Bologna FC
Pescara vs Bologna 2 a 3: la cronaca e il tabellino – 13 set
Benvenuti al Luna Park Bologna, una squadra capace di regalare emozioni a non finire come una corsa in ottovolante, ancora alla ricerca di una sua quadratura di una sua fisionomia, nella ricorsa ad un posto nell’ascensore per la massima serie. E se il Pescara sarà il prototipo dell’avversario medio di questa serie cadetta, qualche speranza in più di risalire in Serie A possiamo provare a coltivarla. Poco pubblico all’Adriatico, per una sfida che non accende gli entusiasmi, con la sorpresa tra i rossoblù fin dal 1′ minuto di Acquafresca in coppia con Cacia, sostenuti da un Laribi schierato come finto trequartista.
I duecento bolognesi scesi all’Adriatico assistono ad un gran primo tempo dei loro beniamini, una volta passati i primi minuti di messa a fuoco della partita. Si perchè i primi giri della lancetta dell’orologio sono tutt’altro che indimenticabili: il Bologna si mette a sbagliare facili passaggi, in ogni zona del campo, e disimpegni elementari, dalle parti di Coppola che creano non pochi grattacapi all’estremo difensore bolognese. Gli abruzzesi ci credono e provano ad attaccare con più uomini e maggior convinzione.
Ma dura poco. Gli emiliani, carburato l’inizio della partita, iniziano a gestire la partita con il piglio della grande: sale in cattedra un Laribi assai ispirato e le due punte che iniziano a dialogare tra loro con profitto. La pressione offensiva sfocia nella realizzazione di un eurogoal di Buchel, che fa partire un missile terra aria che trafigge Fiorillo alla sua destra.
Il Pescara prova a reagire ma un’altra azione travolgente rossoblu, con ancora in cattedra Laribi, porta alla conclusione Acquafresca che insacca, smorzando le velleità degli abruzzesi. Robert rompe il suo digiuno personale che durava da oltre due anni.
Gli adriatici si spengono e il Bologna gioca sul velluto, trovando la terza rete al 37′, a coronamento di un’azione corale (con passaggio finale del solito Laribi), dove Casarini, al limite dell’area, controlla e piazza di giustezza la palla alla destra di Fiorillo. Partita finita sullo 0 a 3? Nulla di più sbagliato.
La ripresa pare seguire lo stesso copione con il Bologna che controlla ed il Pescara smarrito, poi, all’improvviso, al 51′, sugli sviluppi di una punizione tagliata dalla fascia, Salamon colpisce di testa, debolmente, ma Coppola è assai poco reattivo ed impreciso e si lascia sfuggire la sfera che rotola in rete riaprendo il match.
Allora è il Bologna a travestirsi da Pescara e il Pescara incarna lo spirito del primo tempo dei rossoblù, attaccando senza sosta l’area di Coppola. Al 64′ Coppola sbaglia ancora facendosi sfuggire una palla apparentemente facile su un tiro dal limite e nel proseguio dell’azione “stende” (questa l’interpretazione dell’arbitro Candussio) l’ex Pasquato, causando il rigore del 2 a 3, trasformato dal quel Maniero figlio d’arte, che trafigge il subentrato Stojanovic che aveva preso il posto dell’espulso Coppola.
Gli ultimi 25′ sono di pura sofferenza per il Bologna, in 10, arroccato a ridosso della propria area, a protezione dell’ormai esiguo vantaggio, senza essere più in grado di ripartire. Ci deve pensare Stojanovic a salvare il risultato con due miracoli prima su Politano, poi su Maniero.
All’89’ Salamon ferma Betancourt, lanciato in contropiede, e, già ammonito, si becca il secondo giallo e dunque il rosso, ristabilendo così la parità numerica.
Poco dopo grande occasione per il Pescara con Melchiorri che viene colpito al volto dalla sfera su un rinvio di pugno del portiere, salva, a porta vuota, Ceccarelli con l’aiuto del palo.
Partita pazza questa dell’Adriatico, come solo il calcio sa regalare, determinata da tanti episodi, alcune belle giocate e molti errori, ma, alla fine, dopo 6′ di recupero, è il Bologna a portarsi a casa, con merito, il primo successo della stagione.
I tre punti sono un toccasana in casa felsinea e confermano che il materiale umano a disposizione è quello giusto per disputare un campionato di vertice, ciò che manca ancora sono però la tranquillità e la consapevolezza dei propri mezzi, la squadra è parsa spesso in balia degli eventi, bella e convincente fin a quando le cose hanno girato per il verso giusto, fragile e titubante di fronte alle prime difficoltà.
Lopez dovrà lavorare proprio su questi sconcertanti passaggi a vuoto, sui pericolosi cali di tensione e di concentrazione che creano gravi scompensi in campo, anche se, d’altro canto, si iniziano ad intravvedere dei segnali di crescita, soprattutto in alcuni uomini. Molto bene Laribi, nel ruolo di trequartista, e Stojanovic, ma tutta la squadra si è mossa bene. Un turno di stop servirà a Coppola per trovare concentrazione e il giusto equilibrio che serve per affrontare il campionato di serie B; da un giocatore esperto come lui ci si aspetta una maggiore serenità nel guidare la propria retroguardia.
IL TABELLINO
PESCARA (4-3-3): Fiorillo; Pucino, Cosic (32′ pt Pesoli), Salamon, Grillo; Guana (32′ st Melchiorri), Appelt Pires, Bjarnason; Politano, Maniero, Lazzari (8′ st Pasquato).
A disp.: Aresti, Zampano, Zuparic, Nielsen, Selasi, Sowe.
All.: Baroni
BOLOGNA (4-3-3): Coppola; Ceccarelli, Paez, Maietta, Morleo; Casarini (29′ st Zuculini), Matuzalem, Buchel; Laribi; Acquafresca (17′ st Bentancourt), Cacia (21′ st Stojanovic).
A disp.: Garics, Oikonomou, Bessa, Troianiello, Giannone, Pasi.
All.: Lopez
Arbitro: Candussio di Cervignano del Friuli
Ammoniti: 29′ pt Morleo (B), 3′ st Guana (P), 4′ st Lazzari (B), 13′ st Buchel (B), 29′ st Grillo (P), 35′ st Maietta (B)
Espulsi: Salamon (P) per doppia ammonizione al 43′ pt e 43′ st
Marcatori: 28′ pt Buchel (B), 30′ pt Acquafresca (B), 38′ pt Casarini (B), 7′ st Salamon (P), 22′ st rig. Maniero (P)
Recupero: 2′ pt, 6′ st
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