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Ragionamenti sulla mancata convocazione di Destro – 8 Apr

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L’assenza di Destro tra i convocati della partita di oggi ha destato scalpore e quindi abbiamo pensato di inserire in un unico articolo il sunto di quanto scritto su Repubblica, Corriere e Resto del Carlino, aggiungendo il nostro pensiero a conclusione dell’articolo.

Luca Baccolini su “Repubblica Bologna” parte anticipando che Donadoni aveva già fatto capire che sarebbe stato Palacio il titolare, anche perché ritenuto maggiormente incisivo nel 4-3-3 disegnato dal mister. Ma ecco che, a risparmiare l’onta della quattordicesima panchina in trentun partite è arrivato un fastidio al polpaccio. Un piccolo guaio muscolare che in altri momenti sarebbe stato valutato oggi, a Crotone, ma che in questo momento, basta per lasciare a Bologna Destro, segnale di un cambio di gerarchie.

Massimo Vitali, su “il Resto del Carlino” è leggermente più caustico del collega. Inizia il suo articolo ricordandoci che l’ultima vittoria rossoblù in trasferta è datata 22 Dicembre 2017, si giocava al Bentegodi ed il 2-3 contro il Chievo porta la doppia firma di Destro, che oggi però non sarà in Calabria (al pari di Keita, Gonzales e Nagy), per un “affaticamento al polpaccio destro”. Ma continua con la piccola stoccata: secondo Vitali infatti, è curioso che non sia stato Donadoni a parlare della possibile assenza dell’attaccante, come invece fa di solito quando ci sono ospiti in infermeria, sebbene gli sia stata fatta direttamente la domanda se Destro avrebbe avuto quale possibilità di giocare. La conclusione è però comune a quanto detto da altri: non avrebbe troppo senso rischiare un giocatore che nelle ultime tre partite è rimasto in panchina (e negli ultimi 180 non è proprio mai entrato), soprattutto se già si pensava che sarebbe dovuto partire Palacio come titolare.

Alessandro Mossini nel suo pezzo sul “Corriere di Bologna” invece si limita a dare la notizia del piccolo problema muscolare di Destro che ovviamente lo fa rimanere a Bologna, e sebbene annoti che  Donadoni in conferenza stampa se n’era dimenticato, sottolinea come in tutti i casi avesse già fatto capire che comunque Palacio sarebbe stato il titolare.

Dopo aver letto gli articoli sopra citati ed aver ascoltato la conferenza stampa dell’allenatore, appare abbastanza chiaro quello che sta accadendo: ovviamente non ha senso rischiare un infortunio serio, soprattutto quando ancora rimane da valutare l’entità del “fastidio” (gli accertamenti sono previsti per lunedì) quando già è deciso che il giocatore non sarebbe partito dal primo minuto. Certo, è vero che si sarebbe potuto portare comunque il giocatore in Calabria per farlo rimanere assieme ai compagni, ma è altrettanto vero che sarebbero esplose contestazioni a non finire se ci fosse stato bisogno di lui e non fosse stato inserito in campo per via di un problema al polpaccio valutato in mattinata…

Insomma, cerchiamo di capirci: in questo periodo a Bologna girano già abbastanza voci (infondate) tra i tifosi sul perchè Mattia non giochi (dalla rottura del rapporto con Donadoni alla volontà di non farlo arrivare a 30 reti per non pagare il bonus alla Roma), e le critiche sul fatto di fare giocare un ultra trentenne in scadenza (se pur bravo) rispetto ad giocatore più costoso della squadra, vanno di pari passo alla richiesta di fare giocare “i migliori”, dimenticandosi che l’allenatore ritiene attualmente “migliori” chi fa giocare. L’ennesimo episodio con Destro che rimane altri 90 minuti in panchina causa di un infortunio valutato in mattinata, avrebbe dato adito al pensiero di un infortunio di facciata. Non è neppure, secondo noi, un segnale di nuove o variate gerarchie. Molto semplicemente visto il reale risentimento al polpaccio destro e l’inesistenza di patemi di classifica, Mattia sia stato lasciato a riposo precauzionale direttamente a Bologna perchè non aveva senso fare altro, con buona pace di chi penserà comunque che l’infortunio non sia reale.

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