Bologna FC
L’altro spogliatoio: gli equilibri del Benevento di Inzaghi
Per la terza giornata di ritorno il Benvento arriva al Dall’Ara per fare visita al Bologna di Sinisa Mihajlovic, reduce dalla fondamentale vittoria a Parma. Una vittoria che ha permesso ai rossoblù di allargare il proprio margine rispetto alle ultime 3 posizioni e contemporaneamente agganciare proprio i campani a quota 23 in classifica. Ora per Sinisa e i suoi ragazzi c’è una sconfitta da riscattare, giacché la formazione di Mister Pippo Inzaghi, ex di turno, all’andata fece sua l’intera posta in palio con un cinico 1-0 nel palcoscenico sul Ciro Vigorito.
DIFESA ED EQUILIBRI – Le squadre di Pippo Inzaghi sono notoriamente squadre reattive, basano molto del proprio gioco sulla capacità di agire di rimessa, trovando le difese avversarie scoperte o disordinate. La tattica dell’ex mister rossoblù è ben nota, tuttavia con le “Streghe” il tecnico piacentino ha trovato gli uomini e la continuità tecnica per realizzare il suo pianto tattico con successo anche in Serie A. La squadra di Inzaghi si schiera solitamente con un 4-3-2-1 o 4-3-3 a seconda delle caratteristiche dei due uomini che si schierano ai lati della punta. Questa disposizione tattica, grazie alle caratteristiche tecniche e fisiche dei trequartisti/ esterni e del mediano Schiattarella, permette a Inzaghi di disporre 2 linee molto ordinate davanti a Montipò, una da 4 e una da 5, mai troppo schiacciate sull’area di rigore. Una disposizione molto raccolta, ma sempre molto attenta a sfruttare le occasioni in cui recuperare il pallone il pallone e ripartire.
Il Benevento tuttavia anche in ripartenza non si scopre troppo, i suoi terzini sono sempre molto bloccati, schierando quasi sempre una coppia di esterni difensivi con caratteristiche “alternative”: di solito infatti uno è Barba, centrale abile anche a giocare sulla sinistra, mentre a destra il titolare sarebbe Letizia, assente stasera e perciò da Depaoli, che come il titolare ha caratteristiche decisamente più offensive.
RIPARTENZA E COSTRUZIONE – Il Benevento, dopo le primissime giornate in cui ha provate a condurre il gioco più di quanto fatto l’anno scorso in Serie B, ha preferito tornare ad un gioco più reattivo, più caratterizzato da una ricerca del recupero basso e della ripartenza. La squadra di Inzaghi però non è la classica squadra che cerca l’immediata verticalizzazione per la profondità degli attaccanti o il gioco di sponda del centravanti. Infatti, il trio che si forma in avanti è solitamente composto da tre attaccanti brevilinei bravi negli spazi stretti, rapidi, ma non tanto veloci sul lungo o fisici da giocare direttamente in profondità o di sponda su un lancio lungo. Le ripartenze dei giallorossi sono molto ragionate; Inzaghi, col recupero di Viola, regista puro, lo schiera talvolta nel ruolo di mezzala, sottraendo al centrocampo uno dei suoi incursori, ma dando più qualità alla manovra. Una volta riconquistato il pallone dunque il Benevento preferisce ragionare e ripartire velocemente, ma sempre col pallone a terra o rinunciare e provare ad agire con un possesso ragionato.
In entrambe le situazioni di gioco sono fondamentali i movimenti di Lapadula e Caprari. I due attaccanti sono i due più presenti nel tridente di Inzaghi e si alternano nella fase di rifinitura: quando le Streghe avanzano infatti uno dei due viene incontro ai compagni per fornire un appoggio verticale e contemporaneamente attrarre uno dei marcatori avversari e creare spazi centralmente per gli inserimenti dei compagni.
Si tratta di un sistema semplice, ma molto organizzato che però può essere neutralizzato con l’attenzione della cerniera dei mediani rossoblù e le diagonali dei terzini del Bologna, che dovranno stare molto attenti agli inserimenti di mezzali trequartisti/esterni.
Continua a leggere le notizie di 1000 Cuori Rossoblu e segui la nostra pagina Facebook