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L’altro spogliatoio: il Napoli Campione di Luciano Spalletti

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fonte immagine: Twitter ufficiale Napoli


Il Bologna saluta il pubblico di casa nell’ultima gara stagione al Dall’Ara, guarda caso proprio con la squadra che questa stagione di Serie l’ha dominata, il Napoli. I rossoblù cercano una vittoria di prestigio che terrebbe apertissima la corsa all’ottavo posto e stabilirebbe già domani il record dei rossoblù nell’era dei tre punti. Dall’altra, il Napoli che dopo aver superato la sbornia della festa scudetto (che ripartirà la prossima giornata con la consegna del trofeo) ha ritrovato lucidità nella sfida vinta contro l’Inter.

MODULO E ATTEGGIAMENTO. Il Napoli di Luciano Spalletti, ovviamente, non tradirà il 4-3-3 che lo ha portato allo Scudetto. Un modulo nel quale tutti i protagonisti azzurri hanno trovato la loro consacrazione, crescendo e migliorando tutti assieme. Si tratta di una squadra che ha dimostrato di voler essere sempre molto propositiva e gestire il ritmo del gioco, ma come ha affermato qualche mese fa Juric, il Napoli di Spalletti è una squadra davvero completa. Perché gli azzurri hanno avuto una comprensione totale del gioco e dell’atteggiamento degli avversari per lunghissimi tratti della stagione.

TANTI UOMINI E FONDAMENTALI. Tra gli uomini che hanno fatto svoltare il Napoli c’è Stanislav Lobotka. Il centrocampista ex Celta Vigo ha preso le chiavi del centrocampo di Spalletti, dimostrando grandissima padronanza del pallone e della gestione dei tempi della sua squadra. Il direttore d’orchestra è stato tanto presente quanto decisivo tanto da liberar da tanti compiti di impostazione della manovra sia Zambo, fondamentale anche nel gioco in non possesso, ma soprattutto Piotr Zielinski che ha giocato da mezzala sinistra facendosi sempre trovare tra le linee per ricevere, smistare il pallone nell’ultimo quarto di campo o puntare direttamente la porta.
Davanti Kvara e in generale gli esterni hanno fatto la differenza, aiutati anche dalle puntuali sovrapposizioni dei terzini. Il georgiano ha fatto fuoco e fiamme grazie a dribbling, invenzioni e la perfetta intesa col grande trascinatore della formazione partenopea: Victor Osimhen. Se Giovanni Di Lorenzo è il capitano che ha dato equilibrio emotivo e tecnico alla squadra, il nigeriano con i gol ma soprattutto con atteggiamenti famelici con cui ha aggredito i palloni “utili” durante tutta la stagione.

Una macchina perfetta il Napoli di Spalletti che il Bologna dovrà limitare offensivamente con grande attenzione difensiva. E poi attaccare soprattutto cercando di sfruttare lo spazio che la difesa del Napoli lascia alle sue spalle.

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