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RS – CORSERA- Il gruppo di Tacopina sbarca a Casteldebole – 19 set

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La due diligence è ufficialmente cominciata. Gli uomini di Tacopina hanno raggiunto Casteldebole e da mercoledì sera hanno incominciato a controllare conti e contratti del Bologna. Hanno tirato fuori i faldoni che raccolgono la storia economica del club e constatato la grave crisi in cui versa la società.

 

Dopo Salvo Arena, legale dello studio Chiomenti che segue l’operazione per Tacopina e soci, e il guru del marketing Christoph Winterling, l’avvocato newyokese ha inviato a Casteldebole anche Andrew Nestor, proprietario dei Tampa Bay Rowdies e David Simmons, oltre a professionisti della TMF (compagnia di consulenza e supporto per le società, specializzata in operazioni finanziare di carattere internazionale) e dello studio legale Chiomenti che segue l’operazione per Tacopina.

 

Il gruppo di Tacopina si è confrontato con il direttore finanziario del club Alessandro Gabrieli e con due collaboratori dello studio Grassani. Da studiare non c’è solo l’aspetto contabile ma anche quello legale. Ci sarebbero cinquanta posizioni in contenzioso, in cui il Bologna risulterebbe in alcune debitore in altre creditore. Le carte relative agli aspetti legali, però, non si trovano tutte a Casteldebole per questo un collaboratore di Tacopina è stato tutto il giorno allo studio Grassani.

 

La fase di controllo contabile, come quella legale, ossia il primo passo dell’iter verso il futuro closing, è cominciata all’apertura degli uffici, ossia alle 9 di ieri mattina, e proseguirà fino alla chiusura dei lavori. In tarda mattinata al centro tecnico è arrivato anche il presidente Albano Guaraldi che si è trattenuto fino a sera. Sono giorni importanti e di alta tensione per lui e per i suoi collaboratori. Tutti i soci sono in attesa di novità, soprattutto quello che dopo Guaraldi ha versato più soldi nelle casse del club: Massimo Zanetti.

 

Nei prossimi giorni è in programma un nuovo incontro tra Guaraldi e Tacopina, che lunedì tornerà in città ed in settimana è chiamato a versare il milioni di caparra concordato. Entro l’8 di ottobre serviranno anche gli altri denari, quindi i 12,5 milioni di euro, necessari per l’aumento di capitale deliberato dai soci. Il Bologna necessita di 20 milioni da qui alla fine del campionato, mentre in cassa ci sono soltanto 4,8 milioni, nemmeno sufficienti per coprire gli stipendi a ottobre. Il default è dietro l’angolo, se Tacopina e la squadra non strapperanno il club dalla miseria di sogni e denari in cui è sprofondato.

 

Gli investitori che fanno capo a Tacopina sono pronti a versare 12,5 milioni di euro per l’aumento di capitale, a cui si aggiungeranno 3,5 milioni di euro (2,5 cash e 1 di cauzione) per il restante 25% del club, più i 2,2 milioni che Bologna 2010 dovrebbe restituire al Bologna. La situazione è molto tesa. Servono i dollari degli americani per evitare un possibile fallimento. Tutta la città spera e si attende una fumata bianca da qui a pochi giorni.

 

Fonte: Corriere della sera

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