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L’Uomo della Domenica: Saphir Taider – 1 mag

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Finalmente Saphir, finalmente! È arrivato il momento in cui, dopo qualche prova opaca, Saphir Taider si è (ri)preso Bologna e il Bologna con una prestazione sublime, fatta di passaggi filtranti, rincorse e, soprattutto, come ciliegina sulla torta, il gol che ha, alla fine del primo tempo, chiuso quasi automaticamente la gara: lancio perfetto di Donsah per Krejci, stop splendido dell’esterno, finta a rientrare sul sinistro e passaggio soltanto da appoggiare in rete per l’algerino, bravo a seguire l’azione. Un bellissimo gol che corona una giornata speciale per Saphir: nel pre partita di Bologna – Udinese, infatti, è stato premiato con una targa che rappresenta le 100 presenze ufficiali di Taider con i colori rossoblù addosso. Per questi motivi, la scelta de L’Uomo della Domenica non poteva che ricadere su di Lui!

La sua storia comincia nel 1992 a Castres, un piccolo paesino di poco meno di 5000 anime situato nella Francia meridionale: è qui che nasce Saphir Sliti Taider, figlio di madre algerina e di padre tunisino. Saphir si innamora da subito del pallone tanto da entrare nelle giovanili della squadra del suo paese a soli 6 anni; passa poi al ASPTT Albi, un club che attualmente è presente sul territorio francese solo con una formazione femminile.  Ma l’anno del grande salto è il 2008 quando, a 16 anni, Saphir entra nel Grenoble, dapprima nelle formazioni giovanili e dopodiché, fino al 2011, in prima squadra. È proprio l’estate di quell’anno quella che risulta decisiva per la carriera del giovane centrocampista: oltralpe si accorge di Lui Salvatore Bagni, ai tempi dirigente del Bologna, che decide di portarlo sotto Le Due Torri. Sin da subito ci si accorge delle sue enormi potenzialità, nonostante un avvio non roseo sotto il punto di vista delle presenze. Passano soltanto due stagioni e Taider, come tantissimi altri giovani talentuosi passati da Bologna in quegli anni, viene ceduto: l’Inter ne acquista il cartellino nel 2013 e, in un momento abbastanza basso nella storia della formazione nerazzurra, Saphir trova parecchio spazio. Non succede altrettanto la stagione seguente quando il centrocampista alegerino (che nello stesso tempo ha iniziato a essere convocato in Nazionale) viene dapprima ceduto in prestito al Southampton, in Inghilterra, poi, dopo soli 26 giorni, fa ritorno in Italia per accasarsi al Sassuolo. Una stagione fatta di alti e bassi quella spesa nel modenese, il cui scopo è, probabilmente, farsi le ossa, lottare con i neroverdi in attesa di un futuro nuovamente da titolare. Ed ecco che, quando meno te lo aspetti l’occasione, arriva. È il 2015, e potremmo catalogarlo come anno della redenzione, quello del ritorno del ragazzino ormai uomo: Bologna riabbraccia Saphir, gli consegna tra le mani la numero 8 e penso basti soltanto uno sguardo per fargli capire quanto possa essere pesante quella maglietta, in una città come questa. Due stagioni strane, non sempre giocate benissimo, con la solita incapacità di rimanere costanti in prestazioni che ne hanno sempre rappresentato il tallone d’Achille del centrocampista. Ieri, 30 aprile 2017, mi sento di dire che è finalmente tornato Saphir; Dzemaili andrà via? Ce ne faremo una ragione, mi tengo stretto Taider e vado avanti per la mia strada.

L’Uomo della Domenica: Saphir Taider.

 

 

 

Foto: www.sportmediaset.it

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