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L’Uomo della Settimana: Simone Verdi – 21 gen

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Sono passate due settimane dall’ultimo Uomo della Domenica, da quella infausta sconfitta contro il Torino, da quelle critiche a spada tratta a chiunque avesse a che fare col Bologna: dal calcio alla politica, finendo per lamentarsi di quanto fosse storta la Garisenda. Colpa, anche quella di Donadoni. Mi scappa un sorriso. Spero anche a Voi.

Ebbene, in queste due settimane è successo davvero di tutto: Verdi sembrava stesse già imparando la ricetta della pizza, la moglie/fidanzata/compagna prendeva lezioni di mandolino, De Laurentiis crogiolava nel suo stesso brodo, contento di aver già acquistato un’altra figurina da aggiungere alla sua collezione. Joey Saputo era improvvisamente diventato un plumone (termine tecnico-tattico che, giustamente, Microsoft Word non mi riconosce), Roberto Donadoni lo si imputava come principale artefice della cessione del numero 9 rossoblù alla squadra partenopea (cortesemente, dite al tifoso rossoblù che parla con Donadoni che le figure di guano non si risolvono con un “dammi la mano Mister”). Caporetto, crollava tutto.

Poi, per fortuna, anche inaspettatamente, è successa un’altra cosa: Simone rifiuta il Napoli, si lega al Bologna fino a giugno, e, da quel momento in poi, TUTTI si sentono in dovere di parlare dell’argomento. Oh, ma proprio tutti eh! Dai pareri di ex calciatori che starei davvero a sentir parlare ore da quanto mi affascina la loro visione calcistica e non, ad altri personaggi, di dubbia moralità ma di simile provenienza territoriale, che bollavano Verdi come un calciatore senza ambizioni, incapace di stare in un ambiente competitivo come quello azzurro, un attaccante come se ne trovano tanti altri. Meglio così, in sostanza.

-Cosa hai detto Volpe? L’uva è acerba? O non riesci ad arrivarci?-

 

Finalmente, la domenica pomeriggio. Bologna – Benevento rappresenta un riscatto per i rossoblù, che vogliono invertire il trend negativo delle ultime partite contro una squadra in crescita e in salute, nonostante la posizione in classifica. La prima sorpresa è quella che vede De Maio e Maietta coppia di centrali difensivi (e anche qui, proprio non ce la facciamo a non criticare); la seconda si chiama Blerim Dzemaili (“eh ma non gioca da mesi, Donadoni non capisce nulla”); la terza è la fascia di capitano, che per questa occasione si stringe attorno al braccio di Simone Verdi.

La partita è rognosa, il Benevento non ha paura di attaccare e con De Zerbi in panchina sembra aver trovato un minimo equilibrio. Prima proprio Simone, impensierisce Belec con un colpo di testa in tuffo, poi Guilherme colpisce un clamoroso palo a botta sicura. Ecco allora che il Capitano decide di risolverla: calcio di punizione perfetto, Belec un po’ meno, per Mattia Destro, che segna il primo gol della giornata. Toh, un altro giocatore rivitalizzato da Donadoni. Te pensa …

Secondo tempo, punizione, stesso esito, marcatore diVARso (scusatemi): De Maio la spinge dentro, ma è soltanto il Video Assistant Referee che convalida la rete. La ciliegina è il gol di Blerim, dopo un altro passaggio di Simone, che chiude definitivamente la gara e una splendida domenica di sole.

 

Io l’articolo lo concludo così invece: mai dare via del proprio, c’è il serio rischio che tutto torni indietro, vero Aurelio?

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