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Il Resto del Carlino – Contatto Sinisa-Ibra, ma il Bologna frena

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globalist.it

Sinisa Mihajlovic torna all’attacco. Il tecnico rossoblù è intervenuto in un programma TV tornando a corteggiare Zlatan Ibrahimovic: “Zlatan mi ha chiamato qualche giorno fa. Certamente non rimarrà a giocare a Milano, vedremo cosa deciderà di fare in estate. La domanda è se verrà da noi o tornerà in Svezia” (all’Hammarby, ndr). La dirigenza felsinea però, frena.

Interpellati da Sky nel pomeriggio di ieri, alla domanda su Ibra Walter Sabatini e Riccardo Bigon hanno praticamente risposto in coro: è una pista difficile, fuori dalla portata del Bologna; insomma, più una suggestione che altro. Mihajlovic, dal canto suo, non intende mollare la presa, ricordando con quale obiettivo la squadra dovrà presentarsi ai nastri di partenza della prossima stagione: lottare per l’Europa. Tuttavia, se i 5 milioni di ingaggio richiesti dallo svedese erano considerati una cifra impossibile prima, appare difficile che ora – in un periodo storico economicamente (e non solo) martoriato dal Covid – possa essere abbordabile.

Come affermato dal ds Bigon infatti, “il calciomercato che verrà sarà parsimonioso. I conti sono stati fatti ed un po’ di sofferenza c’è. Bisogna capire se si ripercuoterà su questa o sulla prossima stagione, ma comunque non abbiamo bisogno di vendere i nostri pezzi migliori. Abbiamo tanti giovani che si sono abituati alla serie A, tanti ragazzi che hanno imparato la lingua ed hanno conosciuto un campionato nuovo. Il nostro obiettivo resta lo stesso: crescere per vedere in un futuro un Bologna più forte, che pensa a pochi ritocchi ed alla continuità“. Linea condivisa anche dal coordinatore dell’area tecnica Sabatini: “in un mercato che è collassato, nessuno si sogna di vendere i nostri ragazzi: da Svanberg a Tomiyasu. Mercato di scambi? Difficile, perché con certe squadre non puoi competere per via degli ingaggi“.

Insomma, la linea del Bologna non cambierà. Si continuerà a puntare sui giovani talenti, valorizzando quelli presenti in rosa e monitorando colpi in prospettiva (lo stesso Sabatini ha ammesso di esser rimasto abbagliato da un 2004). Per quanto riguarda Ibra, lo svedese è padrone del suo destino: alla fine, un eventuale approdo sotto le due torri dipenderà soltanto da lui.

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