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Mbaye-Pulgar: due percorsi simili – 28 nov

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Repubblica Bologna

Allo stadio, sui social network, nei bar: quante volte avete sentito critiche, anche abbastanza pesanti, nei confronti di Pulgar o di Mbaye? Immagino tantissime, e magari anche voi stessi avete perso la pazienza dopo le prestazioni opache del cileno e del senegalese. 

Non siamo qui per giudicare, anzi. Quasi un anno fa le loro prestazioni erano sicuramente criticabilissime, perché quasi sempre i due si rendevano protagonisti di partite non all’altezza, che facevano storcere il naso al tifoso rossoblù. 
Mbaye era indolente, poco convinto in ogni contrasto, quasi nullo in fase difensiva e per niente pericoloso in zona gol; Pulgar invece dimostrava qualche qualità in più, ma ogni volta che alzava l’asticella della prestazione, cadeva preda di ingenuità che molto spesso hanno messo in difficoltà la squadra. Troppi i rossi presi dal cileno, e troppi gli errori in una zona pericolosa come quella di sua competenza.

Pian piano, però, i due si sono mostrati disponibili e tenaci nel migliorare i tanti errori che commettevano, e grazie a un Donadoni paziente sono effettivamente migliorati, diventando, ad oggi, quasi indispensabili per questo Bologna. Insostituibile lo è sicuramente Pulgar, che davanti alla difesa sta facendo davvero bene in questo inizio di campionato. Erick ha fatto un passo avanti sicuramente come atteggiamento, ma anche dal punto di vista tecnico e tattico. 
Mbaye fatica sempre un po’ a trovare il posto da titolare, ma le presenze non sono poche e le prestazioni spesso di alto livello. Il punto massimo Ibra lo ha raggiunto sabato scorso contro la Samp, con uno stacco imperioso che ha messo al sicuro i rossoblù dalla rincorsa blucerchiata. Poi, dopo la rete, non gli sono tremate le gambe, ma ha chiuso ogni spazio non facendo passare nemmeno uno spillo sulla corsia di destra.

I due sono chiamati alla conferma, ma una cosa è certa: la parabola ascendente di Pulgar e Mbaye deve essere da esempio per molti. 

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