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Lucumì: «A Milano sarò a disposizione. Medel potrà aiutarmi molto»

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crediti immagine: Bologna FC


Oggi è stato presentato Jhon Lucumì, difensore colombiano classe 1998 che, già a Bologna da una settimana, sabato sarà a disposizione di Mihajlovic per la partita contro il Milan. Prima della presentazione ha parlato anche Giovanni Sartori.

Ecco le parole del responsabile dell’area tecnica:

Siamo qui a presentare uno degli ultimi due nuovi arrivati: Jhon Lucumì. Un giocatore che nonostante la giovane età ha già un’esperienza internazionale importante, con 5 presenze in nazionale colombiana, 25 tra coppa sudamericana e coppe europee e numerosissime presenze nei campionati colombiano e belga. Lo avevo seguito all’Atalanta, poi anche qui a Bologna lo stavano seguendo da tempo, ma non era mai riuscito a prenderlo perché non era sul mercato. Grazie alla combinazione contrattuale favorevole siamo riusciti a portarlo qui. Speriamo possa darci una mano e possa crescere, perché secondo noi ha ampi margini di miglioramento e speriamo possa diventare un giocatore ancora più importante di quello che è già.

Passiamo ora alle domande poste dalla stampa a Lucumì

C’erano altri club su di te, cosa ti ha convinto a scegliere Bologna? Il progetto tecnico, la Serie A?

Buon pomeriggio a tutti. Quello che mi ha convinto a venire qui sono stati il progetto sportivo, e la rosa, ci sono giocatori molto forti con cui adesso ho il piacere di allenarmi e giocare le partite. Essere qua può essere un’opportunità di crescita dal punto di vista professionale importante. Venire a giocare in Serie A è uno step importante e qua si vivono grandi emozioni.

Cosa rappresenta per un difensore come te allenarsi con Medel?

In Sudamerica lo conoscono tutti, è un giocatore che ha fatto la storia della nazionale cilena, ha personalità, esperienza e ha vinto tanto. Potrà aiutarmi molto nel proseguo della mia carriera, un giocatore così può aiutare il mio talento a esprimersi al meglio.

Sarai già a disposizione per la partita di San Siro? Qual è il tuo miglior pregio e in cosa puoi migliorare secondo te?

Si, sarò a disposizione del mister per la partita di sabato. Ora penso a conoscere bene i miei compagni, la squadra e la lega: quando avrò inquadrato tutto potrò esprimere al meglio le mie qualità.

Cosa sai della città di Bologna?

Ho visto molto poco perché sono arrivato pochi giorni fa, ma mi hanno raccontato che la città è molto bella e la gente è stata molto accogliente, mi hanno accolto in maniera calorosa. Una delle cose che mi ha convinto a venire qui è poter giocare in un club storico e che ha tanti tioli, è una delle più titolate in Serie A.

Come hai vissuto l’ultimo mese dovendo giocare le partite col Genk mentre avevi molte offerte? Come hai vissuto un anno fa l’essere stato vicino al Barcellona?

È vero, ho giocato con il Genk tre partite: ero concentrato sul campo, ma nello stesso tempo stavo prendendo contatti con il Bologna e mi aveva già convinto il progetto, ma ho mantenuto la mia professionalità. Il Bologna è sempre stata la mia prima opzione. Per quanto riguarda il Barcellona non ne so niente.

La tua famiglia vive molto il calcio? Come sei diventato calciatore?

Vengo da una famiglia molto appassionata di calcio, soprattutto mio padre. Quando ero piccolo mi faceva vedere le partite della Serie A, della La Liga e del grande calcio europeo. Mi hanno sempre appoggiato fin da piccolo, tenendo a mente anche lo studio. Mio padre mi ha invogliato ad andare a giocare al Deportivo Calì, dove ho iniziato la mia carriera professionale per poi arrivare al Genk e finalmente in Serie A. Sono molto orgoglioso e spero che loro siano orgogliosi del mio percorso. Ora sono qui con la mia fidanzata e spero che i miei genitori mi possano raggiungere il prima possibile.

In una linea a tre puoi giocare a sinistra o anche centrale? In una linea a quattro sai giocare anche come terzino? Hai qualche giocatore a cui ti ispiri?

Dal punto di vista tattico posso giocare sia a tre che a quattro, l’importante è che sia sul lato sinistra dove sono più fiducioso perché posso utilizzare il piede forte. Se durante la partita cambia l’assetto tattico posso adattarmi senza problemi. I miei idoli sono Cordoba e Yepes, grandi giocatori della nazionale e devono essere una grande ispirazione per noi per seguire il loro esempio.

Hai già parlato con Mihajlovic? Che impressione hai avuto sull’ultima partita che hai seguito dalla tribuna?

Ho parlato con il mister di campo, ci siamo confrontati anche sul terreno di gioco. L’importante è che ora mi dica i movimenti tattici per adattarmi al meglio alla squadra. L’ultima è stata una buona partita, mi è piaciuta la squadra, mi è sembrata molto ordinata e siamo andati bene, poi la gara si è equilibrata. L’importante è andare sopra agli eventi negativi, come l’aver preso gol.

(Fonte: Bologna FC)

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