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Meteore Rossoblù – Il calciatore perfetto – 9 Nov

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Vi ricordate la pubblicità di Mediaset Premium dove Arrigo Sacchi, tramite l’uso di un computer, costruiva il calciatore perfetto? Prendeva la visione di gioco di Sneijder, la regia di Pirlo e la grinta di Boateng, le mescolava e creava un giocatore impossibile da battere? Bene, anche il Bologna nella stagione 1998/99 ha avuto in rosa il giocatore perfetto, ma non se ne è mai accorto!!! Durante la conferenza stampa di presentazione Christophe Sanchez si descrisse così “I miei giocatori di riferimento sono Roberto Baggio e Gabriel Batistuta, ma credo comunque di somigliare molto ad Eric Cantona. State tranquilli però: non ho l’abitudine di prendere a pugni i tifosi” e ancora “Cerco il gol, e mi offro da sponda per i compagni. Ho un buon colpo di testa e un discreto tiro di destro. Il mio modo di giocare, insomma, è molto simile a quello di Kenneth Andersson” oppure “Mi sento una via di mezzo tra Cantona e Trezeguet”, insomma, con questi paragoni, con questi “miscugli” di qualità, era davvero il calciatore perfetto, inarrestabile, peccato però che sotto le due torri non ce ne rendemmo conto.

Christophe Sanchez nasce a Montpellier il 4 ottobre 1972 da una famiglia di origini spagnole, precisamente di Lorca, motivo per il quale la sua squadra del cuore è il Barcellona. Entra a far parte delle giovanili del Montpellier all’età di 11 anni, il 29 maggio del 1993 debutta ufficialmente in prima squadra conto il Sochaux e, nell’incontro successivo, contro il Caen, parte titolare per la prima volta segnando una doppietta. Nella stagione 1993/94 diventa lui, assieme a Divert, l’attaccante titolare della squadra e finisce il campionato con 24 presenze e 8 gol, vincendo anche la Coppa Di Francia. Gioca in tutto 6 stagioni con la maglia blu e arancione collezionando 142 presenze e 37 gol prima di sbarcare sotto le due torri. Appena la società rossoblù inizia a seguirlo il calciatore, anche a causa dei rapporti deteriorati con il propio club, inizia una campagna stampa contro il Montpellier per convincerli a cederlo, rei di essersi opposti, l’anno precedente, al suo trasferimento al Lens chiedendo cifre esorbitanti e dicendo che, nel caso non fosse stato ceduto, se ne sarebbe andato comunque l’anno successivo a parametro zero. Così, il 21 maggio 1998, appena guarito da un infortunio al ginocchio, Sanchez sbarca a Bologna per una cifra intorno ai due miliardi di Lire.

Entra in campo in maglia Rossoblù per la prima volta il 12 luglio 1998 e, dopo appena 5 secondi dal suo esordio al posto di Fontolan, il portiere della Pavullese in uscita lo colpisce al ginocchio d’appoggio, procurandogli la distorsione del ginocchio destro con rottura del crociato. Il verdetto di medici non è dei migliori, 5 mesi di stop, in poche parole aveva appena iniziato ad imparar i nomi di compagni e già gli toccava guardarli dalla televisione. A dicembre torna ad allenarsi diventato, praticamente, un nuovo acquisto del mercato di gennaio ma, per uno che a parole non si mette limiti, non poteva mancar una vera chicca in conferenza stampa nel giorno del suo ritorno “Sogno di emulare, nel mio piccolo, la rinascita di Pantani, vorrei riprendere e tornare più forte di prima”. Peccato che sotto le due torri non si fidino così tanto delle sue parole e che, fin da subito, provino a mandarlo, senza riuscirci, alla Reggina in serie B. Esordisce in campionato con la maglia del Bologna il 27 febbraio 1999 a Piacenza negli ultimi 20 minuti, durante quel famoso 5a0 condito da 4 rigori. Lo si rivede in campo, questa volta titolare, l’undici marzo a Firenze nella semifinale di coppa Italia, il 18 aprile in campionato sempre contro i Viola dove, in sette minuti, riesce a collezionare anche un cartellino giallo e, all’ultima di campionato, il 23 maggio, dieci minuti a San Siro conto l’Inter.

La stagione successiva, dopo il sacrificio di Andersson, mandato alla Lazio per riuscir a trattenere Signori, e con l’ingaggio di Renato Buso come allenatore che stravede lui, per l’attaccante francese sembrano aprirsi le porte dell’attacco e, nonostante le numerose offerte provenienti dall’estero (che solo lui conosce), decide di rimanere a Bologna perché, l’anno precedente non aveva dimostrato tutto il suo valore e voleva riscattarsi. Nonostante la coppia d’attacco sia Signori-Ventola Sanchez riesce a ritagliarsi abbastanza spazio nelle prime partite, subentrando contro Parma, Milan e Zenit San Pietroburgo (in Uefa) e giocando titolare tutti i 90 minuti contro la Reggina ma, a causa del pessimo inizio di campionato la dirigenza Rossoblù decide per dei cambiamenti, con L’esonero di Buso a favore di Guidolin, il ritorno di Andersson e la cessione proprio di Sanchez al Bordeaux per 3 miliardi e mezzo… facciamo due conti, pagato 2 miliardi, un crociato rotto, 6 presenze in campionato, una in UEFA, una in Coppa Italia, 0 gol in campionato, 0 gol in Coppa Italia, 0 gol in Uefa, 1 gol in amichevole contro la Spal, una plusvalenza per il Bologna di un miliardo e mezzo, beh, ragazzi, date un premio a Cinquini per tutto questo!!!

Al primo anno al Bordeaux sfiora la qualificazione in Champions League e, l’anno dopo va in prestito al Saint-Etienne dove a fine stagione retrocede e fa quindi ritorno al Bordeaux dove gioca in coppia con Dugarry 19 partite segnando solo due gol vincendo però la Coppa di Lega prima di ritrovarsi svincolato.

Senza contratto, nell’estate del 2002, decide di tornare in Italia ed accetta la proposta del Venezia in Serie B, voglioso di dimostrare alla nostra penisola il suo vero valore… peccato però che anche questa si rivelerà un’avventura disastrosa, con sole 9 presenze e senza nessun gol all’attivo. 

Torna in patria e, nella stagione 2003/04, nelle fila dell’FC Sète in serie C francese gioca la sua ultima stagione prima di appendere gli scarpini al chiodo a 32 anni. 

La sua vita dopo il calcio rimane un mistero, è sparito completamente dal mondo del pallone e non si hanno più sue notizie dai media… 

 

Si presentò in Italia con paragoni che facevano pensare a lui come il calciatore perfetto ma un infortunio bloccó sul nascere il suo impatto con la serie A, e a Bologna non abbiamo mai avuto la fortuna di ammirare il mix di qualità che tanto dichiarava, ma l’esperienza di Sanchez in Italia lasciò comunque un buon ricordo ai tifosi rossoblu… che plusvalenza ragazzi!!!  

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