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La Bottega dei Talenti – Dušan Vlahović

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Il Bologna vede allontanarsi l’obiettivo numero uno, Supryaga. Sulla strada verso il talento classe 2000 ucraino, una serie di ostacoli si stanno frapponendo all’arrivo sotto le Due Torri del talento della Dynamo Kiev. Non ultimo il passaggio al playoff per accedere ai giorni di Champions della truppa guidata da Mircea Lucescu.

Per questo in casa rossoblù aumentano i dubbi e si valutano le alternative all’ucraino. Una di queste è Dusan Vlahovic, centravanti, anch’egli 20enne, oggi in forza alla Fiorentina. Conosciamolo meglio nel nuovo appuntamento con la Bottega dei Talenti.

Dušan Vlahović nasce a Belgrado il 28 gennaio 2000. Inizia a giocare a calcio nella scuola calcio di una delle migliori squadre a livello giovanile di Belgrado, il Zemun. La squadra prende il nome da uno dei quartieri di Belgrado. Dopo un rapido passaggio nelle fila dell’OFK Belgrado, nel 2014 passa al Partizan Belgrado. Con i bianconeri, a 15 anni, firma subito il suo primo contratto da professionista e si rende protagonista di prestazioni pazzesche, come un poker ai danni della Stella Rossa in un derby giovanile.

 

Nella stagione 2015/16 esordisce in prima squadra nel Partizan. Durante la stagione fa diverse apparizioni, esordendo il 21 febbraio 2016. Dopo diversi spezzoni di partita, nella sfida del 10 aprile, contro il Mladost, segna il suo primo gol da professionista. Chiude la stagione con 14 presenze in campionato, un gol e un assist. Le due stagioni successive non si confermano, facendo molte meno presenze.

Nel 2018 è la Fiorentina ad interessarsi al talento del centravanti serbo. Arrivato a Firenze per poco meno di 2 milioni di euro, con tante aspettative, visto il talento di cui era accreditato, gioca subito con la Primavera, segnando 11 reti nelle 13 apparizioni con la formazione giovanile. Inoltre, trascina i suoi compagni alla vittoria della Coppa Italia di categoria con 6 reti in 5 partite, di cui 3 nelle finali di andata e ritorno.
Nella stessa stagione esordisce in prima squadra, giocando diversi finali di partita, e una partita da titolare, contro il Sassuolo il 9 dicembre 2018.

Nella stagione 2019/20 inizia come parte integrante della rosa della Viola, prima alternativa al titolare Boateng, che tuttavia delude le aspettative. Vlahovic si ritaglia maggiore spazio con l’infortunio di Ribery, a cavallo del passaggio dalla gestione Montella a Beppe Iachini. Conclude la stagione con 8 reti tra campionato e Coppa Italia in 34 presenze.

Con le rappresentative giovanili, gioca direttamente nell’under19, selezione della quale è capitano. Con gli under19 serbi segna 6 reti in 11 apparizioni. Nel 2019 gioca tre partite con l’under21, mentre in occasione delle recenti sfide di Nations League viene convocato nella Nazionale maggiore senza però esordire.

190cm x 75kg, Dusan è in possesso di una struttura muscolare dominante. Forte, potente, Dusan è il prototipo del centravanti moderno. Vlahovic è in grado, ovviamente di reggere i contrasti più duri, ha ottime capacità nel gioco aereo e diventa imprendibile quando si lancia in velocità. Viene definito da tanti un carrarmato, vedere per credere il gol all’Inter nell’1-1 del girone d’andata della scorsa stagione.

Mancino naturale, dotato di una buona tecnica individuale, è un calciatore completo capace di giocare con i compagni e di essere micidiale in area di rigore. Sinistro, colpo di testa, ma anche destro. Infatti, a differenza di altri mancini è in grado di utilizzare proficuamente anche il piede destro, soprattutto nella conclusione in porta.

Abile nell’attaccare gli spazi aperti, è in grado di condurre il pallone pressato dal difensore avversario, grazie alla sua impressionante mole fisica. Il suo fisico esprime forza e potenza, ma Dusan è in grado di liberarsi dell’avversario anche negli spazi stretti grazie alla buona tecnica e un’agilità che in pochi, con quel fisico, possiedono. Il suo sinistro è potente e preciso, per questo è in grado di essere pericoloso tanto in area di rigore, quanto fuori dall’area di rigore. Uno dei due gol della bandiera nel 5-2 col Cagliari è esemplificativo delle doti di Vlahovic.

In non possesso si muove tanto, forse troppo, non gestendo ancora bene le sue energie fisiche. Tanti movimenti in profondità, dettati anche dal modo di giocare della Fiorentina in questi mesi, e tanto pressing a perdifiato gli fanno perdere lucidità, necessaria per giocare spesso in velocità o spalle alla porta, pressato dai difensori.

Gestione delle energie e un gioco confusionario sono difetti da risolvere per rendersi utile come 9 sia di manovra, che bomber nell’arco dell’intera stagione e di tutti i 90 minuti.

In questa stagione che sta per cominciare, nonostante il buon impatto avuto sulla prima squadra la scorsa stagione, Beppe Iachini lo considera ancora una riserva, per questo lui stesso e anche la dirigenza viola stanno pensando di dividere le loro strade. La Fiorentina tuttavia vorrebbe evitare di perderne il controllo, per provare a massimizzare la cessione nelle prossime stagioni, quando da Dusan ci si attende l’esplosione definitiva. Su di lui non solo il Bologna, che comunque lo valuta come alternativa a Supryaga, ma anche una big del mercato dei giovani in Europa come il RedBull Lipsia.

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