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Mûdla Żanibôni!

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Mûdla Żanibôni

(Cambia Zaniboni)

 E’ da qualche tempo che i tesserati che lasciano il Bologna sono accompagnati da cori di epiteti in varie gradazioni di biasimo. Anche su questi temi il bolognese, in quanto a ricchezza espressiva, non è secondo a nessuno. Abbiamo infatti visto il terzino che non rinnova perché è un birichén, la giovane promessa ch’al córr drî såul ai bajûc, il fantasista ch’l é pròpi un screanzè, il mediano ch’al tîra al còl ala zvatta per l’ingratitudine, la punta che fa al voltafâza, senza contare il dirigente ch’l é pròpi una legêra.

 

Préll-la mò cum t vû, giriamola come si vuole, alla fine è sempre la stessa storia: se ne vanno i buoni di piede e restano i buoni di cuore. E sperän ch’la séppa finé qué.

 

Viene in mente l’aneddoto del direttore dell’orchestra dell’Arena del Sole, che intratteneva il pubblico sempre con gli stessi brani, tanto da provocare il grido poi divenuto proverbiale : «Mûdla Żanibôni!».

 

Anche nel fissare gli obiettivi per il campionato a venire, è qualche tempo che va di moda sempre la stessa espressione: alzare l’asticella. Noi non ci aspettiamo certo di andare a finire in vatta ai cópp, ma succede poi che ci dobbiamo accontentare tutte le volte ed cal vèg burżiglén della salvezza.

 

La domanda di un cambiamento in meglio ci sarebbe, ma su questo argomento temiamo che la risposta sarà invariabilmente, come diceva al pôver Żanibån, «Csa vût ch’a canbia, ch’an sån bån».

Alé Bulåggna !!! 

                                                                                           12 ed lói 2013

Gallo

 

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