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Mottastics – Vedi Napoli e poi… cominci

Primo match point per la “compagnia del mottismo” per centrare un posto in Europa e nella storia rossoblù.

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Thiago Motta - © Bologna Fc 1909

Ci sono date importanti, veri e propri milestone a cui si fa risalire un qualcosa che nell’immaginario collettivo diventa il principio, il punto di partenza di un cambiamento, di una rivoluzione o di un qualcosa che potrebbe essere l’inizio di una storia: nel nostro caso quella del mottismo e del giovane Joshua Zirkzee.

E quella storia che vogliamo raccontarVi oggi, per quanto in sintesi, è quella di Thiago Motta, da poco arrivato sulla panchina rossoblù, che può avere un’origine il 16 ottobre 2022, quando il Bologna scese a Napoli, il cui percorso stagionale lo avrebbe portato a conquistare lo scudetto di lì a qualche mese.

Il mottismo inizia il 16 ottobre 2022 con Joshua Zirkzee in campo

Si giocava la decima d’andata della stagione 22/23, in un Maradona che entusiasticamente era coinvolto da una squadra che, di lì a breve, avrebbe fatto suo il suo terzo scudetto e il Bologna sembrava dover rischiare di interpretare il ruolo di vittima sacrificale. Non fu così.

Complice un problema alla schiena a Marko Arnautovic (purtroppo Marko sarà bersagliato da alcuni malanni nel corso della stagione), Thiago “spiega” sulla pelouse del Maradona un “nuovo” Bologna, con il giovanissimo Joshua Zirkzee al posto del centravanti austriaco. E sarà proprio l’olandese a spedire, al 41esimo con un piattone, dietro le spalle di Meret (che oggi sarà di nuovo a difendere i pali degli azzurri) il pallone dell’1 a 0. Ma a Bologna quello che si incominciava a vedere in campo era una squadra molto differente da quelle viste fino a lì: scambi veloci, movimento continuo anche in fase di non possesso, trame pazienti e possesso palla, con giocatori mobili che si scambiavano porzioni di campo, presidiandolo e dando una mano al portatore della sfera.

Stava nascendo il Mottismo in quella partita che solo il genio anarchico di Osimhen permise al Napoli di vincerla, dopo che Musa Barrow, altro genio anarchico, l’aveva pareggiata (2 a 2 per la cronaca, ndr) al sesto della ripresa.

Da lì in poi il mottismo si è sviluppato

Quella stagione racconterà poi come la filosofia dell’allenatore, il mottismo, e il suo giovane attaccante olandese, Joshua Zirkzee, siano cresciuti, portando il Bologna dal sedicesimo posto del post partita con il Napoli al nono dell’ultimo turno di stagione, a soli due punti dalla Fiorentina, finita in Conference League. Un’Europa sbiadita, magari, quella della Conference (e per giunta arrivata a Firenze per l’esclusione da un piazzamento continetale, per via delle vicende giudiziarie della Juventus), ma pur sempre Europa.

Stasera, tornando a Napoli, a situazioni pressochè invertite, dove gli azzurri di un Calzona “sfiduciato” stazionano all’ottavo posto, mentre i rossoblù, sviluppato e brevettato il mottismo come marchio di fabbrica, cercano l’ultimo assalto per conquistare un posto in Champions League. Magari con il dodicesimo gol di Joshua, che è diventato il protagonista centrale dell’attacco rossoblù.

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