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Gli avversari: il Palermo

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Domenica arriva a farci visita il Palermo, squadra che sta traendo i primi risultati dalla cura Gasperini, dopo un tragico inizio con il “settiano” Sannino.

In merito al loro tragico inizio, direi che ci riesce abbastanza facile essere empatici, visto l’altrettanto nostro pessimo avvio di campionato.

In terra di cannoli e granite si è optato per cambiare prontamente l’allenatore, mentre a Bologna si è presa la decisione di andare avanti con Pioli per tutto il campionato, nel bene o nel male.

Il Palermo è reduce da una convincente vittoria conquistata tra le mura amiche contro la Sampdoria per 2-0. Autore di entrambi i gol, il giovane Dybala, talento argentino che ha spento proprio ieri le diciannove candeline.

Paulo Dybala è un attaccante alto 177 centimetri molto bravo sia tecnicamente, ovvero dotato di un ottimo dribbling e tiro, ma anche molto valido nel tener palla e fare salire la squadra, caratteristica che solitamente non si addice a uno della sua stazza. E’ proprio per questo motivo che Gasperini lo fa giocare come punta centrale, data anche l’ormai certa assenza di Miccoli.

Dybala sta finalmente dimostrando di valere i ben dodici milioni pagati dal Palermo la scorsa primavera dopo una travagliata trattativa con l’Instituto di Còrdoba e i cinquecento mila euro annuali fissi che riceve annualmente, più vari bonus.

Il Palermo domenica ha giocato benissimo e dominato la partita, ma bisogna distinguere i certi e notevoli meriti dei rosanero agli altrettanti certi e notevoli demeriti della Doria, squadra che ha superato pochissime volte la propria metà campo nello scorso lunch-match.

Gasperini è un tecnico che dovunque vada non cambia mai modulo. Modella sempre i giocatori che ha a disposizione al suo 3-4-3 e non viceversa.

Ciò significa che ha immensa fiducia nel suo lavoro e la piena certezza di stare facendo la cosa migliore.

Fra i pali il Palermo presenta Ujkani, portiere promosso subito titolare dopo il precedente buon campionato disputato alla corte di Tesser e che noi ricordiamo per essersi rotto i denti nella nostra prima vittoria della scorsa stagione che coincideva con la prima di Pioli in quel di Novara.

La difesa è schierata a tre con Donati in mezzo e ai suoi lati Munoz e Von Bergen.

Il primo d’essi è stato abbassato da regista a centrale di difesa per le due importanti assenze che il Palermo ha in questo reparto, ovvero quella di Cetto, a causa di una contusione alla coscia sinistra e quella di Mantovani, giocatore stimatissimo da Pioli, a motivo del legamento crociato sinistro rotto.

Alla destra del sacrificato Donati giocherà Munoz, difensore argentino di ventidue anni, ex Boca, che nell’intervista rilasciata in settimana ha dichiarato di temere molto Gilardino.

All’altro estremo della difesa vedremo Von Bergen, difensore svizzero che ben fece l’anno passato a Cesena.

Il Bologna se giocherà con Diamanti dietro a Gabbiadini e Gilardino può sfruttare una situazione di tre contro tre in fase offensiva, che però si verificherà solo se gli esterni del Bologna terranno di continuo occupati quelli del Palermo che rientreranno in fase di non possesso formando una difesa a cinque.

Altra caratteristica sfruttabile è la fallosità di Munoz, giocatore dal cartellino facile e l’inesperienza di Donati nel ruolo di centrale, capo referente della difesa.

A centrocampo il Palermo schiererà centrali Edgar Barreto e Kurtic, mentre laterali Morganella e Santiago Garcia.

Barreto, ex Atalanta, è un giocatore paraguayano capace di occupare tutte le posizioni del centrocampo, prediligendo però il ruolo di mezzala, visto che gli permette maggiormente di inserirsi per essere pericoloso in fase offensiva.

E’ dotato di ottimi piedi e può essere molto pericoloso su punizione.

Kurtic, invece, sarà senz’altro sotto pressione per le critiche che sta ricevendo dato il rigore sbagliato con la sua Slovenia.

Giocatore simile a Barreto, anche se più robusto. Non deduciamone però l’equivalente bravura nell’interdizione perché anch’esso è un giocatore che predilige la fase offensiva, avendo giocato spesso da trequartista.

Il Palermo ha per cui centrocampisti molto duttili e tecnici, ma non bravi come incontristi.

Il Bologna può così trovarne giovamento attaccandoli con i suoi uomini di qualità come Diamanti e Gabbiadini o con gli inserimenti di Taider e Khrin difficilmente seguiti a dovere dal centrocampo rosanero.

Morganella e Garcia sono esterni di centrocampo mascherati, ossia che devono pensare soprattutto alla fase difensiva aiutando la difesa a tre, nascendo per giunta loro stessi terzini.

La fase offensiva è compiuta principalmente dagli esterni di attacco.

Garcia ce lo ricordiamo perché con la sua espulsione ci lasciò in superiorità numerica due anni fa, quando la partita fu decisa all’ultimo minuto da un gran gol di testa del Cobra Paponi. 

In attacco, affianco a Dybala (di cui abbiamo già parlato) punta centrale ruoteranno Ilicic e Brienza. Ruoteranno perché sono due mancini puri entrambi, perciò si scambieranno fascia frequentemente, essendo per loro indifferente quale occupare. Non daranno così punti di riferimento.

Ilicic è più tecnico di Brienza, ma l’ex Reggina è sicuramene più veloce, abbinando corsa e dinamismo a una ottima tecnica.

Ambedue sono pericolosissimi sui calci piazzati.

Il Bologna deve fare la massima attenzione a questi due giocatori, non lasciandoli mai l’uno contro uno, ma raddoppiandoli sempre con il difensore laterale della difesa a tre o il centrocampista subito attaccato al terzino.

Fonte di gioco sono i due centrocampisti centrali sui quali Perez e Taider (o Khrin) dovranno fare un gran lavoro, ma anche le due ali palermitane.

Ci vuole per cui un’organizzazione difensiva elevata e un’attenzione massima.

Vietato distrarsi, per qualunque motivo. Anche perché le mogli dei palermitani sono conosciute il giusto…

Il Bologna domenica vedrà sul serio passare l’ultimo treno. Bisogna salirci e basta.

Giocando male, giocando bene, non giocando…bisogna fare solo una cosa.

A differenza delle precedenti partite, bisognerà sputare sangue e dare tutto il proprio meglio perché è finita l’ora di fare le belle bamboline.

Per quanto riguarda noi tifosi, continuiamo ad esserci, al fianco della squadra e contro questa società.

Tutti uniti per un futuro calcistico e societario migliore.

Bettu

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