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Rdc – Il Dall’Ara si rifà il trucco: il punto sul nuovo stadio – 15 apr
La lunga attesa sembrerebbe terminata, l’ok definitivo per il rifacimento del Dall’Ara verrà sancito lunedì, nero su bianco. L’inizio dei lavori è previsto per il 2018 (anche se non è solo un’ipotesi quella di poter anticipare questa data) ed il costo totale dell’operazione sarà tra i 50 ed i 60 milioni. Come Massimo Vitali riporta nel suo articolo, per la realizzazione del progetto dell’architetto Gino Zavanella ci sono ancora un paio di punti da regolare: la copertura dell’impianto (ritenuta dai tecnici del Ministero eccessivamente aerodinamica) ed il destino che attende le curve attuali. L’obiettivo di Saputo è quello di uno stadio dalla copertura totale e si potrà ovviare al problema sorto semplicemente modificandone la forma del tetto (ad eccezione della parte mobile in corrispondenza della Torre di Maratona). Di più difficile risoluzione invece il problema relativo alle curve: l’intenzione del club è quella di demolire le curve attuali e costruire da zero due tribune di fondo campo vicino alle porte e perpendicolari rispetto alla tribuna ed ai distinti. Il vantaggio è che nello spazio tra le nuove curve e il perimetro originale del vecchio Littoriale (bene storicamente intoccabile e valorizzato dallo smantellamento della copertura in ferro costruita per i Mondiali del ’90), il club rossoblu ricaverebbe gli spazi per costruire una serie di servizi per il comfort del tifoso e ricavo per il club stesso. I tecnici del ministero, al contrario, vorrebbero che le nuove curve fossero costruite fra le vecchie curve ed il campo, rendendole così molto ripide ed in uno spazio angusto, senza contare inoltre l’aspetto monetario dell’operazione: è possibile negare ad un club che decide di investire 50-60 milioni in un bene pubblico obsoleto per valorizzarlo la possibilità di rendere questo investimento vantaggioso con un ritorno economico? Da Casteldebole non si esprimono in attesa delle comunicazioni ufficiale, mentre a Palazzo d’Accursio Luca Rizzo Nervo si è espresso in maniera diplomatica: “Anche a noi torna che per il parere favorevole siamo ormai ai giorni decisivi. Poiché a gennaio è stato avviato un percorso condiviso, siamo pronti ad accogliere le indicazioni che la Soprintendenza ci fornirà per trasformare il “concept” in progetto“.
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