

Nicola Bagnolini, portiere classe 2004 della Primavera del Bologna, ha rilasciato un’interessante intervista ai microfoni di 1000cuorirossoblu. Il giovane portiere ha parlato di sé, dell’inizio della sua carriera, del rapporto con i compagni e non ha mancato di rivolgere un pensiero anche a Sinisa Mihajlovic, il tecnico che nel maggio scorso lo ha fatto esordire in prima squadra.

Come sei arrivato nel mondo del calcio? C’è stata qualche persona che ti è stata particolarmente vicina?

Ho cominciato alla Savignanese, una squadra del mio paese, quando avevo sei anni. All’inizio non mi piaceva tanto, e ho deciso di andare a fare nuoto. Poi vedendo che i miei amici giocavano a calcio ho deciso di riprovare. All’inizio facevo il terzino destro, ma ho capito che era meglio di no, non sapevo fare niente, e sono andato in porta, anche grazie ad alcuni miei amici che facevano i portieri. Mi sono innamorato di questo ruolo e per ora sta andando tutto bene.

Aver fatto il terzino destro ti aiuta con i piedi ora?

I piedi sono sicuramente da migliorare, anche se sono migliorati tanto negli ultimi anni. C’è ancora lavoro da fare.

Come ti trovi a Bologna?

Sono al Bologna da cinque anni e da due vivo qui in appartamento con altri tre ragazzi. La città è bellissima, soprattutto il centro. Ci vado a fare giri con i miei compagni di calcio. In spogliatoio mi trovo benissimo, mi sono ambientato dopo due stagioni e adesso è tutto molto bello: ci divertiamo, siamo un bel gruppo e speriamo di fare grandi cose.

Hai un punto di riferimento dentro o fuori dallo spogliatoio?

Mi hanno aiutato tanto gli allenatori dei portieri, loro hanno creduto tanto in me anche quando non giocavo in Under 15. Hanno sempre creduto in me, mister Sentimenti, Bucci, ma anche i nuovi mister che sono arrivati in prima squadra. Anche Vigiani è stato molto importante per me perché mi ha fatto giocare: l’anno scorso mi sembra di aver totalizzato 34 presenze e anche quest’anno le cose si stanno ripetendo.

Hai fatto il tuo esordio in prima squadra lo scorso maggio con Sinisa Mihajlovic in panchina, che ricordo hai del mister?

Purtroppo non sono riuscito ad andare al funerale perché ero ammalato. Era una grandissima persona, mi ricordo che a fine riscaldamento a Genova mi ha detto «se c’è la possibilità ti faccio giocare dieci minuti» e da lì ho pensato alla partita e mi sono un po’ emozionato. Prima di entrare in campo mi ha detto «Stai tranquillo e divertiti». Era sicuramente una grandissima persona e purtroppo non c’è più. Peccato.

Bologna è la città giusta per far crescere giovani come te?

Negli ultimi anni è una delle piazze giuste. Stiamo facendo tanto bene per esempio con la finale Under 18 l’anno scorso, con l’Under 17 che ha vinto il campionato e anche con l’Under 16 che è arrivato ai playoff. L’anno scorso anche con la Primavera da sotto età siamo riusciti a salvarci facendo un grande girone di ritorno. Non è un caso che negli ultimi anni ci siano stati diversi esordi. Ci sono buoni prospetti nel settore giovanile secondo me.

Hai un idolo?

Mi piace Courtois, un po’ mi ci rispecchio: alto e abbastanza bravo in porta.

Quando non sei al campo, cosa ti piace fare?

Mi piace guardare serie tv e giocare alla playstation. Mi piace anche girare a Bologna con i miei compagni, ma anche tornare a casa e stare con i miei genitori e con i miei amici.

Lo sport agonistico ti dà tanto ma ti impone anche tanti limiti. Questa necessità di porsi limitazione ti pesa?

Sicuramente sto andando poco a casa e vedere poco la famiglia è complicato, anche se ormai siamo abituati. Per diventare calciatori serve anche questo, sono sacrifici che a me piacciono. Sono spesso qua mattina e pomeriggio per fare allenamento e nel tempo libero cerco di svagarmi, anche solo con una telefonata ai miei amici e ai miei genitori per parlare di altro e non fissarmi solo sul calcio.

Il tuo rapporto con la scuola?

Ho fatto i primi due anni un liceo scientifico tradizionale ed era complicato. Ero a Cesena e facevo avanti e indietro tutti i giorni per venire qua al campo, è stato complicato però sono sempre passato con la media del sei. In terza superiore sono venuto qui e si è facilitato tutto. Ho iniziato lo sportivo e così è stato più facile perché vengono più incontro agli sportivi lì. Ora è rimasto solo l’ultimo anno. Speriamo in bene.

Nel futuro ti vedi in pianta stabile nel Bologna?

Difficile dirlo adesso, lo spero perché è una bellissima città, una bellissima piazza e i tifosi sono fantastici. Ora ci sono due portieri forti come Lukasz [Skorupski] e France [Bardi]. Magari in futuro, spero di sì.

Com’è la comunicazione con la tua difesa? Con chi comunichi di più?

Quando giochiamo io, Stivanello e Motolese anche quando sbagliamo ci diciamo qualcosa per tirarci su, per non abbatterci, perché se lo facciamo noi che siamo gli ultimi diventa complicato non prendere gol. Parlo soprattutto con loro, siamo insieme da tanti anni.

Un augurio per il futuro?

Fare bene in Primavera e raggiungere i nostri obiettivi. L’anno scorso al ritorno abbiamo fatto benissimo e speriamo di ripeterci, siamo un gruppo forte. In prima squadra si vedrà.

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