Bologna FC
Rs-Corsera-Luce verde dal Comune per la ristrutturazione del Dall’Ara- 29 ott
Dan Meis, l’architetto che ha elaborato il progetto del nuovo stadio della Roma, è atteso in città per la prossima settimana, invitato, assieme all’assessore allo Sport Luca Rizzo Nervo, dal presidente rossoblù Joe Tacopina a fare un tour del Dall’Ara per gettare le basi del progetto di ristrutturazione. L’idea è quella di riqualificare, oltre allo stadio,anche le piscine, la zona dell’antistadio e l’ex bocciofila trasformando così l’attuale impianto in un polo attivo 24 ore al giorno con attività commerciali. Per permettere tutta questa operazione, l’amministrazione comunale ha offerto la cessione del diritto di superficie del Dall’Ara per 99 anni, seguendo quanto già sperimentato a Torino dalla Juventus e quanto sta facendo l’Udinese. In pratica, per quel periodo di tempo, lo stadio, anche se dal punto di vista patrimoniale rimane del Comune, è in possesso dei proprietari del Bologna che possono decidere di vendere questo diritto di superficie, il quale però resta vincolato ai 99 anni. In contropartita la nuova proprietà si assume l’onere dei costi della ristrutturazione del Dall’Ara e delle opere di interesse alla zona circostante. Per ridurre i tempi di attesa per le autorizzazioni, il Comune ha chiesto di presentare un progetto congiunto di riqualificazione dello stadio e del centro tecnico di Casteldebole, che Tacopina ha in mente di ampliare e ammodernare. In questo modo il Comune potrebbe garantire che sull’intera procedura c’è un interesse pubblico e quindi utilizzare lo strumento dell’accordo di programma, già utilizzato per il progetto Fico e per la Philip Morris. Naturalmente, però, un conto è mettersi d’accordo sulla procedura, sui tempi, ed impegnarsi ad essere seri e rigorosi, un altro è avere la stessa idea su cosa c’è da fare e su quanto si può e deve costruire. Il sindaco Merola, ad esempio, ha chiarito ai soci americani che spazi per costruire residenze abitative non ce ne sono o ce ne sono comunque pochi. Ed è proprio per questo motivo che il Comune caldeggia l’idea che ci sia uno scambio proficuo prima che il progetto venga presentato.
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