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RS – Rdc – Con Casarini in campo si vince quasi sempre – 9 ma

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Iniziare con le giovanili e finire in prima squadra con la fascia da capitano non è da tutti, molti si perdono prima perché il percorso è molto lungo. Uno di quelli che ci è riuscito è Federico Casarini, che sabato, con quella fascia stretta al braccio, ha guidato da leader il Bologna nella partita contro il Varese. La vittoria dell’Ossola ha confermato che Casarini serve come il pane a questa squadra per garantire un equilibrio tattico e per infondere grinta e cuore ai compagni. Con “Casa” in campo è un altro Bologna. Con il 25enne rossoblù titolare (16 partite), la squadra ha infatti una media di 2,1 punti a partita; senza lui, o con lui dalla panchina, la media precepita a 1,2. Ecco perché Lopez non ha mai voluto privarsi di lui, se non per l’infortunio alla caviglia che l’ha tenuto fuori da fine settembre a fine novembre. Casarini come Claudio Terzi, ultimo prodotto della “cantera” a raggiungere i gradi più alti nel finale di quella stagione 2007-2008, culminata con il ritorno in Serie A.

 

Un precedente che fa ben sperare, anche se Terzi era capitano fisso, mentre sabato per Casarini è stato un atto di riconoscenza per la stagione fatta. Una decisione prese prima del match da Lopez con l’avvallo di Coppola.

 

Per la cronaca non era la prima volta assoluta con i gradi: il precedente è datato 23 novembre 2011, Bologna-Crotone di Coppa Italia, con Pioli in panchina. Contro il Varese, Casarini è stato fondamentale per trasmettere ai compagni cariche di adrenalina e aggressività. Federico si è battuto per novanta minuti, come ormai abitudine in questa stagione finalmente da protagonista, per lui che prima di affermarsi in rossoblù è dovuto passare da Lanciano e Cagliari.  

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