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IL GRILLO PENSANTE – Bologna a forza 9

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Ansa


E sono 9. Dopo la sconfitta inaugurale contro il Milan di fine agosto, nessuno è più riuscito a far capitolare il Bologna, 9 gare in cui neppure le forche caudine di Juventus, Napoli ed Inter sono risultate fatali per una compagine che si sta rivelando un osso durissimo da mordere per chiunque.

I circa 10 mila bolognesi che sabato hanno invaso il Mapei Stadium confidavano di rincasare in serata con il bottino di una fruttuosa razzia, speranza esaudita soltanto in parte dopo il pareggio per 1-1 che allunga la striscia di imbattibilità al termine di un match molto più insidioso di quanto l’entusiasmo della piazza permettesse di scorgere.

 

La contesa di Sassuolo

 

Il pomeriggio reggiano si era aperto col botto, un lampo di accecante bellezza, un abbacinante scacco matto in 3 mosse eseguito con disarmante semplicità dal sempre più apprezzato Zirkzee. Tutto faceva presupporre di trovarsi nell’accogliente anticamera di una suite a 5 stelle ma gli uomini di Dionisi non avevano in programma di rendere confortevole la gita fuori porta dei rossoblu; per tutto il primo tempo la porta di Skorupski è stata presa d’assalto con la sola interruzione di uno spunto di Orsolini neutralizzato da Consigli, pressione persistente che ha prodotto il pareggio del fromboliere Boloca proprio sul finire di frazione.

Nell’intervallo Thiago Motta ha spronato i suoi ragazzi che si sono ripresentati sul terreno di gioco con maggiore presenza, senza tuttavia rompere nettamente gli equilibri di una sfida combattuta fino in fondo. In realtà al minuto 80, una doppia giocata sopraffina dell’ambo Ndoye-Orsolini, aveva permesso a Zirkee di mandare in visibilio la torcida assiepata alle spalle di Consigli ribadendo a rete una respinta dello stesso portiere avversario; tutto finto, Orsolini aveva agito in posizione di offside impedendo al centravanti olandese di scrivere a referto la sua prima doppietta italiana.

 

La risposta all’emergenza e il rebus Karlsson

 

Il pareggio di Sassuolo non aggiunge nè sottrae nulla alla già lusinghiera considerazione che la banda di Thiago Motta si è conquistata in questo avvio di stagione; degna di nota la capacità di far fronte agli infortuni che si sono sciaguratamente concentrati nel reparto difensivo (in ultima istanza il forfait di Beukema in fase di riscaldamento) ma l’emergenza ha anche condotto in superficie risorse preziose che, in condizioni diverse, avrebbero forse tardato a palesarsi. In primis la bella sorpresa Riccardo Calafiori che ha mitigato le preoccupazioni della prolungata assenza di Lucumí a suon di scintillanti performance.

Desta invece un po’ di curiosità l’uscita dai radar di Jesper Karlsson, acquisto più oneroso del mercato estivo targato Sartori e titolare fisso fino alla trasferta infrasettimanale di Monza; scivolato in panchina, non ha perso soltanto i galloni della titolarità ma non ha proprio più calcato il terreno gioco nelle 4 gare successive di campionato, un cambio di direzione troppo repentino da poter pienamente giustificare con la forma smagliante di Orsolini e l’entrata in scena di Saelemaekers. Anche Ndoye ha subíto un arretramento nelle gerarchie ma non è mai uscito dalle rotazioni di Thiago Motta, è presumibile che anche l’esterno svedese (che nelle prime giornate qualche guizzo interessante l’aveva sfoggiato) sarà presto riconsiderato nei minutaggi che contano.

 

I prossimi impegni in cerca di conferme

 

L’immediato futuro si chiama Hellas Verona. Nella serata di martedì il Bologna ospiterà gli scaligeri nel secondo turno di Coppa Italia, appuntamento importante che permetterà anche di vedere impiegati giocatori che hanno avuto meno visibilità da agosto fino ad oggi.

La seconda competizione nazionale non può più essere una formalità, l’obiettivo da inquadrare nel mirino sarà fare più strada possibile per produrre benefici sia lato tecnico che economico. L’ipotetico passaggio del turno sarebbe un boost di positività da sfruttare nel complicato anticipo di venerdì sera contro la Lazio di Sarri, ultimo atto di un trittico di 3 partite in 6 giorni dalla quale altre indicazioni sulla dimensione attuale del Bologna potranno essere carpite.

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