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Il ritorno dell’Ex: Bologna – Sassuolo

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Canale Sassuolo


 

Dopo la pausa per le Nazionali il Bologna si appresta a scendere nuovamente in campo per il derby emiliano della quarta giornata di Serie A. I doppi ex delle compagini emiliane sono entrambi allenati da mister Miha, si tratta di Andrea Poli e Nicola Sansone

I due non hanno iniziato al meglio la nuova stagione. Andrea, dopo aver visto dalla panchina la prima partita contro il Milan, ha giocato la seconda partita a Parma, dove ha festeggiato il compleanno con una grande vittoria per 4 a 1, subendo una rottura del perone destro.  Adesso dovrà stare ai box fino alla fine di novembre circa. Il capitano rossoblù dunque non scenderà in campo contro la squadra con la quale ha giocato l’intera stagione 2008-2009. All’epoca il Sassuolo stava in B come neopromossa e in quell’anno, insieme ad Andrea che scese in campo 33 volte mettendo a segno 5 gol e 3 assist, non riuscì raggiungere i play-off, pareggiando 2 a 2 in casa proprio contro il Parma alla quart’ultima di campionato, sancendo l’aritmetica esclusione dai play-off. L’anno seguente, scaduto il prestito con il Sassuolo, Poli torna alla Samp dove resterà per un anno prima di partire nuovamente in prestito all’Inter. Finito il prestito con i nerazzurri torna nuovamente alla Doria. Con la Samp gioca 33 partite e segna 3 gol, uno proprio contro il Bologna il 25 novembre 2012. Conclusasi la stagione con la Sampdoria il centrocampista durante la sessione di calciomercato estiva passa al Milan, dove giocherà 109 partite in 4 stagioni, segnando 3 gol e fornendo 10 assist. Il 1° luglio del 2017 diviene un calciatore del Bologna che lo tessera da svincolato offrendogli un contratto pari a circa 700 mila euro annui.

Se la sorte non è stata clemente con Poli quest’anno, almeno per l’inizio di stagione, si spera che lo possa essere almeno un po’ per Sansone. Finora l’esterno del Bologna ha giocato 56 minuti e collezionato 2 cartellini gialli, l’ultimo proprio durante l’altro derby emiliano contro il Parma (sua ex squadra) per un fallo ai danni di Laurini intorno all’85esimo minuto. Prima di passare al Bologna, Nicola in Emilia c’era stato due volte, una con il Parma l’altra con il Sassuolo, squadra con la quale ha realizzato il massimo numero di gol con una maglia (20). Poi è andato in Spagna, al Villarreal, nel 2016. In maglia gialla ha giocato uno dei suoi migliori periodi calcistici, 16 gol e 8 assist in 71 partite. Arriva ad indossare la casacca rossoblù nel gennaio 2019. Ad oggi, all’ombra delle Due Torri, non ha ancora dimostrato tutte le sue potenzialità, nonostante sia uno dei calciatori più pagati della rosa insieme a Roberto Soriano.

 

Negli anni si sono susseguiti tanti altri calciatori che possiamo definire “doppi ex”, alcuni ancora in gioco, altri, invece, hanno detto addio all’attività agonistica. Tra i primi vediamo Federico Di Francesco, Diego Falcinelli e Saphir Taider. Federico oggi gioca alla Spal, in prestito biennale dal Sassuolo, non ha iniziato la sua stagione al meglio, subendo subito un grave infortunio durante l’amichevole giocato contro l’Udinese, a causa del quale non ha ancora assaporato il terreno di gioco in questa nuova stagione. Nello scorso campionato in A ha giocato 20 partite, segnato 2 gol e fornito altrettanti assist, uno proprio contro il Bologna il 25 gennaio, match che è finito 3 a 1 per i rossoblù. Prima di arrivare ad indossare la maglia spallina è stato in A con il Bologna (2016-18) dove ha giocato 48 partite e segnato 5 gol, il primo, in A e in rossoblù, lo ha segnato contro l’attuale squadra del padre: il Cagliari. Nel 2018 passa al Sassuolo dove gioca appena 18 partite e segna 2 gol. Nell’operazione del trasferimento di Federico rientra Diego Falcinelli che passa in rossoblù nello stesso anno. Diego viene lanciato tra i professionisti dal Sassuolo, che lo gira in prestito per un po’ di anni per fargli fare le ossa. Tra le esperienze significative ricordiamo quelle a Lanciano, con la Virtus segna 9 gol in 73 partite, e a Perugia dove segna il primo gol proprio ai danni del Bologna. Successivamente il giro di prestiti per Diego continua tra Crotone e Fiorentina, con i calabresi le cose vanno nettamente meglio rispetto all’esperienza viola. Infatti, con il Crotone segna 13 gol in 35 partite, a Firenze 0. Nel 2019 avviene il passaggio a Bologna a titolo definitivo. Nemmeno in rossoblù le cose vanno per il verso giusto, 16 partite e 0 gol. Adesso gioca nella Stella Rossa, prima volta lontano dalla penisola e prima volta con un iniziale di stagione da urlo. 6 partite 5 gol. Che sia l’anno buono.

 

Altro ex, oggi all’estero, è Saphir Taider. Saphir arriva a Bologna a gennaio del 2012 da svincolato, viene inizialmente aggregato alla Primavera, poi in Prima Squadra, dove il primo anno gioca 16 partite tra campionato e coppa. Resterà a Bologna anche l’anno successivo diventando uno dei centrocampisti più affidabili della squadra, giocando 34 partite condite da 3 gol e 2 assist. L’anno seguente viene acquistato con la formula della comproprietà dall’Inter. Il primo gol in neroazzurro arriva, guarda caso, proprio contro il Sassuolo il 22 settembre, la partita finirà 7 a 0. Dopo 25 presenze con i nerazzurri viene girato in prestito prima al Southampton e poi al Sassuolo nello stesso anno. Con gli inglesi si allena appena 26 giorni prima di tornare a Milano e partire nuovamente in direzione Sassuolo. Il caso vuole che l’esordio in neroverde di Saphir avvenga nella partita, questa volta persa per 7 reti a 0, contro la sua ex squadra (l’Inter). L’anno seguente è quello del ritorno a Bologna. Si riconferma sin da subito come uno dei pilastri della squadra giocando 29 partite la prima stagione. Conclude l’esperienza in rossoblù nel 2018 dopo aver disputato 115 partite totali e segnato 9 gol. Da gennaio 2018 è un calciatore del Montreal Impact (squadra di proprietà di Saputo). In Canada le cose sono andate altrettanto bene, con 86 partite giocate finora è riuscito a mettere a segno 22 gol e assist. 

 

Altro ex della partita è Matteo Brighi. Matteo a Bologna c’è passato due volte, la prima delle quali era un ragazzino e aveva iniziato da poco. Arrivava dalla Juventus dove aveva giocato appena 11 partite in A. Con la maglia rossoblù, ad appena 20 anni, inizia ad affermarsi, sotto la guida di Guidolin che lo manda in campo 32 volte facendolo risultare uno dei giocatori più impiegati e un punto fermo della formazione felsinea. A fine anno vince anche il premio come miglior giovane della Serie A. Tuttavia, durante la sessione di calciomercato estiva, l’ultimo giorno viene ceduto al Parma. Con i ducali gioca 22 partite, esordisce nelle competizioni europee (per la precisione in Coppa Uefa) e segna la sua prima marcatura in Serie A contro il Torino. A fine stagione ritorna alla Juve che risolve la comproprietà a proprio favore. Successivamente viene girato in prestito prima al Brescia, e poi al Chievo dove in 3 anni segna 9 gol e fa il definitivo salto di qualità che lo porterà a vestire la maglia della Roma. Nella capitale ha giocato il suo maggior numero di partite in Serie A (108) e, molto probabilmente, le sue migliori partite riuscendo a vincere anche dei trofei come la Coppa Italia e la Supercoppa Italiana (una l’aveva già vinta con la Juve ma a Torino in quel momento era di passaggio, 5 giorni dopo avrebbe firmato con il Parma). Gli anni successivi invece li passa a Torino e Bergamo, prima di tornare nuovamente in Emilia, a Sassuolo. In neroverde gioca 25 partite e riesce ad ottenere la salvezza con la squadra. L’anno seguente, il 2015, è quello del secondo passaggio da Bologna. I rossoblù sono appena tornati in A e Matteo torna a vestirne la maglia, giocherà 23 partite fino alla fine della stagione che sancisce anche la fine del suo contratto con il Bologna. Da svincolato, successivamente firmerà per due anni con il Perugia dove in B giocherà 48 partite segando 2 gol. Gli ultimi 2 anni Matteo li ha passati in Toscana all’Empoli dove ha vinto un Campionato di B ed ha anche segnato il suo ultimo gol in Serie A contro il Torino alla penultima del girone di ritorno del Campionato 2017-18. A fine stagione non ha più voluto rinnovare il contratto ormai scaduto né valutare altre proposte, ha così concluso la sua carriera calcistica. 

 

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