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Orsolini: “Bologna non è un riscatto ma un punto di partenza”. E Bigon parla del mercato – 02 Feb

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E’ stato presentato oggi uno degli acquisti dell’ultima sessione di mercato Riccardo Orsolini.

L’ex atalantino ha scelto il numero 8, “numero che mi piace”, ma scherza coi giornalisti, “non c’era poi una grande scelta”. Il ragazzo sembra tranquillo e sicuro di quello che sta cercando, le prime domande vertono attorno all’esperienza di Bergamo, e Riccardo risponde che non ci sono stati problemi di sorta, si trovava bene ma aveva poco spazio. Anche Di Campli, fanno notare, ha parlato bene dell’Atalanta. Orsolini ribadisce che non può affermare di non essersi trovato bene, ed anzi rincara “se non ho giocato molto un motivo c’è sicuro” e non esita a fare autocritica: “faccio mea culpa”, “Ho notato una grande differenza tra B ed A, ho fatto un po’ fatica ad abituarmi, ma penso sia normale”, aggiunge che forse anche l’ottimo campionato di Ilicic lo abbia chiuso ancora di più, ma ringrazia comunque l’Atalanta per averlo fatto esordire in Serie A.

Si passa poi alle domande sulle caratteristiche e sul Bologna. Orsolini sapeva che Bigon lo seguiva già da inizio mercato ed aveva dato subito il suo ok perché la squadra è valida, e dopo averla osservata meglio nelle ultime partite era ancora più convinto del gioco espresso. Per Riccardo l’impatto in questi giorni è stato ottimale sia coi compagni che col mister e crede che l’avventura sia iniziata nei migliore dei modi ma ribadisce più volte che “il campo sarà il mio giudice.

Gli viene chiesto se assomiglia di più a Verdi o ad altri giocatori, e Riccardo risponde che ogni giocatore è differente, lui ad esempio ama giocare a destra per accentrarsi e creare azioni pericolose, ma avendo buona corsa ama anche lanciarsi negli spazi ed in profondità. E’ abbastanza sgusciante anche alla domanda su chi siano i suoi idoli: “Ho sempre visto il calcio fin da piccolo, e mi piacevano Messi e Ronaldo come a tutti i ragazzini, ma non ho idoli o persone a cui mi ispiro. Cerco di estrapolare da tutti quello che può essermi utile, ma non è sempre facile…

Si passa ad una domanda su Donadoni, su cosa il tecnico gli abbia detto e su cosa si aspetti lui dall’allenatore, e la risposta è quella di un giocatore più maturo dei suoi 21 anni, visto che subito si dichiara pronto, ma ovviamente sottolinea che la scelta non spetta a lui ma al tecnico, che gli è parso molto disponibile ed una persona da cui sicuramente potrà imparare molto. Riccardo delinea anche il perimetro in cui migliorare: “devo lavorare su vari aspetti sia caratteriali che tecnici” con uno squadro soprattutto alla fase difensiva, ed infine aggiunge che il mister lo aiuterà a migliorare trovando anche trovandogli gli aspetti su cui farlo.

Gli viene anche chiesto se voglia dimostrare qualcosa dopo i mesi di Bergamo, la risposta è: “Sicuramente a Bergamo non ho avuto modo di dimostrare quello che so fare ma non lo vedo come un riscatto, ma è un punto di partenza”.

 

Le domande sono poi migrate su Bigon, il quale ha smentito le cifre circolate su Orsolini, dicendo che poi non sono così determinanti, la cosa invece determinante è l’operazione che guarda al futuro e non a soli 6 mesi, con la volontà di guardare anche oltre quegli anni nella speranza che Riccardo resti a Bologna. Bigon racconta anche il fatto che seguissero Orsolini da quando lo prese la Juve, e fu uno dei delusi perchè non riuscì a prenderlo lui. Aggiunge poi che “Stampando la scheda per il mister ho visto quante volte siamo andati a vederlo e non mi aspettavo fossero così tante, per dire quanto crediamo in lui.” Bigon sottolinea poi che Orsolini non è e non era un alternativa a Verdi neppure per Giugno, perché “Tutto può essere, ma non possiamo sapere cosa accadrà, potrebbe esserci verdi e non un altro. una squadra ferma, è una squadra morta, i vecchi maestri mi insegnarono a pensare di programmare oggi per vedere frutti tra due stagioni”.

Il discorso si è poi allargato a tutto il mercato, ed il DS ha confermato di essere in linea coi piani, e che i punti lo interessano sicuramente ma che, e lo dice ridendo, “vorrei una classifica su unica colonna così saremmo più sereni perchè cambia poco la posizione se ci sono pochi punti in mezzo”. Con questa battuta risponde all’obiettivo fissato da Fenucci del 10° posto, dicendo che sicuramente quello è un buon obiettivo ma per il DS i punti contano sicuramente, ma conta anche migliorare come squadra, avere quindi una competitività maggiore con maggiore qualità.

Si prosegue poi a tutto campo: sul mercato Bigon parla di coerenza e di essere riuscito a fare quanto si aspettava. L’affare Donsah non si è chiuso perché, come per Verdi, non c’erano le condizioni, questo vuol dire che anche il Torino non aveva tutta questa voglia di acquisire il giocatore, e che Godfred qui sta bene e quindi senza una offerta irrinunciabile per tutti, le trattative si ferma. Per Krafth ed altri giocatori poi, non sono pervenute offerte interessanti e nessuno dei giocatori ha richiesto di essere ceduto. In generale per il DS la squadra si può dire un po’ rinforzata ma non certo stravolta anche se solo il campo dirà se il lavoro è stato buono o meno.

Chiosa finale su Masina e Palacio: il primo non è in scadenza quest’anno e quindi non è una situazione preoccupante, ma nonostante questo c’è già una trattativa aperta per giugno per un nuovo terzino sinistro se ce ne sarà bisogno; mentre sull’argentino Bigon è molto chiaro: “Lui è in scadenza ed abbiamo già parlato di questo. C’è un’intesa di massima tra me e lui su cosa fare, ma si rispetteranno i suoi tempi, vista l’età e l’esperienza. Entrambi sappiamo le volontà dell’altro. Lui aspetta delle risposte soprattutto da sé stesso, comunque siamo qui e lui lo sa bene”.

Di seguito trovate la conferenza stampa integrale tratta da BFC TV.

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