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Il Resto del Carlino – Michael Bolvig (ag Skov Olsen): “Bologna piazza ideale per crescere, mai preso in considerazione l’addio”

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Dalle colonne del Resto del Carlino compare un’interessante intervista di Doriano Rabotti a Michael Bolvig, procuratore di Skov Olsen con Bologna nel destino. Perchè? Scopriamolo insieme.

Prima dell’infortunio il suo assistito stava facendo benissimo in nazionale. Si sente più libero rispetto alla serie A?

“No, non è quello il punto. Andreas ha fatto una gran partita all’esordio perchè il ct della Danimarca è lo stesso che lo allenava al Nordsjaelland, Kasper Hjulmand”.

Sul primo, non esaltante, anno a Bologna.

“Quando Andreas venne a Bologna si prese del tempo per decidere, non c’erano altre squadre ma voleva essere sicuro di aver fatto la scelta giusta. Quando firmò, parlo anche con Mihajlovic; poi rientrò in Danimarca e quando tornò il mister era in ospedale. Lo staff ha fatto un lavoro enorme, ma per un ragazzo di 19 anni trovarsi senza il principale punto di riferimento non è facile. Uno straniero ha bisogno di tempo per inserirsi, anche per il lavoro tattico che serve in Italia. Non c’è paragone con il campionato danese”.

C’è stato un momento in cui Andreas ha pensato di lasciare Bologna?

“Mai, lui crede in se stesso. Se un giorno partirà, sarà solo per fare uno step ulteriore. Qui ha un mister tosto ma che ti fa giocare, se lo meriti”.

Sul rapporto tra Andreas e Bologna.

“E’ un ragazzo molto riservato e chiuso. Sì, gli piace andare al ristorante e a fare shopping, ma sta molto in casa perchè sa che il riposo fa parte della vita da atleta”.

Bolvig e Bologna nel destino.

“Nel 2000 lavoravo all’Exotica Garden, uscita 11 bis della tangenziale. Poi sono tornato in Danimarca per finire l’università e ho fatto il giornalista.”

Com’è finito a fare l’agente?

“L’Odense, squadra della mia città, giocò contro il Parma in coppa Uefa. Un mio amico giocatore mi propose come interprete perchè sapevo l’italiano; entrai in contatto con il ds del Parma Zamagna e con Stefano Pioli. Nel 2007 segnalai al club due giocatori: Kjaer ed Eriksen. Poi da cosa nasce cosa…”

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