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La Champions passa per l’attacco (Il Resto del Carlino)

Un attacco in difficoltà, nelle ultime 5 partite, che deve recuperare lo smalto dei primi mesi del 2024, do ve si è costruito il sogno Europa.

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La squadra prima di Bologna - Udinese ( © Damiano Fiorentini)
La squadra prima di Bologna - Udinese ( © Damiano Fiorentini)

Gentil Alves Cardoso (1906-1970), allenatore brasiliano, uno dei pionieri del modulo WM, coniò il termine ” la miglior difesa è l’attacco”, perfetta per raccontare il percorso del Bologna verso la Champions.

Riportando, infatti, quella frase alla fase attuale del Bologna, mentre la difesa è solidissima e risulta la miglior terza per reti subite in Serie A (dietro solo a Inter e Juve, che ci anticipa per un solo gol), l’attacco, numeri alla mano, risulta solo settimo (dietro a Inter, Milan, Roma, Atalanta Napoli e Fiorentina).

Nei primi 3 mesi del 2024 il Bologna ha un attacco che ruggisce

Il 2024 parte con un pareggio con il Genoa, dove all’ultimo respiro Lorenzo De Silvestri buca la porta di Josep Martinez. Da quel 5 gennaio fino al 1 aprile (quando il Bologna inflisse un secco tre a zero alla Salernitana) il Bologna ha sempre segnato un gol, tranne che con l’Inter in casa. Undici partite su dodici violando la rete avversaria, con un bottino di 24 reti, creando il percorso virtuoso che ha fatto scalare il Bologna dal settimo posto di Cagliari (dove il Bologna ha subito, in Sardegna, la prima sconfitta dell’anno, 2 a 1) al quarto posto attuale.

E nelle stesse 12 partite le reti incassate sono state solo dieci, rimaste poi dieci fino alla partita contro la Roma, giocata nella capitale, dove i rossoblù si sono imposti, segnando tre reti e incassandone solo una.

Le ultime cinque partite, l’attacco del Bologna e la Champions

Poi, dopo l’impresa di Roma, faticosissima per energie fisiche e mentali spese, inizia, in attacco un piccolo periodo di appannamento. Se ci focalizziamo infatti sulle ultime 5 partite, che ricordiamo essere contro Frosinone, Monza, Roma, Udinese e Torino, l’attacco ha rallentato moltissimo, Roma a parte, segnando solo quattro reti, con tre “clean sheet” e un capolavoro balistico di Saelemaekers (insieme a una parte di complicità di Okoye), che ha reso il bottino meno scarno.

A 270 minuti dal termine di questa stagione, con l’infortunio di Ferguson che toglie uno dei principali protagonisti della rincorsa all’Europa “che conta”, sta a Thiago Motta dosare e centellinare le forze rimaste, per un finale che renda merito a questa squadra: riportando efficacia all’attacco come ad inizio 2024.

Fonte Giordano – RdC

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