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RS – STADIO: Ibson, “l’uomo che non c’era”, non c’è – 16 lug
Dov’è finito Ibson? Il centrocampista brasiliano, ultimo rinforzo disperato di un mercato di gennaio anch’esso disperato, è stato forse anche troppo esageratamente il simbolo di una retrocessione annunciata, sembra sparito.
Arrivò nell’indifferenza generale, gli ultimi giorni di gennaio. Per sostituire sulla carta Diamanti, partito per la Cina. In pratica però, la sua presenza è scorsa impalpabile, un discreto esordio contro la Roma e poi il nulla assoluto: quasi 400 minuti giocati, zero gol, zero assist, zero spunti interessanti. Due ammonizioni, giusto per lasciare il proprio nome nella sua esperienza italiana. E si che si starebbe parlando di uno che ha vinto campionati in Brasile, in Russia e in Portogallo. Non un fenomeno, ma nemmeno l’ultimo dei dilettanti.
Bene, Ibson non c’è. E’ in permesso, nell’attesa di scoprire qualcosa su un futuro a dir poco nebbioso: non ha mercato, ma non sembra nemmeno far parte del nuovo corso tecnico di Diego Lopez, che pure starebbe chiedendo alla società un trequartista, un uomo da piazzare dietro le punte. Quello che Ibson teoricamente sa fare, anche se ci sarebbe da ricordare come i tifosi del Cortinthians salutarono la sua partenza alla volta dell’Italia: con uno striscione in cui, in pratica, ringraziavano il Bologna per esserselo preso.
Ibson arrivò e nessuno della società pensò di andarlo a prendere all’aeroporto. Ci pensò un buon samaritano, uno strappo in motorino e via, buona sorte. Per dire, a volte certe storie nascono già sotto pessimi auspici.
E così Ibson, l’uomo che non c’era, continua a non esserci. Fantasma di una retrocessione annunciata e di un calciatore mai visto in rossoblù.
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