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Bologna

Grandi Pensieri di Mattia Grandi

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Davide batte Golia soltanto nella Bibbia, mettiamocelo in testa. Nella quotidianità le proporzioni hanno la propria valenza e per uscire indenni dallo Juventus Stadium servirebbe ben altra fisionomia. Il generoso catenaccio ballardiniano è un palliativo all’impotenza emiliana che in medio, lungo periodo si manifesta in tutta la sua avvilente concretezza. Manca un centrocampo pensante propositivo, Paponi (non è una barzelletta) fornisce il “La” ad una delle poche occasioni insidiose delle maglie verdi. La prestazione felsinea è generosa quanto quella di un ciclista che scatta sempre ad altezza gran premio della montagna per arrivare staccato di venti minuti al traguardo. Dopo due o tre tappe è fuori tempo massimo, figuriamoci a quattro tornate dalla bandiera a scacchi. Fiorentina, Catania in casa, Genoa e Lazio in trasferta con la letale convivenza del Sassuolo a quota ventotto lunghezze. Ho sempre evidenziato nei miei pezzi, fin dal girone d’andata, l’importanza, in negativo, del deficitario rendimento negli scontri diretti salvezza della banda rossoblu. Livorno escluso, paghiamo dazio a tutte le altre. Tradotto: il Sassuolo ha un punto in più in classifica in caso di arrivo appaiato al Bologna. Brutta storia quando la matricola modenese inanella un sette su nove nel tiro da tre delle ultime uscite primaverili candidandosi seriamente alla resurrezione pasquale calcistica. Un interessante parallelo tra due società e due presidenti che incidono in maniera diametralmente opposta sul futuro del proprio club. Guaraldone disfa il disfabile, guadagna laurea at honorem in demolizione spedendo in Cina l’unico giocatore di pallone presente in rosa a calciomercato concluso. Squinzi compra il comprabile nella sessione invernale del mercato restituendo a Di Francesco il giochino neroverde dopo l’allucinazione Malesani. Il paragone ha un significativo riscontro anche nella quotidianità professionale. Il patron dei modenesi, Sig.Mapei, è presidente di Confindustria dal 2012, Guaraldone costruisce villette nell’hinterland del capoluogo e qualcosina in Slovacchia. A logica non c’è storia ma il calcio non è una scienza esatta. Il Bologna è ancora padrone del proprio destino raccogliendo nel poker conclusivo del torneo almeno sei punti. La Fiorentina arriva al Dall’Ara sabato prossimo alla vigilia della finale di Coppa Italia contro il Napoli e con il lasciapassare europeo acquisito. Il Genoa è una banda sparpaglia punti, il Catania potrebbe essere in serie B al penultimo atto del torneo, a Lazio un puntaccio de favore se pò concordà. Per Berardi e soci nell’ordine: Juve, Fiorentina, Genoa e Milan. Se fanno sei punti (o ne facciamo meno noi) giusto salutare il massimo campionato di calcio in una stagione dove la meritocrazia sentenzierebbe ampiamente la bocciatura istantanea felsinea. Opzione Chievo (già trenta punti), calendario alla mano, molto sterile. Esito finale? Non ho la sfera di cristallo quindi viaggio a sentimento: Bologna salvo per il rotto della cuffia e con gigantesco culo di balena. 
 
Mattia Grandi, 35 anni, esorcista

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