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IL GRILLO PENSANTE – La ricerca delle motivazioni

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Diventa estremamente complicato dopo 28 giornate trovare spinte motivazionali se sulla maglia porti il nome Bologna, la frontiera per l’Europa si è già persa all’orizzonte da settimane e il baratro della retrocessione si trova a dovuta distanza di sicurezza. La totale assenza di stimoli significativi per la maggior parte delle squadre di serie A è ben tangibile già a Marzo con ancora 10 giornate da disputare, e quindi ci sono segnali nitidi che qualcosa non funziona negli equilibri del campionato; infatti c’è una frattura evidente tra le prime della classe, la grande bolgia di centroclassifica ed una coda che più deprimente non si era mai vista nella storia, e solo parzialmente potrà giovare dal prossimo anno il ripristino del quarto posto in Champions League riservato alle squadre italiane. Potrebbe essere interessante da valutare l’introduzione dell’appendice finale dei play-out per coinvolgere un numero maggiore di squadre nella lotta salvezza, anche se alcune indiscrezioni confermerebbero che Tavecchio, se confermato alla guida della FIGC, starebbe addirittura valutando una riduzione delle retrocessioni…un’ipotesi che lascia interdetti anche solo all’idea che qualcuno possa averla concepita.

In questo scenario desolante, il Bologna si adegua alla pochezza di contenuti con un tredicesimo posto in classifica in compagnia di Sassuolo e Cagliari a quota 31 (lo scorso anno, allo stesso punto del percorso, veleggiava al nono posto con 36 punti a referto) ma dopo essere tornato alla vittoria contro i coinquilini nero-verdi e senza il tifo organizzato al seguito in segno di protesta. I felsinei devono sfruttare al meglio questo finale di campionato principalmente per 2 motivi: il primo per il semplice fatto che se realmente l’obiettivo iniziale fissato dalla società corrispondeva ad un miglioramento in termini di punti in classifica, la squadra deve quantomeno incamerare altri 12 punti per superare il bottino dello scorso campionato. Traguardo non impossibile ma quantomeno arduo per il Bologna attuale. Il secondo motivo, decisamente più importante, per comprendere appieno quali siano i calciatori che potranno far parte della rosa bolognese anche la prossima stagione e quali sono gli identikit degli uomini da scovare sul mercato per migliorare realisticamente il valore tecnico della squadra. Confidiamo che questo processo sia già in atto, e che i vari Bigon, Di Vaio e lo staff tecnico al completo si stiano già muovendo per dare segnali importanti fin dalle prime battute del calciomercato…perché è già 2 sessioni estive che non si è riusciti a completare adeguatamente la squadra come prefissato, e i dirigenti rossoblu si sono ritrovati in mezzo al guado a rincorrere obiettivi per colmare lacune che in conclusione sono rimaste tali o sono state troppo approssimativamente mascherate.

 

Quindi non è il momento di nomi e cognomi specifici, ma è una fase di valutazione seria e approfondita sugli uomini che attualmente dimorano già a Casteldebole e che potranno plausibilmente diventare un valore aggiunto per il Bologna del futuro, cardini sui quali poter costruire una squadra in grado di (finalmente) poter rendere più interessanti ed ambizioni i finali di campionato. Il prossimo step di questo processo si chiama Bologna-Chievo, e sarebbe importante per gli uomini di Donadoni ritornare a conquistare la vittoria anche tra le mura amiche dopo quasi 2 mesi di astinenza e ben 4 scivoloni consecutivi.

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