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Il Resto del Carlino – Strategie di mercato, fra tentazioni e necessità

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Damiano Fiorentini per 1000 cuori rossoblù


 
 
Mettersi avanti durante le vacanze di Natale per farsi trovare pronti quando inizierà il nuovo quadrimestre. La più classica raccomandazione scolastica calza perfettamente anche applicata al calciomercato di riparazione. Gennaio è alle porte e se non si vuole restare con il cerino in mano è necessario mettersi al lavoro. Ma prima di buttarsi a capofitto nella tempesta delle trattative occorre tracciare una rotta, con una destinazione ben precisa, per evitare di perdersi. Ecco il primo punto da chiarire in casa rossoblù: qual è l’obiettivo? Nel caso ci si accontentasse di condurre una stagione dignitosa ed approdare nella metà sinistra della classifica, l’impressione è che si possano limitare gli sforzi. Al contrario, se si volesse rispondere al canto di quella Conference League che dista solo cinque lunghezze, è evidente che si dovrà spremere per bene il portafogli.
 
Chiarito questo punto, ci sono da considerare le richieste dell’allenatore. Sinisa, e non è certo un mistero, scalpita per un centravanti di riserva, in grado di coprire le assenze di Arnautovic, un laterale di destra ed un centrocampista.
Il mercato è una porta girevole, soprattutto in tempi di magra. Se qualcuno spinge un’anta per entrare automaticamente avvicina un altro all’uscita. E se proprio non fosse possibile rinforzare la rosa con elementi di valore, sarebbe già qualcosa non cariare un gruppo che ha portato a casa il record di punti nel girone d’andata dell’era Saputo.
 
Le sirene del mercato suonano per diversi pezzi pregiati del Bologna. Mattias Svanberg è stato, nell’ultimo anno, protagonista di una crescita costante, che ha attirato su di lui l’interesse, fra le altre, di JuventusMilan e Tottenham. Il messaggio che filtra da Casteldebole è che nessuno dei big si muoverà, a meno di offerte congrue, unite alla possibilità di trovare un sostituito all’altezza. Un modo carino per dire: se ce li pagate bene ve li portiamo in braccio. Al momento però non si ha notizia di compratori in arrivo con in mano valigie piene di contanti.
Oltre Manica piace parecchio anche Aaron Hickey. Secondo quanto filtra dall’Inghilterra il suo nome sarebbe appuntato con la penna rossa nella letterina che Steven Gerrard avrebbe mandato alla dirigenza dell’Aston Villa. Dopo l’anno scorso necessario per ambientarsi, Hickey sta giocando un campionato su altissimi livelli ed è naturale che le prestazioni di un laterale così giovane e moderno attirino l’interesse delle società di mezza Europa. Anche nel suo caso però, il pericolo non pare, ancora, concreto.
 
Il mercato in uscita rappresenta anche l’opportunità per sciogliere il principale dilemma tattico della stagione rossoblù. Orsolini e Skov Olsen hanno faticato a trovare spazio, e soprattutto confidenza, con il sistema applicato da Mihajlovic, nonostante entrambi si siano messi d’impegno. Orso viene da una leggera risalita: con due gol in tre partite e la prossima assenza di Barrow per la Coppa d’Africa, il suo secondo quadrimestre potrebbe riservare più soddisfazioni rispetto al primo. Ma nel caso arrivasse un’offerta, a Casteldebole sarebbero ben lieti di ascoltarla. In estate il suo nome era stato accostato alla Lazio, dove troverebbe, nel tridente di Sarri, la sua posizione prediletta. A Formello, Manuel Lazzari, starebbe vivendo una situazione simile a quella di Orsolini a Bologna, confinato in panchina. Lo scambio di maglia potrebbe fare tutti felici, con Lazzari che troverebbe, nel 3-4-2-1 di Sinisa, il suo habitat naturale.
Dall’altra parte Skov Olsen, che non ha mai fatto mancare l’impegno e la dedizione nell’apprendere anche la fase difensiva, conta diversi ammiratori in leghe minori, come la Turchia o in Danimarca.
Sul fronte delle uscite, il più difficile da piazzare, è certamente Federico Santander. A giugno andrà in scadenza ed il milione netto d’ingaggio rappresenta un macigno che lo tiene ancorato sul fondale di Casteldebole. El Ropero viene dal guizzo del Mapei dopo due anni di anonimato: magari il ritorno al gol può aver smosso l’antica fiamma assopita dentro al gigante paraguaiano. Mihajlovic ci spera, visto che, salvo miracoli, rimarrà in rosa fino alla scadenza del contratto.
 
Nel caso in cui dagli esuberi si riuscisse a ricavare un tesoretto, il primo reparto in cui andrebbe investito sarebbe certamente il centrocampo. Svanberg e Dominguez sono chiamati agli straordinari dalle prime giornate; Schouten e Kinglsey non sono mai riusciti a garantire continuità, mentre l’innesto in corsa di Viola non ha dato, fin qui, i risultati sperati. Quello più vicino al recupero è Jerdy Schouten, che ai primi di gennaio lascerà la sua Olanda per fare ritorno in Emilia.
Chissà se sarà sufficiente per allungare il reparto o se Sinisa insisterà comunque con la dirigenza per avere un regalo di Natale in ritardo. L’unica certezza è che le vie del mercato sono infinite.
 
Fonte: Massimo Vitali, Il Resto del Carlino

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