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L’Uomo della Domenica: Le polemiche – 29 gen

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Finito di parlare della questione Verdi – Napoli, ecco che si ripresenta un argomento che terrà banco in tutti i salottini sportivi del nostro Belpaese. La giornata di campionato di ieri è stata la sintesi del fallimento più totale della Var ma, soprattutto, della classe arbitrale, ancora troppo preoccupata di tenere vivo un campionato che, da qualche giornata, poteva avere destino ben diverso.

Ieri abbiamo visto uno dei migliori, se non il miglior Bologna stagionale che, di fronte a un Napoli che deve, per forza, vincere tutte le partite da qui alla fine, era riuscito a mettere sotto i Campioni d’Inverno. Gol rossoblù dopo 35 secondi, pareggio sfortunato grazie a un’autorete di Mbaye, poi, il primo fattaccio: fallo di mano (non di coscia, sia chiaro) di Koulibaly su tiro di Palacio indirizzato verso la porta. Mazzoleni si consulta con Orsato, in cabina di regia (un film horror quello di ieri) e decide, senza consultare direttamente lo schermo, di far proseguire il gioco. Malissimo, soprattutto perché dal momento in cui si hanno a disposizione determinati mezzi è giusto utilizzarli nel miglior modo, cosa non fatta ieri dal direttore di gara.

Ecco allora che arriviamo al secondo fattaccio di giornata, soltanto per ciò che riguarda il Bologna e la sfida contro il Napoli: Callejon, ricevuto un lancio lungo da Hamsik, riesce a saltare Masina con un tunnel il quale, inseguendolo, gli appoggia una mano sulla spalla. L’esterno spagnolo crolla a terra e Mazzoleni non ha dubbi: rigore netto. Poi si scoprono un paio di cose: la prima è che il microfono e l’auricolare dell’arbitro non sembrano andare, quindi Mazzoleni è costretto ad avvicinarsi al quarto uomo (che ricordiamo trovarsi a pochissimi metri dallo schermo del Var), la seconda è che, appunto, la decisione di assegnare il rigore viene presa senza consultare la tecnologia.

E qui sorgono i problemi: il fallo, o il presunto tale, avviene e inizia fuori area. Inoltre il contatto tra il terzino e l’attaccante non sembra tale da poter procurare un danno del genere.

Ieri Roberto Donadoni, che ho sempre ammirato per la capacità di rimanere calmo e di non piegarsi a inutili piagnistei, ha finalmente sbroccato, lo ha fatto in diretta nazionale in un programma visto da milioni di persone. Le polemiche, si sa, fanno parte del gioco, ma dover aggiustare per forza di cose determinate partite per rendere più avvincente la corsa scudetto.

In tutto ciò c’è anche chi, di nome Maurizio Sarri, ha il coraggio di portare avanti le sue ragioni, ovvero che la Juventus continua a venire favorita rispetto al suo Napoli, che pare venga, dalla sua descrizione, calcisticamente derubato ogni domenica.

Le polemiche fanno parte del gioco, verissimo. Ma fermiamoci qui, che altrimenti si rischia davvero di falsare il campionato di 10 e più squadre. Oggi il Bologna, ieri l’Atalanta, l’altro ieri il Crotone. Si corre davvero il rischio che la tecnologia, piuttosto che togliere problemi, ne stia creando di nuovi. Intoppo non da poco.

 

Ieri il Napoli è diventato grande, come ha detto il nostro editorialista Max Sampaolesi. e la partita contro il Bologna ne è stato il battesimo. 

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