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Meteore Rossoblù – La depressione – 11 Apr

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Che cos’è la depressione? “La depressione è un disturbo dell’umore. Generalmente chi presenta i sintomi della depressione mostra e prova frequenti e intensi stati di insoddisfazione e tristezza e tende a non provare piacere nelle comuni attività quotidiane. Spesso nasce dall’incapacità di accettare una perdita o il non raggiungimento di un proprio scopo.” 

Fu proprio a causa di una perdita, forse una delle più dolorose che si possa subire, che Samuele Dalla Bona, colto da depressione, decise di dire basta, appese gli scarpini al chiodo e chiuse la sua storia con il calcio giocato a 31 anni. 

Nato a San Donà di Piave il 6 febbraio 1981 Samuele Dalla Bona, detto Sam, è un ex centrocampista italiano con un ottimo tiro dalla distanza che muove i primi passi nel mondo del calcio nelle giovanili del Fossalta Piave. Nel 1995 passa a quella macchina sfornatrice di talenti delle giovanili dell’Atalanta dove, dopo 3 campionati giocati ottimamente e dopo aver vinto la Targa Pisani come miglior giovane messosi in luce durante l’annata, a 17 anni attira l’interesse del Chelsea che lo acquista per le sue giovanili. Al primo anno a Londra vince la scarpa d’oro della società segnando 16 gol con la squadra riserve e viene nominato Chelsea’s young player dell’anno.

Il debutto in prima squadra avviene nella partita di Champions League contro il Feyenoord la stagione seguente, mentre in campionato debutta contro il Coventry il 12 aprile 2000 lanciato nella mischia dal tecnico Gianluca Vialli.

Nella stagione 2000/01, con l’arrivo sulla panchina di Claudio Ranieri e dopo la cessione dei due centrocampisti Dennis Wise e Gustavo Poyet, conquista il posto da titolare segnando anche il suo primo gol contro l’Everton. Al termine della stagione le sirene italiane iniziano a farsi sentire e il presidente Zamparini offre al Chelsea 5 milioni di sterline per portarsi a Venezia il centrocampista. Samuele però rifiuta, convinto a continuare la sua carriera in Inghilterra e, per punizione, viene messo fuori squadra e viene acquistato Frank Lampard per sostituirlo. Il tecnico Ranieri però, suo grande estimatore, lo reintegra e lo rimette tra i titolari, facendogli giocare 24 partite durante le quali segna 4 gol.

Gli screzi con la società durante la stagione precedente, però, non son stati messi da parte del tutto e dopo essersi rifiutato di firmare il rinnovo del contratto viene messo sul mercato, passando al Milan nel luglio 2002 per un milione di sterline. 

In maglia rossonera non riesce a trovare molto spazio chiuso da Seedorf, Pirlo e Gattuso e, dopo aver conquistato Champions League e Coppa Italia nella stagione 2002/03 in estate passa in prestito al Bologna. In Rossoblù colleziona 19 presenze (nonostante nel girone di ritorno venga chiuso dall’acquisto di Nakata) e 3 gol, uno dei quali importantissimo nel finale di stagione contro il Siena e conquista la salvezza. L’estate successiva passa al Lecce allenato da Zdenek Zeman dove gioca, forse, la sua migliore stagione in Italia, con 36 presenze e 6 gol. Un nuovo cambio di maglia nel mercato successivo e passa in prestito alla Sampdoria dove, nonostante le 29 presenze, non ripete le ottime cose fatte durante la stagione precedente e a fine stagione torna al Milan. Il 10 agosto 2006 viene acquistato dal Napoli neo promosso in Serie B a titolo definitivo, conquistando la Serie A al primo tentativo assieme a Juventus e Genoa. 

Nella massima serie non trova praticamente mai spazio, esaltato davanti alle telecamere dal direttore Marino viene però snobbato dall’allenatore Edy Reja anche a causa di incomprensioni e in due stagioni colleziona solamente 4 presenze, una tra l’altro condita da un gol, in Coppa Italia contro la Lazio.

Il 4 febbraio 2009 rescinde e torna in Inghilterra ad allenarsi con il Fulham di Roy Hodgson ma non viene mai messo sotto contratto a causa di qualche problema burocratico. Stessa sorte gli capita con il West Ham allenato da Gianfranco Zola, suo ex compagno ai tempi del Chelsea, e torna in Italia ad allenarsi con il Domegliara, squadra di serie D. Essendo ancora svincolato, e non riuscendo a trovare nessuna squadra, il primo luglio 2009 firma nuovamente per il Napoli che lo gira in prestito, il 7 agosto, all’Iraklis in Grecia dove, purtroppo, colleziona solamente due presenze a causa di una tendinite che lo tiene per lungo tempo lontano dai campi da gioco. A causa dei problemi finanziari della squadra il primo febbraio 2010 torna in Italia, al Verona in serie C come acquisto in ottica futura, infatti la squadra sembra lanciatissima verso la promozione e si muove per avere il giocatore fin da subito. Purtroppo a fine stagione la squadra subirà un crollo e, non riuscendo a conquistar la promozione, non viene riscattato e torna a Napoli.

Il 31 agosto 2010 torna nella società in cui è cresciuto passando in prestito all’Atalanta ed esordisce in maglia nerazzurra contro il Livorno in Coppa Italia ma non viene mai impiegato in campionato. Durante la primavera del 2011 il padre si ammala gravemente, dando il via a uno dei periodi più brutti della carriera di Dalla Bona… tornato a Napoli a fine stagione rescinde il contratto e firma per il Mantova in Lega Pro Seconda Divisione, così da poter star il più vicino possibile alla sua famiglia che vive a Portogruaro ma, dopo la morte del padre, a fine stagione colto da depressione decide di smettere col calcio e appende gli scarpini al chiodo a 31 anni.

In nazionale ha fatto tutta la trafila fino ad arrivare ad indossare la maglia dell’Under 21 in 9 occasioni, ma non ha mai esordito nella squadra maggiore.

Nel 2016 esce sul portale subito.it un annuncio a suo nome dove si propone come calciatore in cerca di una squadra ma, poche ore dopo, si scopre che è solo uno scherzo fatto dai suoi più cari (?) amici.

 

Una carriera partita col botto, astro nascente in un paese lontano da casa, ma tormentata da un grande rimpianto, l’essere tornato in Italia e non aver continuato a giocare per altri anni in Inghilterra, dove ci sono un calcio e una mentalità che gli si addicevano di più, è terminata nel peggiore dei modi, a causa della depressione che l’ha fatto allontanare dai campi di gioco e gli ha fatto montare tanta rabbia per non aver trovato nessuno che, anni dopo a seguito ddi la sua guarigione, gli abbia dato una possibilità, mentre come da lui dichiarato “Gente che si vendeva le partite e lo ha confessato l’ha avuta”

 

 

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