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L’Abbonamento ed il paradosso della Nave di Teseo -13 Giu-

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Ogni anno arriviamo al punto in cui si inizia a pensare alla nuova stagione calcistica e con essa se fare o meno l’abbonamento. Il “dibattito” (obbligatoriamente tra virgolette visto che è più uno scambio di opinioni e di intenzioni) si rimpalla dai bar ai giornali, dalla radio al campetto di calcio a cinque: “Tu ti abboni? Come andrà la campagna abbonamenti?”

Domani verrà presentata la campagna abbonamenti del Bologna (noi di 1000 Cuori Rossoblu saremo a Casteldebole per la presentazione) e come sempre, fare l’abbonamento ad una squadra che non ha possibilità di fare un mercato con la M maiuscola già da Giugno (ma ormai chi è che lo fa più?), e che spesso si ritrova a chiuderlo in modo rocambolesco negli ultimi secondi dell’ultimo giorno disponibile, è più un atto di fede che una scelta portata dalle prospettive di una stagione strepitosa; ancora di più a Bologna dove il pubblico è da sempre molto “raffinato”, ancora di più oggi che la società pare non trattenere i suoi pezzi pregiati e che da anni non riesce a fare un lavoro lungimirante.

Io non ho dubbi, l’abbonamento lo farò, andrò a rinnovare appena possibile.

Innanzitutto perché comunque l’abbonamento allo stadio è qualcosa che va oltre al vedere il Bologna giocare, sebbene questa sia la motivazione primaria. Si va allo stadio per stare in compagnia, per gioire o disperarsi assieme. Si va allo stadio per essere parte attiva del Bologna F.C. e sostenerlo nel suo cammino, per quanto difficile e pieno di amarezza possa essere. E poi perché alla fine (se ti salvi) pensi a quanto hai esultato al gol di Christodoulopoulos contro la Fiorentina e non a quanto hai imprecato al gol di Bianchi contro il Torino…

Ognuno però ha la sua testa ed ognuno decide come vuole: c’è chi attende di vedere come si compone un po’ la rosa e chi proprio, non lo fa perché tanto non è il Bologna dell’anno precedente. Ognuno ha ragione, nella sua scelta. Questo dubbio ricorda un famoso paradosso, detto il “Paradosso della Nave di Teseo”.

La nave del leggendario eroe della mitologia greca Teseo, venne conservata intatta nel corso degli anni, sostituendo le parti che il tempo deteriorava in modo irrimediabile. Quando giunse il momento in cui neppure un pezzo era quello originale ci si domandò: quella era ancora la nave di Teseo o no? L’entità nave modificata nella sostanza ma non nella forma era ancora la stessa entità?

In base a come uno risponde a questa domanda, farà o meno l’abbonamento. Se il Bologna era Bulgarelli, Haller, Pascutti, Baggio, Signori, Di Vaio, Ramirez, Diamanti, eccetera, allora forse non si farà l’abbonamento, se non ci saranno dei degni sostituti. Se il Bologna è un nome, una storia, un’identità sociale e culturale oltre che sportiva, allora l’abbonamento verrà riconfermato, anno dopo anno. Sia che si parli di Serie A che si parli di Lega Pro. E poi, vada come vada, ma sempre a tinte rossoblu.

 

 

P.S. Ho tenuto scientemente fuori dalla discussione la “Tessera del Tifoso”, nonostante impatti comunque sul numero finale di abbonati, perché penso che i non tesserati esulino dal mio ragionamento; infatti credo di poter distinguere due gruppi differenti di persone tra chi non la fa:

  1. Chi non la fa per principio, e queste persone vengono allo stadio comunque, come se fossero abbonati, credendo nel Bologna forse anche più di me.
  2. Chi non la fa per “pigrizia” e queste persone non avrebbero comunque fatto l’abbonamento.

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