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Grandi Pensieri di Mattia Grandi

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Stavolta sono molto meno fiducioso rispetto al toto Diamanti di qualche tempo fa dove, peraltro, mi sono garantito la salvaguardia della mia Mazda 3 per tutta la stagione 2013-2014. E non è poco. Quantomeno significa che nel giorno in cui tutti davano Alino sul primo treno in partenza dalla stazione Centrale di Bologna, io sostenevo il contrario appellandomi ad un briciolo di logica. Nessuna soffiata, mi sono fatto un’idea concreta di questa società. Ne hanno pochi, pochissimi, quasi zero ma sono più furbi di quello che sembrano. Idea mia eh, impugnabile da chiunque. Diamanti partirà la prossima estate, questo è già scritto. E allora come si fa a sistemare le traballanti finanze in zona Casteldebole? In qualche modo il ritocchino alla borsa va dato, servirebbe un ritoccone ad una coperta troppo corta per un tiepido riposo stagionale. Taider, Sorensen e Kone sono ad oggi gli unici calciatori felsinei che hanno un mercato in grado di gravitare liquidità nelle casse del Bologna. Ho sperato fino all’ultimo secondo che le vertiginose cifre made in Russia per Sorensen fossero qualcosina di più di una chimera estiva, perchè il “biondo” a quelle cifre (ma anche qualcosina di meno) lo imbarcavo personalmente sul primo aereo diretto nell’ex unione sovietica. Kone mi piace e piace anche a Guaraldi che ne ha acquisito gli interi servigi. Sirene di qua, sirene di la, tanto fumo e niente arrosto. Taider è un calciatore eccezionale, uno di quei giocatori nei quali intravedi, dopo due possessi palla, un roseo avvenire. Qualitativamente e quantitativamente il franco algerino è un sicuro investimento e Pioli stravede per lui. Anzi, ha disegnato sul ragazzo buona parte delle movenze tattiche dello schema emiliano tra contenimenti e ripartenze. Il Mister lo blinda in conferenza stampa, manifesta apertamente il suo niet alla cessione ma in qualche misura capisce che difficilmente la prossima settimana porterà buone novelle. Mazzarri e l’Inter sono presumibilmente l’avvenire di Saphir in una faccenda di mercato dove la quotazione del ragazzo passa in poche settimane dai 18 milioni di euro (ergo incedibile) ai 7/8 di questi giorni. Brutto indizio questo. Altro sospetto, l’intensificarsi di una trattativa sotto banco con Diego Perez che dopo aver sbattuto la porta di Casteldebole si è nuovamente e mestamente affacciato al pianerottolo. Poi l’Inter mette sul piatto anche altre cosine che per me valgono poco e niente visto che i prestiti o le compartecipazioni con le “grandi” squadre sono un modo elegante per dire: “Tienilo un pochino li, se diventa buono me lo riprendo o lo vendiamo e ci dividiamo qualche eurino, se è un cesso poi ci pensiamo a fine stagione”. E’ un pochino sminuente come ragionamento ma è così perchè questa è la realtà di una squadra che non può sognare, deve controllare sempre l’asticella che delimita lo strapiombo. Taider al 99% partirà e sarà una perdita pesante dal punto di vista tattico, anagrafico, qualitativo e quantitativo. Poi va bene Perez, Duncan, tutto Khrin e Mbaye però il giocatore buono era già sotto le Due Torri portato da una intuizione di mercato di un personaggio allontanato troppo presto dalla corte emiliana. Stavolta la Mazda non la gioco, la roulette russa è pericolosa e non ho voglia di farmi male. La partenza di Taider con lo stesso metro di misura della permanenza di Diamanti è solo una questione di logica.

Mattia Grandi  

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